Tesla ha ricevuto $557 milioni dalla Cina, ecco perché

Alessandro Nuzzo

1 Luglio 2025 - 19:52

L’azienda di Elon Musk ha appena chiuso un accordo con la municipalità di Shanghai da 557 milioni di dollari. Ecco per cosa.

Tesla ha ricevuto $557 milioni dalla Cina, ecco perché

La Cina ed Elon Musk hanno appena siglato un importante accordo commerciale che, sorprendentemente, non riguarda il settore delle auto elettriche. Se le vendite di auto Tesla in questo inizio 2025 non stanno registrando numeri soddisfacenti, altre divisioni dell’azienda stanno invece crescendo in modo significativo. Tra queste, spicca la divisione energia, che sta diventando sempre più strategica per Tesla e che, grazie a questo nuovo accordo con la Cina, si appresta a diventare un pilastro fondamentale per il futuro del gruppo.

La Cina, che vanta la più grande rete elettrica del mondo e una crescente dipendenza dalle energie rinnovabili, ha urgente bisogno di stabilizzare il proprio sistema energetico. Per farlo ha deciso di rivolgersi proprio a Tesla.

Tesla costruirà la più grande stazione di accumulo di energia in Cina

Il governo cinese ha affidato all’azienda di Elon Musk la realizzazione della più grande stazione di accumulo di energia su scala di rete mai costruita nel Paese, destinata a superare il precedente record del parco batterie da 1 GWh nella provincia dello Shandong.

L’accordo, firmato con la municipalità di Shanghai, ha un valore stimato di 557 miliardi di dollari. La stazione Tesla sarà progettata per immagazzinare energia nei momenti di bassa domanda e di prezzi convenienti, per poi restituirla alla rete elettrica durante i picchi di consumo. Un sistema che contribuirà a riequilibrare la rete nazionale, migliorandone la stabilità e riducendo il rischio di blackout. L’entrata in funzione dell’impianto è prevista per il 2027.

Cuore del progetto saranno i Megapack, giganteschi sistemi di accumulo da 3,9 MWh ciascuno, progettati proprio per stabilizzare le reti elettriche su larga scala. Ogni Megapack è in grado di immagazzinare enormi quantità di energia e di rilasciarla in maniera rapida e controllata, rappresentando una soluzione efficace per il bilanciamento tra produzione e consumo.

Non è un caso che Tesla, appena quattro mesi fa, abbia inaugurato un nuovo stabilimento dedicato ai Megapack a Lingang, nella stessa area industriale che ospita anche la Gigafactory per la produzione di automobili. Si tratta del primo impianto per la produzione di Megapack costruito al di fuori degli Stati Uniti. Pur essendo operativo solo da febbraio, lo stabilimento ha già prodotto oltre 100 unità, segno di una rapida accelerazione del progetto.

Con questa mossa, Tesla intende competere direttamente con i giganti cinesi delle batterie come CATL e BYD, che insieme detengono circa il 54% del mercato globale delle batterie per l’accumulo di energia.

La Cina, dal canto suo, ha bisogno di batterie in quantità enorme. L’obiettivo nazionale è raggiungere una capacità di accumulo di 40 GW entro la fine del 2025, ma la rapidissima espansione del settore delle energie rinnovabili potrebbe rendere questo traguardo insufficiente. Basti pensare che la Cina sta installando circa la metà della nuova capacità rinnovabile a livello globale, pari a ben 329 GW solo quest’anno. Per questo motivo, la domanda di sistemi di accumulo continuerà a crescere in modo esponenziale.

Quando la stazione Tesla di Shanghai entrerà in funzione, rappresenterà solo una parte di un ecosistema molto più ampio e in continua evoluzione. Tuttavia, l’accordo appena firmato segna un passaggio cruciale: Tesla, grazie alla sua tecnologia e alla capacità produttiva in loco, si candida a diventare uno degli attori protagonisti nella rivoluzione energetica cinese.

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