Terza guerra mondiale, la Russia minaccia la Nato: “Una catastrofe completa”

Alessandro Cipolla

28 Giugno 2022 - 10:27

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Dmitri Medvedev ha parlato di terza guerra mondiale se la Nato dovesse mettere piede in Crimea: “Per noi è parte della Russia, sarebbe una catastrofe completa”.

Terza guerra mondiale, la Russia minaccia la Nato: “Una catastrofe completa”

Se la Nato dovesse mettere piede in Crimea si andrebbe verso la terza guerra mondiale ”. Come al solito non ha usato mezze parole Dmitri Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa che ha rilasciato un’intervista al sito Argumenty i Fakty.

Per noi, la Crimea è parte della Russia. E questo significa per sempre - ha spiegato Medvedev - Ogni tentativo di invadere la Crimea è una dichiarazione di guerra contro il nostro Paese. E se questo viene compiuto da un paese membro della Nato, questo significa una guerra con l’intera Alleanza atlantica: una terra guerra mondiale, una catastrofe completa”.

La Crimea è stata annessa senza colpo ferire nel 2014 e da allora di fatto fa parte della Russia. La guerra civile nel Donbass scoppiata subito e quella in Ucraina in atto dallo scorso 24 febbraio, possono essere considerate delle conseguenze di quell’atto.

In questi quattro mesi di guerra quando si è parlato di possibili intese diplomatiche, la questione Crimea è stata spesso al centro delle discussioni visto che l’Ucraina non sarebbe disposta a cedere nessun territorio, compresa la penisola amministrata da otto anni da Mosca.

Se Kiev volesse tentare di riprendere militarmente il possesso della Crimea, potrebbe riuscirci soltanto con l’aiuto della Nato. Se mai questo dovesse avvenire, a quel punto stando alle parole di Medvedev una terza guerra mondiale sarebbe inevitabile.

I rischi di una terza guerra mondiale Nato-Russia

Il filo che separa il conflitto in Ucraina dal diventare una terza guerra mondiale si sta facendo sempre più sottile. Questo non per le parole di Dmitri Medvedev, che vanno inserite sempre in un contesto di propaganda bellica, ma per la crescente tensione internazionale e per lo stallo delle trattative diplomatiche.

Più che per la Crimea che ora dopo la conquista di Mariupol e di parte del Donbass è stata ricollegata direttamente alla Russia, per anni nella penisola è mancata l’acqua potabile a causa di questo isolamento, le preoccupazioni maggiori sono nel Baltico e in Moldavia.

La Nato finora per evitare un conflitto mondiale si è “limitata” a una guerra per procura nei confronti di Mosca, fornendo armi e supporto all’Ucraina e approvando diversi pacchetti di sanzioni verso la Russia. Nelle ultime ore però l’Alleanza atlantica ha deciso di aumentare il numero dei militari impiegati nelle forze di intervento rapido da 40.000 a 300.000 unità.

Una conseguenza questa soprattutto della crisi nel Baltico, con Mosca che ha minacciato pesanti conseguenze se la Lituania non dovesse togliere il blocco del 50% delle merci dirette dalla Russia verso l’exclave di Kaliningrad.

La Lituania non pensa affatto alle conseguenze delle proprie azioni - ha dichiarato sempre Dmitri Medvedev - E in questo caso non sono utili nemmeno le spiegazioni per cui la Lituania si limiterebbe ad attuare fedelmente le decisioni prese dall’Unione europea”.

La cosa più preoccupante è che tutto questa sta avvenendo mentre ogni trattativa diplomatica è ferma al palo: soltanto sulla questione del grano secondo l’Onu saremmo vicini a un possibile sblocco.

In questo scenario il rischio di una terza guerra mondiale purtroppo c’è e, al netto della propaganda del Cremlino, ogni timore appare essere tristemente giustificato. Fino a quando Stati Uniti e Cina non decideranno di mettersi al tavolo per discutere seriamente di un accordo di pace, questa spada di Damocle continuerà a penzolare sopra la testa dell’Europa.

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