La terza dose di vaccino sarà l’ultima? Gli anticorpi potrebbero durare anni

Martino Grassi

11 Novembre 2021 - 16:05

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Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, la terza dose di vaccino potrebbe essere l’ultima dato che gli anticorpi potrebbero durare diversi anni.

La terza dose di vaccino sarà l’ultima? Gli anticorpi potrebbero durare anni

A partire dal 1° dicembre la terza dose di vaccino sarà disponibile anche per le persone appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni. È quanto ha annunciato Roberto Speranza, il ministro della Salute. Tuttavia, secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano, potrebbe essere l’ultima dose necessaria dato che l’immunità generata dal farmaco potrebbe durare diversi anni.

In sostanza con la dose aggiuntiva si potrebbe dunque chiudere definitivamente con la vaccinazione contro il Covid, ad eccezione per le persone fragili, per i quali potrebbero rendersi necessarie ulteriori dosi di vaccino. Vediamo dunque cosa aspettarci per il futuro secondo l’esperto.

La terza dose sarà l’ultima? La previsione di Pregliasco

“Secondo me con la terza dose si chiude il giro della vaccinazione anti-Covid universale, poi ci sarà una strategia vaccinale simile a quella dell’influenza, con la necessità di un richiamo annuale solo per alcune categorie più fragili”. Con queste parole Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano, anticipa quello che potrebbe essere il futuro della campagna vaccinale nel nostro Paese.

Secondo l’esperto infatti “la durata degli anticorpi con la terza dose potrebbe essere di anni. Sicuramente dovremo verificarlo col tempo ma in uno schema tipico di altre vaccinazioni con tre dosi, come nel caso dell’epatite che consta di due dosi più una di richiamo, le prime due danno un imprinting e il booster dà l’effetto definitivo con una maggiore risposta a livello cellulare”.

In ogni caso non è detto che il vaccino sia in grado di proteggerci per tutta la vita anche con la terza dose, dato che “dei malati di coronavirus Sars-CoV-2 della prima ondata, già qualcuno si reinfetta. Coronavirus ’cugini’, gli altri 5 che conosciamo e che sono parte delle forme simi-influenzali, non danno protezione su lungo periodo e quindi ci si reinfetta. Però l’elemento di tenuta dell’obiettivo principale, che è soprattutto l’evitamento dei casi gravi, sembra che sia confermato. Una capacità che può prolungarsi nel tempo”, conclude l’esperto.

In arrivo un nuovo incremento dei contagi

Secondo l’esperto dobbiamo aspettarci anche un possibile nuovo incremento dei contagi. Pregliasco tuttavia si augura che “non sia pesante e non ci debba portare a situazioni di lockdown o di altre restrizioni.

Per scongiurare il più possibile questa evenienza è necessario che tutti facciano la propria parte. Secondo l’esperto, la vera differenza la fa quell’“attenzione a quel nuovo galateo che dobbiamo continuare ad utilizzare. Il vaccino evita le complicanze ma abbiamo visto che limita ma non del tutto la possibilità di contagio e di diffusione della malattia. Moltissime persone non sono ancora immuni e questo facilita la catena dei contagi”.

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