Tassa di soggiorno: nel 2019 il gettito totale supererà i 600 milioni di euro. Il Lazio è la regione italiana in cui ne confluisce di più: il 28%
Il gettito totale della tassa di soggiorno in Italia supererà nel 2019 i 600 milioni di euro. È questa la previsione di Marco Bonsanto, Associate Director CRIF Ratings, sulla base dell’analisi sui bilanci dei Comuni italiani realizzata proprio da CRIF Ratings.
Nel 2018 infatti il gettito totale derivante dalla tassa di soggiorno si è attestato a 550 milioni di euro, facendo segnare una crescita del 25% rispetto all’anno precedente, il 2017.
Fondamentale per questa crescita è stato senza dubbio l’incremento a livello nazionale del flusso turistico e il conseguente numero di arrivi, ossia i clienti ospitati negli esercizi ricettivi.
Inoltre, come rivela Bonsanto l’aumento del gettito totale della tassa di soggiorno a oltre 600 milioni di euro dipenderà anche da un fattore ben preciso:
“Nel 2019 contribuiranno al gettito per l’intero anno gli accordi con le piattaforme di home sharing, dato che città quali Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli ne hanno beneficiato solo in maniera parziale nel 2018, avendo concluso gli accordi in corso d’anno”.
Tassa di soggiorno: in quali regioni confluisce di più
Come dimostra la ricerca elaborata da CRIF Ratings, quasi il 70% del gettito totale della tassa di soggiorno confluisce in quattro regioni. Grazie alla sua incidenza del 28%, il Lazio è la regione che incassa di più e stacca nettamente le altre.
In Veneto infatti confluisce il 14% del gettito totale della tassa di soggiorno, ossia esattamente la metà del Lazio. Sulla scia del Veneto seguono la Lombardia con il 13% e la Toscana con il 12%.
Inoltre le recenti novità, hanno permesso nel 2018 all’Emilia-Romagna, alla Liguria, all’Abruzzo e alla Sardegna di incrementare di oltre il 50% il valore assoluto riscosso dalla tassa di soggiorno, e al Friuli Venezia Giulia di istituirla.
Tassa di soggiorno: il peso sulle casse dei Comuni
A livello di singoli comuni invece, il 55% delle risorse viene riscosso tra Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Il beneficio aggiuntivo sui bilanci dei suddetti comuni è stato infatti di 50 milioni di euro nel 2018.
Fin dalla sua istituzione nel 2012 - 2011 per Roma - la tassa di soggiorno rappresenta un’importante fonte di gettito tributario per le casse comunali. In generale il peso percentuale sulle entrate correnti - la somma tra entrate tributarie, extratributarie e trasferimenti correnti - è incrementato passando dal 2% nel periodo 2013-2014, al 2,8% nell’ultimo biennio 2017-2018.
Anche se grazie alla tassa di soggiorno il gettito dei piccoli comuni - quelli in cui si registra una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti - è andato incontro a un aumento del 40% negli ultimi 5 anni, Bonsanto fa notare un aspetto molto importante:
“L’esposizione verso la tassa e il peso relativo rispetto alle entrate correnti pone una forte dipendenza rispetto ai cicli turistici. Per i comuni di minori dimensioni infatti l’imposta vale in media il 10% delle entrate correnti nel biennio 2017-2018”.
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