Tariffe telefoniche in aumento, di quanto salirà il costo mensile

Alessandro Nuzzo

01/12/2022

01/12/2022 - 22:57

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L’inflazione colpisce anche le tariffe telefoniche e in arrivo c’è una spiacevole sorpresa per tantissimi italiani.

Tariffe telefoniche in aumento, di quanto salirà il costo mensile

Nel mese di novembre l’inflazione è rimasta stabile all’11,8%, un dato che nel nostro paese non si vedeva dal lontano 1984. Numeri complessi che però mostrano una certa stabilità nei prezzi, con la speranza che nei prossimi mesi con la discesa del costo del gas e di diverse materie prima, l’inflazione possa iniziare a ritirarsi.

Fino ad ora uno dei settori che non aveva ancora risentito di effetti inflattivi era stato quello delle comunicazioni. Le bollette telefoniche erano rimaste costanti nei mesi nonostante per le compagnie i costi di gestione sono aumentati. Ma ora tutto questo cambierà. Infatti gli effetti dell’inflazione, a partire da novembre sono arrivati anche nelle bollette telefoniche. A fare da apripista alle modifiche contrattuali riviste al rialzo sono state Tim e Wind, ma la sensazione è che molto presto anche Vodafone e Fastweb si adegueranno. In futuro tutte le compagnie telefoniche hanno intenzione di legare le proprie tariffe all’inflazione per poterle rialzare o abbassare in base all’aumento dei costi. Vediamo di quanto stanno aumentando le tariffe.

Tim, aumento dei prezzi di alcune offerte

Come detto a fare da apripista è stata la Tim che sta apportando alcune modifiche alle sue offerte ma non solo. Partiamo dalla spedizione della fattura cartacea a domicilio che se prima costava 3 euro, adesso è aumentata fino a 3,90 euro. Quanto alle offerte, quelle Tutto Voce e Voce Senza Limiti costano ora 2 euro in più al mese.

Quanto alle tariffe mobili, alcune offerte che prevedevano giga illimitati per l’utilizzo di alcune app sono state eliminate così come sono stati aggiornati i dispositivi che non possono più accedere a TimVision tramite app. La maggior pare delle offerte mobile sono state aumentate di 2 euro ma in cambio si offrono più giga ogni mese.

Tutti gli aumenti rientrano nelle modifiche unilaterali del contratto e secondo la normativa vigente è legittima se effettuata con un preavviso di almeno 30 giorni, come prevede l’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche. In questo arco di tempo il cliente può decidere di recedere dal contratto per giusta causa senza pagare alcuna penale. Se invece la modifica del contratto non avviene con il corretto preavviso l’utente non è obbligato a corrispondere la differenza dell’aumento bollette. Ma in genere questa circostanza non avviene quasi mai.

Ma gli aumenti sono scattati anche sulle nuove attivazioni di contratti sia su rete fissa che mobile. Tim sta portando avanti la misura secondo cui può aumentare le tariffe mensili in base all’andamento dell’inflazione.

Aumenti anche per i clienti Wind

Nel frattempo anche Wind sta apportando modifiche ai contratti per legare le tariffe all’inflazione. A partire dal 21 novembre ha aggiornato le nuove offerte sia di rete fissa che mobile. Per alcuni vecchi clienti è in atto una rimodulazione dell’offerta, in genere con aumenti che vanno dai 2 ai 5,99 al mese in base al piano posseduto.

L’aumento sta interessanto sia clienti privati che business con Partita Iva. Wind ha fatto sapere che è valido il diritto di recesso fino al 31 dicembre prossimo. Per recedere ed opporsi alla modifica unilaterale del contratto, il cliente Wind ha varie opzioni disponibili. Può inviare una comunicazione scritta tramite raccomandata A/R o Pec. O può servirsi dell’assistente digitale WILL del sito ufficiale windtre.it, dopo aver effettuato il login sulla propria Area Clienti. In alternativa può chiamare il servizio clienti al 159 o recarsi in uno dei tanti centri Wind ubicati su tutto il territorio nazionale.

Infine c’è da ricordare che così come Tim, anche Wind aumenterà da questo mese il costo per l’invio cartacea della fattura che salirà a 3 euro al mese. Per evitare l’addebito basterà selezionare dalla propria area riservata sul sito o dall’app l’invio della fattura in formato elettronico.

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