Vincent Bolloré secondo Le Monde è stato fermato questa mattina a Nanterre: in ballo una storia di presunte tangenti in Africa. Crollo in Borsa.
Dopo Nicolas Sarkozy è ora Vincent Bolloré a finire nel mirino degli inquirenti francesi. Secondo quanto riferito dal quotidiano Le Monde, il fresco ex numero uno di Vivendi è stato fermato questa mattina dalla polizia giudiziaria di Nanterre.
Secondo una prima ricostruzione, Bolloré ora sarebbe sotto interrogatorio per una storia di presunte tangenti: per ottenere delle concessioni in due porti siti in Guinea e Togo, sarebbero stati pagati dei funzionari locali.
Bolloré in stato di fermo
Sarebbe quindi in stato di fermo Vincent Bolloré e con lui anche Gilles Alix e Jean-Philippe Dorent, rispettivamente direttore generale del Gruppo Bolloré e capo divisione internazionale dell’agenzia di comunicazione Havas.
L’inchiesta nata nel 2014 e vede al centro una vicenda relativa al 2010. Per poter ottenere la concessione dei due porti nei paesi africani, sarebbe stata sostenuta la presa del potere di alcuni politici.
In particolare, sarebbe stato Dorent ad aiutare durante le elezioni del 2010 in Guinea Alpha Condé a diventare presidente, ruolo che ricopre tuttora. Resta da capire se siano state pagate delle tangenti per aiutare il politico africano oppure si sia trattato di normali consulenze fatte dall’agenzia Havas.
Il fermo di Bolloré, che pochi giorni fa aveva lasciato il timone la guida della sua azienda al figlio Yannick ora nuovo presidente, ha provocato un immediato crollo in Borsa del suo gruppo nonostante che l’azienda abbia subito smentito che ci siano state delle irregolarità. In calo anche Vivendi e Tim.
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