In arrivo tagli in busta paga di 73 euro, ecco per chi

Emiliana Costa

18 Novembre 2021 - 12:48

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Con la riforma degli ammortizzatori sociali e l’aumento delle aliquote, si profila un alleggerimento delle buste paga. Ecco per chi.

In arrivo tagli in busta paga di 73 euro, ecco per chi

L’aumento delle aliquote previste dalla riforma degli ammortizzatori sociali «comporta un aumento dei costi per le imprese e tagli in busta paga per i lavoratori dipendenti». È quanto emerge da uno studio della Uil secondo cui i costi delle aziende potrebbero arrivare fino a 147 euro all’anno, mentre il lavoratore avrebbe un taglio della busta paga fino a 73,50 euro all’anno. Ma entriamo nel dettaglio.

Lo studio della Uil sull’aumento delle aliquote e i tagli in busta paga

Con la riforma degli ammortizzatori sociali (prevista dalla Legge di Bilancio 2022) e la revisione delle aliquote contributive, si profila dunque un alleggerimento delle buste paga dei lavoratori dipendenti. I calcoli sono stati effettuati dal sindacato confederale Uil, che ha analizzato i costi a regime della riforma (nel 2022 sono calmierati).

Secondo lo studio, nel caso delle imprese da 16 a 50 dipendenti l’aumento delle aliquote comporta un incremento medio complessivo per aziende e lavoratori di 221 euro annui. In particolare, 147 a carico delle aziende e 73,50 a carico del dipendente.

In sostanza, le aliquote d’imposta per finanziare i nuovi strumenti di welfare comportano un aumento della contribuzione dovuta, non soltanto dalle imprese ma anche quella a carico del lavoratore dipendente. Che, secondo il report, potrebbe ritrovarsi da 25 a 73 euro in meno all’anno. La riforma degli ammortizzatori sociali estende ai piccoli esercenti che hanno fino a cinque addetti la contribuzione dovuta ed aumenta quella già versata dalle piccole e medie imprese (Pmi).

Secondo Confesercenti, l’aggravio è di quasi 500 milioni, di cui 200 milioni a carico delle imprese fino a 15 dipendenti, con un aumento medio per dipendente di 90 euro all’anno.

La riforma estende gli ammortizzatori ad aziende oggi escluse, aumentando le aliquote contributive delle imprese per pagare il Fondo di integrazione salariale (Fis) e la cassa integrazione straordinaria (Gig straordinaria). Secondo lo studio Uil, la contribuzione sale fino a 221 euro all’anno per un’azienda con 50 dipendenti, con i due terzi a carico dell’impresa e un terzo è a carico del lavoratore.

Riforma degli ammortizzatori sociali, le richieste della Uil

Il sindacato confederale Uil, pur appoggiando la riforma degli ammortizzatori sociali che introduce nuovi strumenti di welfare, chiede al governo che la revisione non pesi sulle tasche dei lavoratori. «Pur condividendo la necessità di una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali - ha spiegato Ivana Veronese, segretaria confederale Uil - non possiamo accettare che ci sia un aggravio sulle buste paga di lavoratrici e lavoratori». La richiesta del sindacato è la convocazione di un tavolo con le parti sociali al ministero del Lavoro.

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