Sulla cessione del quinto si paga l’Irpef?

Nadia Pascale

21 Marzo 2023 - 10:35

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Sempre più persone ricorrono alla cessione del quinto, ma sugli importi trattenuti dallo stipendio si paga l’Irpef? Questa la domanda di molti contribuenti

Sulla cessione del quinto si paga l’Irpef?

La cessione del quinto è una particolare forma di prestito personale non finalizzato (non è necessario indicare per quale scopo è richiesto il denaro) che prevede rate costanti corrispondenti a 1/5 dello stipendio o della pensione, trattenuti direttamente alla fonte, quindi è il datore di lavoro o l’ente che corrisponde la pensione a trattenere la rata e versarla all’istituto finanziario/banca che ha concesso il prestito.

Ciò che molti si chiedono è se sulla cessione del quinto si paga l’Irpef. Molti possono essere tratti in inganno dal fatto che quella quota di stipendio/pensione non viene mai realmente percepita e quindi pensano non dovrebbe essere tassata, vedremo che non è così.

Come funziona la cessione del quinto?

La cessione del quinto è una particolare forma di prestito caratterizzata dal fatto che è il legislatore a dettare praticamente tutte le norme da applicare, c’è un margine minimo per la contrattazione tra le parti. Lo fa con il Dpr 180 del 1950. Si caratterizza per il fatto che può essere considerato un rapporto trilaterale, infatti l’istituto che eroga la pensione, o il datore di lavoro in caso di lavoratori dipendenti, deve dare la sua disponibilità a trattenere la rata e a versarla all’istituto che concede il prestito. La rata comprensiva di interessi è un quinto dello stipendio.

Per la cessione del quinto è obbligatorio anche stipulare la polizza assicurativa a copertura del rischio perdita di lavoro (solo per i lavoratori) e del rischio morte, non è invece prevista la presenza di un garante. La normativa prevede anche che la durata massima del piano di ammortamento non possa superare i 10 anni, nel caso di contratto di lavoro a tempo determinato la durata non può superare la scadenza del contratto di lavoro.

Questo implica che l’ammontare massimo del prestito concedibile dipende dallo stipendio che si matura, dal tipo di contratto e dall’ammontare del TFR maturato. Nel caso di pensionati dipende anche dall’età, infatti al termine del piano di ammortamento il pensionato non deve aver superato i 90 anni di età.

La peculiarità di questa forma di prestito è data dal fatto che per le sue caratteristiche viene concessa anche a coloro che si trovano in una situazione di particolare difficoltà, perché magari hanno altri finanziamenti in corso: considerato che la rata viene trattenuta direttamente dalla pensione, il creditore è tutelato in quanto il suo credito è il primo che viene soddisfatto. Questa per sommi capi la disciplina della cessione del quinto, ma la domanda a cui risponderemo ora è: sulla cessione del quinto si paga l’Irpef?

Perché sulla cessione del quinto è necessario pagare l’Irpef?

La cessione del quinto, come sottolineato, prevede che sia trattenuto un quinto dello stipendio corrispondente alla rata del piano di ammortamento del prestito. L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, viene trattenuta e versata dal sostituto di imposta, cioè il datore di lavoro o l’ente previdenziale che eroga la pensione. La domanda a cui rispondiamo è: il sostituto di imposta effettua prima il calcolo dell’Irpef, comprensivo di addizionali comunali e regionali, e in seguito effettua il versamento della rata della cessione del quinto, oppure effettua prima tale versamento e sulla rimanente parte calcola l’Irpef da versare?

La risposta giusta è la prima, questo vuol dire che l’Irpef viene pagata su tutto lo stipendio e quindi anche sulla quota dello stesso destinata alla cessione del quinto.
Occorre ricordare che il limite della cessione è un quinto dello stipendio, ad esempio chi ha uno stipendio (su 13 mensilità) di 1.000 euro avrà una rata massima comprensiva del tasso di interesse e dei costi connessi al finanziamento di 200 euro, ma la base che viene utilizzata per il calcolo è lo stipendio netto, non lo stipendio lordo.

Dal punto di vista fiscale, in merito alla cessione del quinto deve essere fatta un’ulteriore precisazione. Mentre gli interessi passivi pagati in caso di stipula di mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa è possibile avere una detrazione pari al 19%, per un ammontare massimo di 4.000 euro, per la cessione del quinto questa possibilità non è prevista.

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