Stop gas russo: l’Europa deve prepararsi a un inverno senza gas?

Giorgia Bonamoneta

23 Giugno 2022 - 00:15

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L’Europa potrebbe doversi preparare a un inverno di freddo. Secondo l’Iea il piano russo è quello di bloccare il gas per avere un vantaggio strategico contro l’Europa. L’Italia deve preoccuparsi?

Stop gas russo: l’Europa deve prepararsi a un inverno senza gas?

Le riduzioni della fornitura di gas dalla Russia sperimentate in questi giorni sono solo il primo passo di un piano che, mano a mano, il Cremlino sta svelando. Secondo quanto riporta l’Agenzia internazionale dell’energia, che lancia l’allarme per l’inverno 2022-2023, la Russia sta affamando l’Europa in vista dell’inverno, quando potrà giocare la carta del fornitore disposto a cedere il gas in cambio di un raffreddamento dell’attenzione dei Paesi Ue nei confronti dell’Ucraina.

La possibilità della Russia di chiudere del tutto le forniture di gas all’Europa è uno strumento politico che pone l’Ue dalla parte opposta del manico. I tentativi di allontanarsi dalla dipendenza del gas importato dal gigante proseguono, ma i risultati non sono ancora del tutto soddisfacenti e, nel concreto, l’unica soluzione che i governi hanno adottato è stata quella di riaccendere a pieno regime i motori delle centrali a carbone. La transizione ecologica, per quanto accelerata nelle parole e nelle promesse, viene messa da parte per rispondere alle esigenze quotidiane, come l’accumulo del gas nei centri di stoccaggio in vista dell’inverno.

Al momento l’Italia è oltre il 50% della capienza e secondo le stime per l’inverno avrà raggiunto una quota del 90% nello stoccaggio della materia. Si tira un sospiro di sollievo, forse, mentre Fatih Birol, capo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) usa toni più allarmistici. Sulle pagine del Financial Times Birol afferma che “l’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il flusso di gas dalla Russia fosse interrotto del tutto”. Con lo stop al gas russo, dice infine Boril, l’Europa rischia di passare un inverno al freddo.

Stop al gas: la strategia della Russia per essere in vantaggio

Più ci avviciniamo all’inverno, più capiamo gli obiettivi della Russia. Con queste parole Fatih Birol, il capo dell’Iea, ovvero l’Agenzia internazionale dell’energia, ha annunciato lo svelamento dei piani russi. Non è mai stato un mistero e nessun commentatore si dirà davvero sorpreso, dopotutto è da prima dell’invasione che la Russia gioca il ruolo di fornitore privilegiato dell’Unione Europea. La situazione di stallo nel conflitto bellico in Ucraina potrebbe sciogliersi proprio in cambio di una maggiore fornitura di gas e per maggiore si intende rispetto al periodo attuale, se non in seguito a un totale stop dei rifornimenti in inverno.

Per Boril la decisione della Russia di ridurre le forniture di gas è una sorta di prova di quello che potrebbe essere uno stop totale del gas russo all’Europa. Per portarsi a casa la vittoria, non solo su carta attraverso la propaganda interna al Paese, la Russia gioca su due fronti: quello militare e quello energetico. E lo fa anche sapendo che le sanzioni economiche imposte dall’Occidente stanno funzionando, facendo colare a picco il pil del Paese. La strategia di tensione non si combatte in campo, ma sul mercato del gas.

Stop al gas per l’Europa: i Paesi si devono prepare a un freddo inverno

Senza il gas russo l’Europa potrebbe vedere acuirsi la crisi energetica in corso, anche con i sistemi che nel frattempo sono stati attivati, dalla ricerca di una maggiore diversificazione dell’energia, alla riattivazione delle centrali a carbone.

Eppure, mentre Birol annuncia con toni preoccupanti che l’Europa deve prepararsi a un inverno di restrizioni, senza gas russo e fatto di razionamenti; dall’altra parte il Ctem, il Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del sistema del gas naturale, non ha ritenuto necessario passare al livello di allerta. La situazione attuale dello stoccaggio di gas, dice Ctem, è buono, avendo raggiunto il 55% anche con il taglio del 15%. Per fine anno, secondo le stime del Ministero della transizione ecologica, l’Italia potrebbe riuscire comunque ad arrivare al 90% di gas nelle riserve.

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