Da ottobre in diverse Regioni italiane scatterà lo stop alle auto diesel Euro 5, ma il Governo sta valutando una modifica alla norma allentando il divieto.
Stop alle auto diesel che inquinano di più a partire dal 1° ottobre 2025 in diverse Regioni italiane. Il Governo, per evitare un intervento così drastico sta valutando di apportare una modifica delle norme che prevedono il divieto di circolazione. L’attenzione alla qualità dell’aria e all’inquinamento è aumentata negli ultimi anni e l’intervento della politica per far fronte all’emergenza smog porta a forti limitazioni nella circolazione. In linea con quanto previsto dal Green Deal europeo provvedimenti regionali, a breve, limiteranno l’uso delle autovetture che inquinano di più e sono dannose per la salute di tutti.
Perché interessate dal divieto sono solo alcune Regioni del Nord Italia? A seguito della procedura di infrazione dell’Unione Europea contro l’Italia che ha violato la direttiva 2008/50/CE (qualità dell’aria), è stato sottoscritto l’Accordo di Bacino Padano tra il Ministero dell’Ambiente e le regioni Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna con lo scopo di ridurre le emissioni che inquinano.
Da sottolineare che con la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 10 novembre 2020, l’Italia è stata condannata per aver superato la concentrazione di particelle PM10 e PM2,5 e dei valori di biossido di azoto nell’area della Pianura Padana. A seguito di questo intervento il decreto legge 121/2023 ha imposto alle quattro Regioni interessate di aggiornare i piani per la qualità dell’aria e la limitazione alla circolazione di alcune autovetture più inquinanti (nel 2025 scatta il divieto per le diesel Euro 5) nei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti.
Per questo motivo a partire dall’autunno sarà vietata la circolazione alle auto diesel con omologazione Euro 5, cioè i veicoli immatricolati tra il 2011 e il 2015. Dove è prevista la stretta e cosa succede a chi non si adegua? Vediamo i dettagli.
Stop alle auto diesel da ottobre in Piemonte
Il nuovo divieto di circolazione per le auto diesel Euro 5, dopo che quelle Euro 4 erano già state vietate, riguarda Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.
In Piemonte dal 1° ottobre scatterà un divieto molto severo per questi veicoli che non potranno circolare dal lunedì al venerdì, tra le 8,30 e le 18,30 (ovvero la fascia oraria in cui il traffico urbano è più critico) nei Comuni con più di 30.000 abitanti. Anche laddove la circolazione è ancora consentita, l’automobilista si trova a essere limitato negli spostamenti (se si sconfina in un Comune con divieto si rischia la sanzione).
Attualmente lo stop è stato previsto solo a carattere temporaneo, vale a dire dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026, ma dovrebbe poi diventare strutturale con lo stop previsto ogni anno dal 15 settembre al 15 aprile dell’anno dopo. Per chi non rispetta il divieto sono previste multe abbastanza salate e per i recidivi la sospensione della patente fino a 30 giorni.
In Piemonte (tenendo conto che Torino è una città che registra 69 veicoli in strada per ogni 100 abitanti) dovrebbe interessare circa 250.000 veicoli, ovvero l’8% dell’intero parco regionale auto.
Non solo in Piemonte, ecco altre Regioni che si stanno muovendo nella stessa direzione
In Emilia Romagna, dove diversi anni fa era stato già previsto per le auto Euro 4, il divieto di circolazione per le auto Euro 5 segue la stessa finestra oraria prevista dal Piemonte (dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì) con la differenza, però, che il divieto sarà permanente e non a carattere temporaneo. Lo stop alla circolazione sarà in vigore nei comuni di pianura con almeno 30 mila abitanti e a Bologna. In ogni caso, la normativa prevede che anche altri Comuni possano aderire all’estensione del divieto, ma su base volontaria.
Anche in Lombardia si sta procedendo verso vincoli permanenti che riguarderanno le auto diesel Euro 5 M1 (ovvero quelle destinate al trasporto di persone fino a 8 posti) che non potranno circolare dal lunedì al venerdì, dalle 7,30 alle 19,30 in tutti i Comuni di Fascia 1 (Capoluoghi di provincia e comuni vicini) e nei Comuni di Fascia 2 con più di 30.000 abitanti (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e S. Giuliano Milanese).
Cosa accade dal 1° ottobre?
Il problema principale di queste misure restrittive è che non sempre il proprietario dei veicoli coinvolti ha la possibilità economica di cambiare auto. In questi casi il cittadino dovrà organizzarsi diversamente per spostarsi nei centri abitati in cui vige il divieto con i trasporti pubblici.
Anche per chi decide di cambiare auto la scelta è abbastanza difficile: orientarsi su un veicolo più vecchio, con il rischio che magari nei prossimi anni nuove limitazioni lo coinvolgano, o scegliere un’auto più nuova per essere sicuro di poterla utilizzare?
L’ipotesi di modifica alla normativa
Attualmente è in corso un’interlocuzione con il Governo attraverso i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture per cercare una soluzione alla drastica limitazione che sarebbe imposta ai veicoli diesel Euro 5 (che in alcuni casi sono auto che arrivano appena ai 10 anni).
L’ipotesi sarebbe quella di modificare la normativa statale che impone il divieto di circolazione allentando la limitazione e permettendo l’utilizzo delle vetture interessate dal blocco (senza al tempo stesso compromettere la qualità dell’aria).
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