La BEI prova a far ripartire il ciclo dei semiconduttori. Cosa cambia per il titolo, tra rischi, strategia europea e potenziale di recupero in Borsa.
Il settore dei semiconduttori resta uno dei più osservati e allo stesso tempo più difficili da interpretare per il mercato. I prezzi faticano a reagire, il ciclo non dà ancora segnali netti di svolta e gli investitori continuano a muoversi con cautela, in attesa di capire quando potrà arrivare un vero cambio di passo.
È in questo contesto che assume particolare rilevanza il finanziamento da 500 milioni di euro annunciato dalla Banca europea per gli investimenti a favore di STMicroelectronics, prima tranche di un piano complessivo da 1 miliardo destinato a sostenere nuovi investimenti industriali in Europa. La Borsa, almeno nell’immediato, non ha premiato la notizia, ma il timing dell’operazione è tutt’altro che marginale, perché arriva mentre il mercato cerca indizi concreti su come e quando il ciclo dei chip potrà effettivamente invertire la rotta.
Non si tratta di un episodio isolato. Dal 1994 a oggi, la BEI ha affiancato STMicroelectronics in nove progetti di finanziamento, per un totale di circa 4,2 miliardi di euro. Un percorso che racconta quanto il gruppo italo-francese sia considerato strategico per le priorità industriali dell’Unione europea, soprattutto in una fase in cui Bruxelles punta a ridurre la dipendenza dalle filiere asiatiche e a rafforzare la propria autonomia tecnologica. [...]
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