Azioni Stellantis peggiori del Ftse Mib di Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti del primo semestre 2025. Niente utili. Ma c’è novità guidance. Le parole dell’AD Filosa.
Nessun utile per Stellantis nel primo semestre del 2025. La casa automobilistica, ora nelle mani del nuovo CEO Antonio Filosa, ha annunciato di aver concluso i primi sei mesi dell’anno accusando una perdita netta di 2,3 miliardi.
Il risultato di bilancio si spiega con la presenza di 3,3 miliardi di oneri netti esclusi dall’utile operativo rettificato (“AOI”). Utile operativo rettificato, per l’appunto AOI, o anche risultato operativo adjusted, che si è attestato a 500 milioni di euro, con un margine AOI dello 0,7%, al di sotto dei livelli dell’anno precedente, rispettivamente di 8,5 miliardi di euro e 10%.
Nel primo semestre del 2024, Stellantis aveva incassato un utile di 5,6 miliardi. Le cifre appena diffuse seguono la pubblicazione, qualche giorno fa, dei risultati preliminari del gruppo.
Stellantis, perdita netta e ricavi giù nel I semestre del 2025. La novità sulla guidance
Il gruppo ha citato chiaramente sia “le difficoltà esterne” che “ le azioni di ripresa in corso ”.
Male anche i ricavi che, nei primi sei mesi dell’anno, si sono attestati su base netta a 74,3 miliardi di euro, in calo del 13% rispetto al primo semestre del 2024, scontando soprattutto le flessioni che sono state accusate su base annua in Nord America e nell’Europa allargata.
I ricavi sono stati parzialmente compensati dalla crescita in Sud America.
La semestrale ha messo in evidenza in ogni caso una novità importante, ovvero la decisione dell’azienda di ristabilire la guidance. Scelta accompagnata dalla fiducia di Stellantis in “un continuo e progressivo miglioramento nel secondo semestre del 2025 ”.
Per quanto riguarda la guidance che è stata ristabilita, Stellantis ha annunciato di stimare una crescita dei ricavi netti, una redditività AOI a una sola cifra bassa e flussi di cassa industriali migliorati nel secondo semestre del 2025, precisando che il nuovo outlook si basa sulle norme tariffarie/commerciali in essere al 29 luglio 2025.
Il commento sui conti di Stellantis del CEO Filosa
Così il neo amministratore delegato Antonio Filosa: “Le prime settimane come CEO hanno riconfermato la mia ferma convinzione che risolveremo ciò che non funziona in Stellantis, capitalizzando su tutto ciò che invece funziona, partendo proprio dalla forza, dall’energia e dalle idee delle nostre persone, insieme ai fantastici nuovi prodotti che stiamo portando sul mercato”.
Filosa non ha tuttavia certo nascosto le grandi sfide a cui Stellantis fa fronte, ricordando al contempo i miglioramenti dell’azienda:
“Il 2025 si sta rivelando un anno caratterizzato da difficoltà, ma anche da graduali miglioramenti. Confrontando il primo semestre del 2025 con il secondo semestre del 2024, sono evidenti i segnali di progresso, sotto forma di migliori volumi, ricavi netti e AOI, nonostante l’intensificarsi delle difficoltà esterne. Il nostro nuovo leadership team, pur mantenendo un atteggiamento realista rispetto alle sfide che ci attendono, continuerà a prendere le decisioni difficili necessarie per ristabilire una crescita redditizia e risultati significativamente migliori”.
Il costo dei dazi di Trump e le azioni di ripresa commerciale
In merito alle previsioni sull’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump, il gruppo ha aggiornato le previsioni sull’impatto tariffario netto del 2025 a circa 1,5 miliardi di euro, di cui 0,3 miliardi di euro registrati nel primo semestre del 2025, aggiungendo di mantenere “ un forte e costante dialogo con i legislatori di riferimento , portando avanti nel contempo una pianificazione degli scenari a lungo termine”.
Lato commerciale, Stellantis ha parlato di una ripresa, per la precisione di una “ ondata di prodotti per un’ulteriore crescita ”, così ricordando:
“Le azioni di ripresa commerciale hanno incluso il lancio di quattro nuovi modelli nel primo semestre del 2025: Citroën C3 Aircross, Fiat Grande Panda, Opel/Vauxhall Frontera, Ram ProMaster Cargo BEV, nonché aggiornamenti significativi di prodotti popolari come Ram 2500 e 3500 Heavy Duty, Citroën C4/C4X e Opel Mokka. I nuovi prodotti hanno contribuito a un aumento di 127 punti base della quota di mercato UE30 rispetto al secondo semestre del 2024 e a un miglioramento significativo dei portafogli ordini in Nord America, che possono supportare le prestazioni future”.
Non finisce qui, in quanto Stellantis prevede di lanciare 10 nuovi modelli nel 2025, inclusi tre su piattaforma STLA Medium nel secondo semestre del 2025: Jeep® Compass, Citroën C5 Aircross e DS N°8, che si aggiungono ai recenti lanci dei modelli Peugeot 3008, 5008 e Opel/Vauxhall Grandland basati su STLA Medium.
Inoltre, in risposta al feedback dei clienti, Ram ha annunciato il ritorno del motore HEMI® V-8 da 5,7 litri nel Ram 1500 del 2026. I primi pickup arriveranno nei concessionari nella seconda parte del 2025.
Altra novità sul fronte commerciale: “La seconda metà del 2025 vedrà anche il ritorno in produzione di molti altri prodotti iconici: la Jeep® Cherokee ibrida e la Dodge Charger SIXPACK con motore a combustione interna, entrambe in pausa produttiva dal 2023. Si unisce alla famiglia anche la Charger Daytona a quattro porte” mentre “ Peugeot ha annunciato il ritorno della sua gamma GTi con la nuova 208 GTi , presentata alla 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno 2025”.
Infine, “ il pick-up Fiat Titano è stato lanciato nel mercato argentino, con un nuovo motore e una nuova trasmissione, ed è adesso prodotto nel nostro stabilimento di Córdoba, in Argentina ”.
Azioni Stellantis osservate speciali. I titoli, scambiati sul Ftse Mib di Piazza Affari, si sono confermati subito in avvio di seduta i peggiori del listino benchmark della borsa di Milano, perdendo più del 2%, a quota 8,083 euro.
Il trend delle azioni degli ultimi cinque giorni di contrattazioni è di un rialzo del 2,5% circa, ma nell’ultimo mese Stellantis ha ceduto più del 6%, arretrando di oltre il 2,5% negli ultimi tre mesi.
YTD, ovvero dall’inizio del 2025, la performance è stata di un calo di quasi -36%, mentre su base annua il trend è di un ribasso di quasi -48%.
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