Titolo Stellantis osservato speciale, occhio al trend sul Ftse Mib di Piazza Affari dopo i numeri sulle consegne globali. Non solo.
La settimana inizia male per le azioni Stellantis, che si confermano subito tra le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, capitolando di oltre il 2,5%, a quota 7,71 euro.
Il titolo sconta la pubblicazione delle previsioni sui conti del primo semestre del 2025 e sulle consegne del secondo trimestre del 2025.
Numeri preliminari, ergo stime elaborate dall’azienda, che confermano tuttavia tutta la crisi che l’azienda continua ad attraversare, con una perdita netta attesa nei primi sei mesi dell’anno pari a 2,3 miliardi di euro e ricavi in calo a 74,3 miliardi di euro.
Nello stesso periodo dell’anno precedente, Stellantis aveva incassato 85 miliardi di euro di ricavi e un utile di 5,6 miliardi.
In base ai dati preliminari comunicati oggi, non sottoposti a revisione contabile, le consegne consolidate a livello mondiale per il secondo trimestre 2025, pari a 1,4 milioni di unità, sono calate del 6% rispetto all’anno precedente.
Dal comunicato diffuso dal gruppo ora capitanato dal nuovo AD Antonio Filosa è emerso che, nel secondo trimestre del 2025, le consegne consolidate a livello mondiale si sono attestate a 1,4 milioni di unità, soffrendo una flessione su base annua del 6%.
Stellantis pubblica dati preliminari finanziari e consegne. Countdown a data trimestrale
Il gruppo ha pubblicato oggi, per l’appunto, anche alcune informazioni finanziarie preliminari non sottoposte a revisione contabile per il primo semestre del 2025, così precisando:
“In assenza di una guidance finanziaria, sospesa dall’azienda il 30 aprile 2025, le previsioni degli analisti finanziari costituiscono attualmente il parametro principale per le aspettative dei mercati. Il fine della divulgazione dei seguenti dati finanziari preliminari relativi al primo semestre 2025 è di colmare la differenza tra le previsioni degli analisti e la performance dell’azienda per il periodo”.
Pubblicata una tabella con le informazioni finanziarie preliminari rese note da Stellantis che, ha sottolineato la casa automobilistica, saranno seguite dai dati definitivi, che verranno diffusi in occasione della pubblicazione dei risultati relativi al primo semestre 2025.
Per disporre dei dati definitivi bisogna aspettare il prossimo 29 luglio, quando avverrà la pubblicazione dei risultati finanziari del primo semestre del 2025 e quando sarà organizzata una call da parte del CEO Antonio Filosa e del CFO Doug Ostermann.
Di conseguenza, ha avvertito l’azienda, “ gli analisti sono tenuti ad interpretare questi dati tenendo presente che sono preliminari e soggetti a modifiche ”.
I numeri preliminari appena resi noti saranno discussi in conference call, che si terrà oggi, 21 luglio 2025, alle 14.30 ora italiana, dal CFO di Stellantis Doug Ostermann.
Guardando la tabella salta subito all’occhio la perdita netta stimata per il primo semestre, pari a 2,3 miliardi di euro (net loss).

Perdita netta per 2,3 miliardi in I semestre. Stellantis spiega i perché, c’è anche schiaffo Trump
Stellantis ha motivato il trend dei numeri che ha pubblicato oggi, elencando i seguenti fattori che ne hanno condizionato la performance.
Tra questi, è stato ricordato l’impegno del management a migliorare la situazione, con il primo semestre del 2025 che ha dato il via alla “ fase iniziale delle azioni intraprese per migliorare le prestazioni e la redditività, con i nuovi prodotti che dovrebbero fornire maggiori benefici nella seconda metà del 2025”.
Detto questo, il gruppo ora nelle mani di Antonio Filosa ha sofferto “ circa 3,3 miliardi di euro di oneri netti al lordo delle imposte , principalmente legati ai costi per la cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme, all’impatto netto della recente normativa che elimina la sanzione prevista dal regolamento CAFE (Stati Uniti) e alle ristrutturazioni, che sono stati esclusi dall’utile operativo rettificato (“AOI”, in linea con la definizione di AOI della Società”.
Ad avere impatti negativi sull’AOI sono stati in particolare i costi industriali più elevati, il mix geografico e di altra natura e le variazioni dei tassi di cambio.
Stellantis ha calcolato anche i primi effetti dei dazi imposti dall’amministrazione USA di Donald Trump, individuati in -0,3 miliardi di euro di dazi netti sostenuti e nella “ perdita di produzione già programmata legata all’attuazione del piano di risposta dell’azienda”.
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Stellantis e le stime sulle consegne nel II trimestre 2025. A livello globale -6% su base annua
Il gruppo non ha pubblicato però soltanto le informazioni finanziarie preliminari. A essere resi noti sono stati per l’appunto anche i volumi di consegne consolidate a livello mondiale per il secondo trimestre del 2025, con l’azienda che ha tenuto a precisare che il “termine consegne identifica i volumi di veicoli consegnati alla rete, a distributori o direttamente ai clienti finali e alle flotte, che determinano la rilevazione dei ricavi”.
Le cifre hanno messo in evidenza che, nei tre mesi chiusi il 30 giugno 2025, dunque in occasione del secondo trimestre dell’anno, le consegne consolidate sono state stimate in 1,4 milioni di unità, in calo del 6% rispetto all’anno precedente.
I dazi di Trump, sebbene non operativi, hanno inciso eccome, viste “ le pause di produzione ” che sono state attivate all’inizio del trimestre, legate alle imposizioni delle tariffe di Trump.
Si è manifestato inoltre “ un impatto ridotto, ma negativo, della transizione dei prodotti nell’Europa allargata , dove diversi importanti modelli sono in fase di accelerazione dopo i recenti lanci, oppure in attesa di avvii di produzione previsti per la seconda metà del 2025”.
Il trend delle consegne di Stellantis nelle varie regioni
I risultati relativi alle consegne sono stati così i seguenti:
- Nel Nord America, le consegne del secondo trimestre di Stellantis hanno subìto un calo di circa 109 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2024, soffrendo una ritirata su base annua del 25%, a causa di “diversi fattori che includono la riduzione della produzione e delle spedizioni di veicoli importati, maggiormente colpiti dai dazi e delle minori vendite alle flotte aziendali”. Il risultato è che “ le vendite totali sono diminuite del 10% rispetto all’anno precedente, con le vendite al dettaglio negli Stati Uniti relativamente stabili e con i due marchi più importanti della regione, Jeep® e Ram, che hanno registrato complessivamente un aumento delle vendite del 13% rispetto all’anno precedente”.
- Le consegne del secondo trimestre dell’Europa allargata sono diminuite di circa 50 mila unità, pari a un calo del 6% rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente a fattori di transizione dei prodotti. I veicoli del segmento B con piattaforma “Smart Car”, lanciati di recente, continuano la salita verso i loro livelli di produzione e i confronti con l’anno precedente sono influenzati dalla pausa della Fiat 500 con motore a combustione interna (“ICE”) in attesa dell’arrivo del suo successore mild-hybrid. Le consegne delle quattro Smart Car (Citroën C3 e C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda) sono aumentate del 45% su base progressiva nel secondo trimestre 2025, ovvero di 25 mila unità, rispetto al primo trimestre dello stesso anno.
- Nelle altre regioni di Stellantis, le consegne sono cresciute complessivamente di 71 mila unità, pari a un aumento del 22% su base annua, grazie soprattutto a un aumento del 30% in Medio Oriente e Africa e del 20% in Sud America. In Medio Oriente e Africa le consegne sono aumentate di 29 mila unità, grazie soprattutto all’aumento dei volumi in Turchia e agli sviluppi positivi in Egitto, Algeria e Marocco. Stellantis continua a detenere la leadership in Sud America, con un aumento di 43 mila unità su base annua, beneficiando della crescita del settore, soprattutto in Argentina e Brasile.

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