In Grecia è stato dichiarato lo stato di emergenza per quasi un mese intero. Gli incendi distruggono l’isola, mentre i turisti scappano dalle vacanze.
È stato d’emergenza in Grecia a causa degli incendi che stanno devastando l’isola. Più di 400 vigili del fuoco sono intervenuti per sedare le fiamme a Chios, mentre i turisti in fuga dalle vacanze si mobilitano per rientrare in patria al più presto. Migliaia e migliaia di residenti sono stati evacuati e contando le misure preventive si è arrivati nell’arco di 3 giorni all’abbandono di 20 insediamenti. Incendi vasti, logoranti e diffusi che restituiscono una situazione a dir poco drammatica, giustificando appunto l’estensione dello stato d’emergenza all’intera isola greca. La misura durerà almeno fino al 22 luglio, come stabilito dal Segretario generale della Protezione civile Nikos Papaefstathiou.
Lo stato d’emergenza consentirà di rispondere più efficacemente, dispiegando forze e mezzi per contenere il propagarsi delle fiamme. Soltanto poi, riportata la Grecia in condizioni di sicurezza, bisognerà fare i conti con il ripristino delle aree dilaniate dal fuoco. Il recupero del territorio, i molteplici danni e il supporto alla popolazione saranno sfide urgenti per il governo greco. Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno indagando sulla causa dell’incendio. Se anche il riscaldamento globale e il cambiamento climatico hanno una certa responsabilità, pare che le autorità sospettino un’origine dolosa.
I dettagli al momento non sono ancora chiari, anche perché sono in atto operazioni di contenimento degli incendi che divampano in più punti nei boschi ellenici, oltre che per mettere in sicurezza gli abitanti.
Stato d’emergenza in Grecia, le fiamme divampano senza sosta
Gli incendi in Grecia sono scoppiati domenica 22 giugno, quando nell’area forestale di Kofinas le fiamme si sono propagate da tre punti diversi, a un passo dalla città di Chios (capitale dell’omonima isola). Il pericolo è stato gestito con grande tempestività, tutelando il più possibile cittadini e turisti dal fenomeno, che ha rapidamente assunto proporzioni sconsiderate. I residenti di Agios Makarios Vrontados, nei pressi dell’incendio, sono stati subito allertati dalle forze dell’ordine e invitati a trovare riparo nella spiaggia di Vrontados. Allo stesso tempo, sono stati evacuati i territori di Paryfes, Gialourika, Panagia Voitheia, Agios Panteleimonas e Kastrominas. Il fuoco si estende su un’area notevole, in particolare nelle zone:
- da Karyes a Kleidou;
- tra Vrondados, Agios Markos e Agios Makarios;
- da Korakari alla città di Chios.
I lavori di restrizione e spegnimento delle fiamme stanno richiedendo un impegno a dir poco massiccio. Più di 400 pompieri provenienti da tutta la Grecia stanno lavorando duramente e incessantemente contro gli incendi, impiegando 85 veicoli, di cui circa 13 elicotteri e 4 bombardieri d’acqua, oltre al supporto di almeno 30 volontari. Al terzo giorno consecutivo di fiamme la situazione è peggiorata anziché migliorare, causa dei venti che hanno alimentato le fiamme a dismisura. Così, come anticipato, è stato dichiarato lo stato d’emergenza in tutto il Paese.
Turisti in fuga dalle vacanze, residenti evacuati dalle proprie case
Le autorità greche hanno provveduto immediatamente a mettere in sicurezza residenti e turisti, allontanandoli dai luoghi di maggiore rischio e condividendo precauzioni utili per limitare il propagamento delle fiamme e riconoscere segni di pericolo. Il Paese aveva già fatto importanti sforzi per prepararsi a situazioni di questo tipo, soprattutto dopo la vera e propria tragedia di fuoco del 2023. Il numero di vigili del fuoco è stato aumentato esponenzialmente, i mezzi sono stati ammodernati e ulteriori attrezzature specialistiche sono state acquistate per far fronte alla stagione estiva, insieme a un incremento straordinario di personale.
I danni subiti dalla popolazione e soprattutto dagli agricoltori possono infliggere un ulteriore colpo all’economia di Atene, anche considerando che l’isola di Chios è al contempo una delle maggiori destinazioni turistiche e la maggiore produttrice di mastice, grazie alle piantagioni di lentisco. I turisti non sono stati invitati a lasciare la Grecia, ma solo indirizzati verso siti più sicuri a causa dell’emergenza. Comprensibile, però, che molti abbiano preferito rientrare dopo aver dovuto lasciare alberghi e altre strutture. Si è ancora lontani dalla situazione apocalittica degli aeroporti greci nel 2023, ma bisogna ancora vedere quanto sarà possibile mantenere la stabilità.
Naturalmente, però, i residenti sono quelli che stanno vivendo la situazione più delicata, non soltanto per i disagi attuali ma anche per la preoccupazione sulle ripercussioni che l’ennesimo incendio avrà sul proprio futuro dal punto di vista economico e umano.
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