Starbucks cerca investitori in questo Paese

Giorgia Paccione

26 Giugno 2025 - 17:20

Difficoltà per la nota catena del caffè in Cina: crollano le vendite e sale la concorrenza. Avviati colloqui con investitori per nuove strategie di rilancio.

Starbucks cerca investitori in questo Paese

Negli ultimi giorni è giunta la notizia che Starbucks starebbe cercando investitori o addirittura un acquirente per le sue attività in Cina. Secondo quanto riportato dalla stampa cinese e confermato da diverse fonti internazionali, la società di Seattle avrebbe infatti avviato colloqui preliminari con una ventina di potenziali partner e investitori, tra cui fondi di private equity locali e internazionali, con l’obiettivo di trovare nuove risorse e strategie per fronteggiare la concorrenza.

Nonostante le indiscrezioni sulle possibili cessioni, Starbucks ha prontamente smentito l’intenzione di vendere completamente le proprie attività in Cina, ribadendo il proprio “impegno a lungo termine” nel Paese. Tuttavia, la società non ha escluso la possibilità di partnership strategiche o la cessione di quote minoritarie per rafforzare la propria presenza e tornare a crescere in un mercato che negli ultimi anni si è rivelato più complesso del previsto.

Starbucks e la sfida del mercato cinese: concorrenza locale e calo delle vendite

Se fino a pochi anni fa Starbucks era il leader indiscusso, oggi la situazione è radicalmente cambiata, anche in Cina. La quota di mercato della catena americana è infatti scesa dal 34% nel 2019 al 14% nel 2024, secondo dati Euromonitor, mentre il principale concorrente locale, Luckin Coffee, ha superato Starbucks sia per numero di punti vendita sia per vendite annuali.

Luckin Coffee, infatti, ha registrato nel 2023 una crescita delle vendite dell’87%, raggiungendo l’equivalente di circa 3,5 miliardi di dollari e oltre 16.000 punti vendita, più del doppio rispetto a Starbucks. Il successo del competitor si basa su prezzi più bassi, promozioni aggressive e una maggiore capacità di adattamento alle preferenze locali.

Starbucks, dal canto suo, ha risposto con una politica di sconti su decine di prodotti e il lancio di nuove bevande, ma le vendite in Cina sono in calo da tre trimestri consecutivi, con una flessione del 14% nell’ultimo trimestre disponibile. La competizione si è ulteriormente intensificata con l’ingresso di giganti dell’e-commerce come JD.com e Alibaba nel settore della consegna a domicilio di cibo e bevande, che ha alimentato una vera e propria guerra dei prezzi.

Strategie di rilancio: partnership, espansione e nuovi format

Nonostante le difficoltà, Starbucks non intende abbandonare la Cina. L’azienda ha recentemente confermato l’obiettivo di raggiungere 9.000 negozi entro il 2025, con l’apertura di 3.000 nuovi punti vendita nei prossimi anni. La Cina, che nel 2021 rappresentava il 13% dei ricavi globali di Starbucks, resta quindi un mercato chiave per la crescita futura della società.

Per rilanciare le proprie attività, Starbucks sta già esplorando diverse opzioni strategiche. Da un lato, l’azienda sta investendo in innovazione, digitalizzazione e personalizzazione dell’offerta, puntando su format più agili e su prodotti pensati specificamente per il consumatore cinese. Dall’altro, la ricerca di partner locali o investitori finanziari potrebbe portare a una maggiore integrazione con il tessuto economico cinese, facilitando l’accesso a nuovi canali distributivi e a una clientela più ampia.

Il nuovo CEO Brian Niccol ha sottolineato la necessità di “capire come crescere in questo mercato estremamente competitivo” e ha annunciato un piano di rilancio che prevede infatti una revisione dei format, una maggiore attenzione alla customer experience e la possibilità di nuove partnership strategiche.

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