Sondaggi politici, il Partito Democratico rischia di perdere Lazio, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Centrodestra e Movimento 5 Stelle pronti ad approfittare della crisi di Renzi.
Sondaggi politici elettorali: i prossimi mesi saranno molto importanti per il Partito Democratico e per le altre forze politiche in campo come il Movimento 5 Stelle e il Centrodestra.
Oltre alle elezioni parlamentari, infatti, si voterà per eleggere il governatore in quattro regioni d’Italia: a novembre in Sicilia, mentre accorpate alle elezioni politiche ci saranno le regionali in Lombardia, Lazio e Friuli Venezia Giulia.
Ad oggi la situazione vede il Partito Democratico governare nel Lazio (con Nicola Zingaretti), nel Friuli Venezia Giulia (con Debora Serracchiani, fedelissima di Renzi) e in Sicilia (Rosario Crocetta), mentre in Lombardia c’è il leghista Roberto Maroni.
Stando a quanto emerge dagli ultimi sondaggi politici, però, c’è il rischio concreto che il Partito Democratico perda le elezioni regionali in tutte e tre le regioni in cui governa oggi.
In Sicilia, nel Friuli Venezia Giulia e nel Lazio il Partito Democratico non è più in cima alle preferenze; una situazione che tra l’altro rispecchia l’andamento dei sondaggi su scala nazionale, dove il Partito Democratico è dietro al Movimento 5 Stelle e deve guardarsi le spalle da una risalita del Centrodestra.
Il futuro per il Partito Democratico non sembra riservare nulla di buono; infatti, se alla sconfitta (ad oggi probabile) nelle elezioni politiche si sommasse quella in tutte e quattro le regioni nelle quali si concorre, il destino di Matteo Renzi come segretario del partito potrebbe essere segnato.
Quante possibilità ci sono che questo accada? Secondo i sondaggi politici di oggi molte; il Partito Democratico, per un motivo o per un altro, partirà come sfavorito sia nel Lazio che in Sicilia e in Friuli Venezia Giulia, sempre che Matteo Renzi non riesca a recuperare consensi in questi mesi che ci separano dalla competizione elettorale.
Ma andiamo con ordine analizzando le intenzioni di voto degli italiani nelle tre regioni in cui governa il Partito Democratico.
Sondaggi politici Sicilia: Partito Democratico vicino al 15%, M5S in pole
In Sicilia si voterà il prossimo 5 novembre e l’attuale presidente Rosario Crocetta, appoggiato dal Partito Democratico, ha già confermato la sua ricandidatura. Probabilmente però il risultato sarà differente rispetto a quello dell’ottobre 2012, quando Crocetta venne eletto presidente con il 30,48% dei voti.
Oggi questa percentuale si è quasi dimezzata, visto che se si votasse oggi in Sicilia il Partito Democratico otterrebbe solamente il 15% delle preferenze, o poco più. E neppure un’alleanza tra tutte le forze del Centrosinistra (che al momento è improbabile) permetterebbe a Crocetta di essere confermato come presidente della regione Sicilia. Matteo Renzi vorrebbe cambiare il candidato, tant’è che ha provato a convincere l’attuale presidente del Senato Piero Grasso, ma questo non è convinto della fattibilità dell’operazione.
Per la sostituzione di Crocetta alla presidenza è in pole Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, colui che ha perso proprio contro Crocetta nel 2012. Se si votasse oggi però le cose andrebbero diversamente, visto che i sondaggi politici danno il Movimento 5 Stelle sopra il 30%. Ma non è da sottovalutare il Centrodestra, dove oggi il candidato Nello Musumeci otterrebbe circa il 18% dei voti.
Insomma, a quanto pare il Partito Democratico deve rassegnarsi alla perdita della Sicilia, ma questa non è l’unica regione che nei prossimi mesi rischia di passare ad un’altra forza politica.
Sondaggi politici Friuli Venezia Giulia: Centrodestra prima forza politica
Quanto fatto in questi anni dal presidente della regione Debora Serracchiani non ha soddisfatto i friulani; gli ultimi sondaggi del Friuli Venezia Giulia (fonte Twig) danno il gradimento dei cittadini nei suoi confronti al 48%.
Un punteggio molto basso, tant’è che la Serracchiani starebbe pensando di non ricandidarsi. Ma a preoccupare il Partito Democratico non c’è solamente lo scarso appeal dell’attuale presidente, poiché è tutto il Centrosinistra a non godere di buona salute.
I sondaggi politici, infatti, danno il Centrosinistra al 34,6%, superato dal Centrodestra (35,1%). Ma ci sono ancora dei forti dubbi su chi verrà presentato come candidato del Centrodestra; probabilmente l’accordo tra Forza Italia e Lega Nord favorirà Riccardo Riccardi capogruppo di FI, visto che il carroccio controlla già il Veneto e la Lombardia, ma non c’è nulla di ufficiale.
Il Movimento 5 Stelle invece conferma le sue difficoltà nel Nord Italia, poiché se si votasse oggi avrebbe solamente il 25,1% dei consensi.
Lazio: le amministrative confermano il ritorno del Centrodestra
Nel Lazio le elezioni amministrative confermano la buona crescita del Centrodestra che adesso punta con forza alle elezioni del 2018 con un candidato appoggiato da Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia.
Per Nicola Zingaretti non sarà semplice ottenere la conferma, non tanto per demeriti propri quanto per la crisi che sta colpendo tutto il Centrosinistra. Per il Centrodestra quindi la strada verso la vittoria sembra essere spianata, anche perché le ultime amministrative hanno segnato il crollo inatteso del Movimento 5 Stelle, del quale ne hanno approfittato appunto le vecchie coalizioni del Centrodestra.
Anche perché nel Lazio Berlusconi e Salvini potrebbero puntare su un nome molto forte; si tratta di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, una figura capace di incarnare i valori dell’elettore medio di riferimento.
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