Sole 24 Ore: dimissioni eccellenti e ricavi giù, la crisi morde ancora e preoccupa i giornalisti

Francesca Caiazzo

4 Luglio 2018 - 11:28

I sindacati dei giornalisti intervengono sulla crisi del gruppo editoriale di Confindustria, chiedendo risposte concrete, dopo le dimissioni del presidente Fossa.

Sole 24 Ore: dimissioni eccellenti e ricavi giù, la crisi morde ancora e preoccupa i giornalisti

L’aria di crisi, al Sole 24 Ore, si respira ormai da un po’. Nel tempo si è fatta sempre più pesante e oggi appare fitta come una nebbia che non accenna a diradarsi.

Dimissioni eccellenti e il silenzio di Confindustria – azionista di riferimento del gruppo – preoccupano i giornalisti e i sindacati, che chiedono risposte concrete per salvaguardare le attività dell’azienda.

Le ripercussioni delle difficoltà nella gestione del Sole 24 Ore si stanno facendo sentire anche in Borsa: da inizio anno le azioni hanno perso oltre il 25% e oggi il titolo - sorvegliato speciale - continua a soffrire.

Le dimissioni a raffica

A riaccendere i riflettori sulla pesante crisi che sta vivendo il gruppo editoriale sono stati i giornalisti, all’indomani delle dimissioni annunciate venerdì sera dal presidente del gruppo, Giorgio Fossa.

“Solo l’ultimo episodio di un modo di gestire la società che ormai si stenta anche solo a qualificare”

hanno scritto i comitati di redazione di Sole 24 Ore, di Radiocor Plus e Radio 24 in un lungo comunicato a cui hanno affidato tutte le perplessità e le preoccupazioni per una gestione incomprensibile del gruppo in un momento così delicato.

Prima di Fossa, nelle ultime settimane a lasciare il Sole 24 Ore era stato anche l’amministratore delegato, mentre manca da tempo la figura di un direttore finanziario.

In soli due anni, a dire addio al gruppo editoriale sono stati complessivamente tre ad, due cfo, due direttori del quotidiano e delle altre testate del gruppo, e due capi del personale.

Un’emorragia che non accenna a fermarsi.

Le preoccupazioni di giornalisti e sindacati

Alla luce di quanto si sta consumando nelle stanze del Sole 24 Ore, Federazione Nazionale della Stampa italiana, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione Stampa Romana si dicono preoccupati e fanno notare che

“L’assenza di un management, se prolungata, rischia di mettere a serio rischio il futuro del Gruppo e di chi ci lavora”.

E in effetti, i giornalisti non stanno dormendo sonni tranquilli, consapevoli –scrivono – che la crisi del gruppo è ben lontana dall’essere risolta, ma la situazione richiede risposte concrete a salvaguardia dell’attività del gruppo e dei numerosi posti di lavoro.

Il silenzio di Confindustria

Mentre da parte di Confindustria, azionista di riferimento del gruppo, non arriva alcuna comunicazione, i giornalisti fanno notare che

“i ricavi scendono, il margine è stato ottenuto grazie a tagli massicci dei costi, la situazione finanziaria sta peggiorando”.

Il silenzio che l’associazione degli industriali sta riservando sulla vicenda è, a loro dire, incomprensibile soprattutto se si tiene conto che la crisi in atto riguarda una società quotata in Borsa.

Dunque, qualche rassicurazione o semplice informazione andrebbe data non solo ai dipendenti ma anche agli azionisti e agli stakeholders.

A tal proposito, secondo i sindacati

“E’ necessario che l’editore garantisca al più presto la continuità aziendale con dirigenti in grado di presentare un piano industriale serio e di rilancio”.

I numeri della crisi

I dati sulla performance del gruppo editoriale di Confindustria sono affatto lusinghieri.
Il 2017 si è chiuso con una diminuzione dei ricavi consolidati del 13,5%, a 229,9 milioni, mentre il patrimonio consolidato si è attestato a 41,6 milioni da -12,4 milioni al 31 dicembre 2016.

A un mese dalla chiusura dell’anno scorso, al gruppo è arrivata una iniezione di 50 milioni di euro grazie a un aumento di capitale, che portato il prezzo di emissione delle nuove azioni a 0,961 ciascuna.

Da inizio anno però, il titolo del Sole 24 Ore ha perso oltre il 25% e anche oggi non scambia al rialzo: al momento della scrittura le azioni vengono scambiate a 0,642 euro segnando -1,38%.

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