Smart working statali, cambiano le pagelle: chi non merita torna in ufficio

Antonio Cosenza

22/12/2020

31/05/2021 - 10:29

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Smart working dipendenti pubblici: controlli più frequenti con l’arrivo dei POLA. E chi non lavorerà abbastanza dovrà tornare a lavorare in ufficio.

Smart working statali, cambiano le pagelle: chi non merita torna in ufficio

Uno dei settori più interessati dallo smart working è quello del pubblico impiego: per molti dipendenti pubblici lo scoppio della pandemia ha comportato il passaggio al lavoro agile, facendo venir meno un tabù che da sempre caratterizza la Pubblica Amministrazione.

Il passaggio allo smart working, però, ha posto la necessità di controllare il lavoro svolto da casa. Il passaggio ad una nuova modalità di lavoro, infatti, non deve compromettere la produttività. Ed è per questo che si sta ragionando su come fare per rendere più efficienti le verifiche ed eventualmente su come sanzionare i dipendenti pubblici meno produttivi.

Come riportato dal Messaggero, il Ministero della Funzione Pubblica sta ragionando sulla possibilità di modificare le pagelle degli statali in vista dell’arrivo dei piani organizzativi del lavoro agile. Ecco cosa potrebbe cambiare per i dipendenti pubblici.

Dipendenti pubblici: nuove modalità di valutazione con i POLA

Per gli statali sono in arrivo dalle singole amministrazioni i cosiddetti POLA, ossia i piani organizzativi per coloro che svolgono attività a distanza. Con la realizzazione di questi piani lo smart working nella Pubblica Amministrazione verrà esteso almeno al 60% del personale tra coloro che svolgono prestazioni che non necessariamente devono essere rese in presenza (ossia circa 500 mila su un totale di 3 milioni di dipendenti pubblici).

Si sente la necessità, quindi, di passare ad una forma di lavoro agile non più improvvisata, com’è stato nel corso dell’emergenza, ma ben organizzata. Peccato però che in caso di ritardi nella presentazione dei POLA non siano previste sanzioni per le amministrazioni; a tal proposito si pensa di introdurre - in fase di concertazione per il rinnovo per il triennio 2019-2021 - dei premi per i dirigenti incaricati di redigere questi piani che saranno puntuali, i quali saranno finanziati grazie ai risparmi prodotti dal lavoro agile.

Premi per i dirigenti più virtuosi - utilizzando risorse che secondo i sindacati dovrebbero servire più che altro per aumentare gli stipendi o comunque per acquistare dispositivi medici di protezione per i dipendenti che continueranno a lavorare in presenza - e penalizzazioni per i dipendenti che invece non rispetteranno quando indicato dai piani.

Perché questi saranno fondamentali per fare in modo che il lavoratore pubblico sia produttivo anche da remoto. Una “programmazione fluida che preveda orizzonti temporali differenziati e obiettivi mensili, bimestrali e semestrali”. Ma quali conseguenze per chi non li rispetta?

Smart working dipendenti pubblici: novità per le pagelle degli statali

E con l’arrivo dei POLA dovranno cambiare anche le pagelle per gli statali, con l’obiettivo di monitorare costantemente il lavoro svolto in modalità agile. Nel dettaglio, nelle linee guida del Ministero della Pubblica Amministrazione si legge della necessità di effettuare verifiche mirate e più frequenti.

I criteri di misurazione resteranno gli stessi di quelli utilizzati in presenza: quindi verrà valutato il numero delle pratiche lavorate, come la quantità di utenti serviti nella quota di tempo passata a lavorare in remoto. Ma verrà preso in considerazione anche il tempo impiegato per chiudere una pratica, come ovviamente delle valutazioni dei superiori. E attenzione anche alle rilevazioni provenienti da cittadini.

E per chi si dimostrerà meno virtuoso ecco la sanzione: ritorno al lavoro in presenza. Perché la possibilità di lavorare da remoto dovrà essere guadagnata sul campo.

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