Si può ottenere il mutuo senza contratto a tempo indeterminato?

Claudio Garau

23/11/2022

24/11/2022 - 18:32

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Il senso comune dice che una condizione fondamentale per il mutuo è avere un contratto a tempo indeterminato. Ma è davvero così o si può sottoscrivere un mutuo anche senza il posto fisso?

Si può ottenere il mutuo senza contratto a tempo indeterminato?

In un periodo così delicato sul fronte socioeconomico per non poche famiglie, il percorso intrapreso con il mutuo non è di certo privo di ostacoli. Infatti vero è che recentemente la BCE ha alzato i tassi di riferimento di mercato di un ulteriore 0,75%, dopo l’incremento dello 0,75% di settembre e quello di 0,50% dello scorso luglio. Lo scenario non è dei più rassicuranti e certamente le turbolenze sui mercati e le scelte della Banca Centrale Europea faranno crescere i costi, anche per chi ha firmato un contratto di mutuo a tasso variabile e per chi sta per firmarne uno a tasso fisso.

I tassi di interesse sono restati stabili (o negativi) per vari anni, ma quest’anno sono cresciuti più volte a causa di una situazione mondiale caratterizzata da incertezze economiche e politiche. Il contesto ha infatti ha determinato l’aumento dei prezzi di beni e servizi. Ecco allora la crescita del tasso di inflazione la quale, a sua volta, ha effetto anche sui tassi di interesse dei mutui immobiliari.

Ma oltre a queste problematiche connesse a chi ha già un mutuo, un’altra assume rilievo oggi più che mai. Un privato può conseguire un mutuo senza un contratto a tempo indeterminato? Come è ben noto, firmare un contratto che include una tutela così importante per il lavoratore è un grande traguardo, anzi nei tempi odierni non è affatto facile raggiungerlo - neanche per chi avrebbe capacità e preparazione per lavorare in modo stabile.

Ebbene, nel corso di questo articolo faremo luce sulla questione, scopriremo quali sono i requisiti per ottenere un mutuo e se davvero è possibile ottenerne uno senza contratto a tempo indeterminato. I dettagli.

Mutuo: che cos’è in breve

Prima di rispondere alla questione in apertura, ricapitoliamo sinteticamente quelli che sono i tratti essenziali del mutuo. Tutti sappiamo che l’acquisto di una casa rappresenta un momento chiave nella vita quotidiana: l’individuazione dell’immobile perfetto o della casa dei propri sogni è una sorta di sfida, ma non appena trovato ciò che si desidera è il momento di decidere a quale banca rivolgersi, per sottoscrivere un contratto di mutuo. Ed è proprio in queste circostanze che emerge la questione circa il contratto di lavoro in essere - come tra poco vedremo.

Per sua natura, il mutuo è un contratto (art. 1813 del Codice Civile) che prevede la presenza di due parti:

  • la prima si obbliga a versare una determinata quantità di denaro;
  • la seconda si impegna invece la stessa quantità di denaro erogata, maggiorata degli interessi.

Solitamente la parte che presta la somma di denaro, vale a dire il capitale erogato, è l’istituto di credito o banca, mentre la parte che si obbliga a riconsegnarlo con gli interessi, è la persona che vuole comprare casa (ma non soltanto) e che abbia specifici requisiti, i quali sono in grado di tutelare la banca.

Per chiarezza ricordiamo anche che, dal punto di vista tecnico, gli interessi passivi sul mutuo sono quantificati sulla scorta di tassi di riferimento specifici, e sono restituiti con il capitale a suo tempo versato - attraverso versamenti periodici. Il riferimento va alle rate da pagare nell’ambito di un periodo di tempo definito e in considerazione di un piano di ammortamento prefissato.

Sottoscrizione di un contratto di mutuo: è obbligatorio il requisito dell’assunzione a tempo indeterminato?

Il lavoro stabile del potenziale mutuatario è molto importante per il sì della banca all’attivazione del mutuo. D’altronde l’istituto avrà tutto l’interesse a trattare con chi ha un lavoro fisso ed è in grado di restituire quanto anticipato.

Non a caso, la prassi in questo tipo di circostanze ci insegna che nella domanda per il mutuo il richiedente dovrà immettere una varietà di informazioni diverse. Ci riferiamo in particolare ai propri dati anagrafici e reddituali, all’articolazione del nucleo familiare e alle persone a carico, al contratto di lavoro dei membri che lo compongono, all’anzianità di servizio, al settore lavorativo, al reddito mensile ed annuale, alla qualifica lavorativa e ai dati su eventuali debiti in essere e che debbono essere saldati.

Ebbene, sfatiamo un luogo comune diffuso: non bisogna per forza lavorare con contratto a tempo indeterminato per ottenere un mutuo. Infatti, se è vero che per i lavoratori subordinati è requisito molto importante il contratto a tempo indeterminato - le banche storceranno il naso in caso di tempo determinato anche se non è impossibile ottenere un mutuo pure in questo caso - è altrettanto vero anche che sono in grado di ottenere un mutuo tutti i lavoratori autonomi o con altre tipologie di reddito che soddisfino precisi requisiti.

Mutuo senza posto fisso a lavoro: 4 strade per ottenerlo

In un contratto di mutuo la banca è il cosiddetto ’contraente forte’, perciò anche nel caso in cui vi sia un contratto indeterminato, l’istituto chiederà comunque una serie di condizioni per proteggersi visto l’anticipo della somma in gioco. Pensiamo ad es. alla condizione per cui la rata non deve superare il 30% delle entrate mensili.

Se non hai il posto fisso, le possibilità di ottenere un mutuo si riducono e l’effettiva ok della banca dipenderà dalle garanzie che potrai dare per garantirle che l’importo totale sia effettivamente restituito. Ci sono infatti quattro strade che possono comunque portare al mutuo, ovvero dei percorsi alternativi che permettono comunque di ottenere il sì della banca. Eccoli di seguito:

L’utilità di un cointestatario

Si tratta di una persona di fiducia (di solito un genitore o il coniuge), il quale con un reddito comprovabile va ad assumere la funzione di ’coobbligato’. Questi in pratica si impegnerà a versare le rate del mutuo con l’intestatario.

Con un mutuo cointestato, l’istituto ottiene una doppia garanzia sul rimborso del finanziamento. Se uno dei debitori non versa il dovuto, la banca può rivalersi sull’altro debitore in virtù dell’obbligazione solidale del mutuo e domandare tutta la somma dovuta e non soltanto la quota spettante. Chiaro che la banca per tale via si sentirà più tutelata.

Il ruolo del garante

La presenza di un garante è anch’essa finalizzata al mutuo. Si tratta di una persona che si obbliga a versare le rate, nelle specifiche circostanze nelle quali colui che a suo tempo lo aveva richiesto, non sia più in grado di sostenerne il versamento (ad es. per perdita del lavoro e improvviso stato di disoccupazione).

Può essere il caso di un genitore, un familiare o un amico, che abbia una situazione finanziaria considerata sicura dalla banca. In queste circostanze, il garante firmerà un vero e proprio contratto in co-responsabilità con l’intestatario del mutuo, intervenendo nelle circostanze nelle quali il mutuatario non sia più in grado di versare le rate, oppure chieda una sospensione.

Dato che il garante in ipotesi specifiche potrebbe essere chiamato a pagare proprio come il titolare del mutuo, è chiaro che dovrà comunque provare di avere un reddito che gli permetta di fare una vita economicamente dignitosa, ovvero di garantire la tua eventuale rata - oltre alle sue spese personali.

Tutela del Fondo di garanzia mutui prima casa

In caso di età inferiore ai 36 anni e di mancanza di un contratto a tempo indeterminato, l’ottenimento del mutuo potrebbe passare per il Fondo di Garanzia prima casa, ovvero un meccanismo ad hoc, previsto per agevolare i giovani nell’acquisto della prima abitazione. In particolare, gli aiuti per i mutui prima casa sono dati dalla possibilità di conseguire una garanzia statale fino all’80% del valore dell’immobile con le risorse legate al Fondo di garanzia mutui Prima Casa della Consap - la concessionaria di servizi assicurativi controllata dal ministero dell’Economia.

L’agevolazione può ripartire a dicembre in virtù delle modifiche del Governo al decreto Aiuti Ter e resteranno attive anche il prossimo anno, secondo quanto previsto dalla manovra. Destinatari dell’agevolazione sono i giovani under 36 ed altre categorie prioritarie (come ad es. le persone sole con figli minori conviventi).

Occorre fare richiesta apposita alla propria banca di fiducia (se aderente) o anche tramite un intermediario, compilando la modulistica scaricabile dal sito web del Ministero dell’Economia. C’è però il requisito dell’indicatore Isee al di sotto dei 40mila euro annui.

Attenzione però perché l’immobile per cui si sceglie di fare domanda non deve essere di lusso e deve, invece, avere una destinazione residenziale. Ricorda, inoltre, che il massimo dell’importo finanziato è 250 mila euro.

Il motivo per cui l’istituto di credito sarebbe disposto ad accettare di versare il finanziamento per intero è che lo Stato stesso sarebbe garante dell’operazione, riducendo sensibilmente i rischi dell’istituto di credito laddove tu non sia più in grado di versare le rate.

La copertura assicurativa

Una ulteriore alternativa per poter firmare il mutuo potrebbe essere quella di sfruttare una copertura assicurativa ad hoc, per le situazioni di disoccupazione, perdita di lavoro o diminuzione del proprio reddito. In situazioni come queste - e dunque nei casi di caso di mancato rinnovo del contratto a tempo determinato ma anche in ipotesi di riduzione delle ore di lavoro - sarebbe la compagnia assicurativa a versare le rate.

Ecco perché la banca potrebbe accordarsi con te per il mutuo, anche a queste condizioni, ma attenzione: l’aspetto negativo dell’opzione è che il premio ha un costo oneroso, ed il perché è del tutto ovvio.

Conclusioni

Chiaro che questi percorsi alternativi saranno considerati da non pochi giovani che, pur alla ricerca di una effettiva autonomia e di un proprio tetto sotto cui vivere, non di rado però sono al contempo lavoratori a termine o con un contratto di lavoro precario.

Non dimentichiamo comunque che nel momento in cui ci si appresta a chiedere un mutuo è sempre determinante avere le idee chiare sul rapporto rata / reddito e sulla tipologia di finanziamento più opportuna per le proprie esigenze. D’altronde mostrarsi sicuri e determinati nelle proprie intenzioni, al di là dello specifico contratto di lavoro che si ha, aumenterà non di poco le chance di firmare un mutuo e, dunque, di vedere una maggior disponibilità da parte della banca.

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