Quando si organizzano matrimoni, battesimi e funerali in chiesa, regola vuole che si lasci un’offerta: ma è obbligatoria?
L’offerta alla chiesa per la celebrazione di una cerimonia, che sia essa un battesimo, un matrimonio o un funerale, non si dovrebbe pagare, ma si paga
Quando si tratta di celebrare sacramenti come battesimi, matrimoni o funerali, secondo la dottrina non dovrebbe esserci alcun obbligo economico. Tuttavia, nella pratica, si finisce quasi sempre per pagare. Lo stesso Papa Francesco criticò apertamente la consuetudine di chiedere denaro ai fedeli, spesso mascherata sotto la formula di “offerta libera”, per la celebrazione dei sacramenti. Adesso tutti gli occhi sono puntati su Papa Leone XIV, che ha già ripristinato il bonus da 500 per i dipendenti del Vaticano.
In molte parrocchie, si trova affisso in bacheca un vero e proprio tariffario: un elenco con le cifre consigliate o richieste per battesimi, matrimoni e funerali. Il tutto si fonda sul principio dell’offerta libera alla parrocchia, ma nella realtà questa offerta è spesso considerata obbligatoria. Senza versare l’importo indicato, infatti, può diventare difficile perfino riservare la chiesa per l’evento, felice o triste che sia.
La richiesta economica legata all’uso della chiesa per le celebrazioni ha assunto in certi casi i contorni di una vera speculazione. Per un matrimonio, ad esempio, si va da 200 a 300 euro per le chiese di dimensioni medie, ma le più grandi possono chiedere anche 500 euro (a Napoli si può arrivare perfino a 800 euro o oltre). Esistono però parrocchie che, in linea con le parole di Papa Francesco o per scelta propria, non chiedono nulla per la celebrazione dei sacramenti.
Ciò che dovrebbe essere un gesto volontario si trasforma così in una spesa definita, giustificata spesso dalla tradizione o dall’abitudine. Vediamo quindi quali sono, in media, i costi delle celebrazioni religiose in chiesa: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Quanto si paga in chiesa per un battesimo?
I sacramenti, per definizione, dovrebbero essere gratuiti. Tuttavia, in molte situazioni, si finisce per dover affrontare una spesa. Anche quando non è esplicitamente indicato sul tariffario, è comune chiedersi quale cifra offrire per un battesimo, un matrimonio o un funerale.
Tralasciando la risposta più formale, ovvero che si dovrebbe dare secondo le proprie possibilità, trattandosi di un’offerta libera, il costo medio di un battesimo si aggira intorno ai 50 euro. In alcuni casi, soprattutto se la chiesa ha dovuto sostenere spese aggiuntive, si può arrivare a 70 o anche 100 euro.
Quanto si paga in chiesa per un matrimonio?
Le celebrazioni comportano dei costi anche per la parrocchia, e questo vale soprattutto per le chiese più piccole. Diversi sacerdoti avevano espresso perplessità sulle parole di Papa Francesco, sottolineando le spese connesse a eventi come i matrimoni, soprattutto se con numerosi invitati: dalla pulizia del tappeto della navata fino al ripristino dell’esterno dopo il lancio del riso.
Proprio per garantire il regolare svolgimento della cerimonia e coprire queste spese, per un matrimonio si tende a lasciare un contributo più elevato rispetto ad altri sacramenti. Alcune chiese applicano tariffe ben definite, che possono arrivare fino a 800 euro. In media, però, la cifra si colloca tra i 200 e i 400 euro, con punte di 500-600 euro, ma non mancano i casi in cui si può celebrare gratuitamente.
Quanto si paga in chiesa per un funerale?
Anche in occasione di un funerale, è consuetudine lasciare un’offerta alla parrocchia. Nella maggior parte dei casi, la cifra viene suggerita direttamente dalla chiesa o indicata dalle onoranze funebri che si occupano del contatto con il parroco.
Generalmente, si parla di una donazione minima di circa 150 euro, ma formalmente le messe in suffragio dei defunti non dovrebbero prevedere alcun pagamento. Il diritto canonico stabilisce che nessuna messa debba essere vincolata a un compenso. Tuttavia, è frequente che venga richiesta un’offerta simbolica, a partire da 10 euro.
Ha fatto scalpore, qualche anno fa, il caso di una donna che, dopo aver lasciato un’offerta di 30 euro, venne richiamata dal parroco affinché versasse la differenza fino a 100 euro per la celebrazione del funerale. Una figura un po’ “barbina”.
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