Il giornalista di Report Federico Ruffo svegliato nel cuore della notte da ignoti che sono entrati nella sua proprietà cospargendo di benzina il pianerottolo. Disegnata anche una croce con la vernice rossa sulle pareti
Un attentato fallito, forse un atto intimidatorio, di certo un episodio inquietante quello che ha visto come vittima Federico Ruffo, giornalista Rai che qualche settimana fa aveva portato in prima serata su Report la sua inchiesta sulle possibili connessioni tra Juventus e ’ndrangheta.
Nella notte l’abitazione di Ostia del giornalista è stata presa di mira da ignoti che, dopo aver scavalcato le mura di recinzione, hanno gettato benzina sul pianerottolo e disegnato una croce di colore rosso sulle pareti.
Sulla circostanza stanno al momento indagando i carabinieri della Compagnia di Ostia, che hanno effettuato un sopralluogo questa mattina e hanno acquisito anche diverso materiale riguardante alcune precedenti minacce ricevute da Ruffo.
Nelle ultime settimane infatti lui e Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, sono stati vittime di minacce di morte su diversi social network, mentre Ruffo è stato più volte allontanato in malo modo da locali pubblici a seguito della messa in onda dell’inchiesta.
L’attentato a Federico Ruffo dopo l’inchiesta Juve-’ndrangheta
In un video targato proprio Report il giornalista ha ripercorso frangente dopo frangente la vicenda, spiegando di essersi accorto di avere estranei in casa grazie al suo cane, che probabilmente è riuscito a metterli in fuga.
Uscito sul pianerottolo più o meno alle 4 di notte, il giornalista è scivolato per via della benzina cosparsa sul pavimento esterno della sua abitazione. Sceso in giardino, si è reso conto del punto in cui i malviventi avevano scavalcato, per via delle tegole divelte.
Solo in un secondo momento, accendendo la luce, ha fatto caso alla grossa croce disegnata con la vernice rossa sulle pareti. Assicuratosi delle condizioni di salute della sua famiglia, che vive al piano di sotto della stessa costruzione, Ruffo ha contattato le forze dell’ordine.
Il 22 ottobre era andata in onda per la prima volta su Report la sua inchiesta dal titolo Una signora alleanza, che indaga sui possibili rapporti tra Juventus e ’ndrangheta, un legame che partirebbe da alcune frange ultrà per estendersi fino alla dirigenza bianconera.
Ma già giorni prima della messa in onda lui e Ranucci erano stati vittime di diverse minacce di morte e alcuni episodi spiacevoli in locali pubblici.
Sulla vicenda ha detto la sua il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha espresso solidarietà a Ruffo e a tutti i giornalisti ricordando l’enorme valore della libertà di stampa; mentre il vicepremier Luigi Di Maio ha condiviso il video in cui il giornalista racconta l’episiodio parlando di fatto “inaccettabile”:
“Tutta la mia solidarietà a Federico Ruffo, lo Stato è con te. Ed è bene che lo sappiano anche i vigliacchi che hanno violato casa sua e della sua famiglia [...] quella gente deve sapere molto bene che Federico non è solo”.
Di seguito il video in cui Federico Ruffo racconta l’episodio dell’aggressione:
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