Sfratto con minorenni, quando è possibile?

Ilena D’Errico

9 Settembre 2023 - 15:58

Lo sfratto per i minorenni può essere attuato, ma deve tener conto di una particolare procedura per la tutela dei minori. Ecco quando è possibile e come.

Sfratto con minorenni, quando è possibile?

È convinzione di molti inquilini e affittuari che la presenza di minori, disabili o anziani sia ostacolo allo sfratto per morosità. In realtà non è così, anche perché verrebbero meno i diritti e le tutele dei locatori, ma si creerebbe anche un effetto opposto per cui nessuno affitterebbe più a nuclei familiari con minori, disabili o anziani.

Senza dubbio deve essere garantita la tutela dei soggetti più deboli e incolpevoli, ma questa non spetta al padrone di casa. Non esiste, peraltro, nessuna legge che impedisca di sfrattare i nuclei familiari citati, ai quali la legge riserva tutele e agevolazioni di altro tipo. Vediamo dunque quando è possibile lo sfratto con minorenni e come funziona.

Quando è possibile lo sfratto con minorenni

Non essendoci nessuna legge che vieta di sfrattare le famiglie in cui sono presenti dei minori, lo sfratto con minorenni è possibile ogni qualvolta si presentano gli elementi di morosità. In particolare, il proprietario può rivolgersi al giudice per chiedere lo sfratto in presenza di un ritardo superiore a 20 giorni (o altro termine specificato nel contratto) del pagamento del canone o degli oneri accessori (se superano 2 mensilità del canone).

Per quanto riguarda il padrone di casa, l’unico aspetto che rileva è l’adempimento (o inadempimento) contrattuale e la situazione debitoria degli inquilini. Tutte le altre informazioni, compresa la presenza di minorenni nella famiglia morosa, saranno poi valutate dal giudice ma non sono ostative allo sfratto.

Sfratto con minorenni, le tempistiche

La presenza di minorenni nella famiglia morosa può incidere nelle tempistiche dello sfratto, ma solo in modo molto limitato. Gli inquilini morosi, a prescindere dalla presenza di figli minori, possono chiedere al giudice il cosiddetto termine di grazia. Un periodo di massimo 90 giorni (in cui le mensilità continuano a decorrere) che può essere concesso dal giudice per ottenere il denaro necessario a pagare il debito.

Nel caso in cui l’intestatario del contratto possa provare eventi insorti dopo la stipula del contratto che ne hanno causato la precarietà economica (come l’insorgenza di una grave malattia o l’improvvisa disoccupazione) e l’inadempimento non superi le 2 mensilità, il termine di grazia può durare fino a 120 giorni e la sanatoria può essere esercitata fino a 3 volte nel quadriennio.

In presenza di figli minorenni, la sanatoria può essere invece esercitata fino a 4 volte. Inoltre, dopo l’ordinanza di sfratto gli inquilini hanno 6 mesi di tempo per lasciare l’immobile, che possono essere prolungati a 1 anno per evitare di pregiudicare la salute dei minori.

Si può quindi verificare un effettivo rallentamento dello sfratto in presenza di minori, in un compromesso legislativo tra i loro diritti e quelli del proprietario di casa. Oltre a questo allungamento delle tempistiche, però, la procedura non subisce alcuna modifica.

Come avviene lo sfratto con minorenni

Lo sfratto in presenza di minorenni avviene quindi sempre nello stesso modo, con tanto di esecuzione forzata nel caso in cui la famiglia non lasci l’immobile nei tempi prestabiliti. Per evitare ripercussioni sulla salute dei bambini e garantire loro un’adeguata sistemazione, infatti, non viene impedito lo sfratto ma vengono contestualmente allertati i servizi sociali.

Questi ultimi hanno il compito di salvaguardare la salute psicofisica dei minori, per esempio trovando alla famiglia un altro alloggio, pagando alcune mensilità del canone per permettere ai genitori di risollevarsi o, nella peggiore delle ipotesi, coinvolgere il giudice tutelare per ottenere l’allontanamento momentaneo dei figli.

Questo provvedimento serve per collocare ai minori nelle comunità finché i genitori non trovano una casa idonea ad accoglierli nuovamente e serve proprio per permettere la procedibilità dello sfratto senza ledere eccessivamente i diritti dei minori. L’allontanamento dalla famiglia, comunque, non è tra le prime soluzioni proposte, a meno che ci siano altre complicazioni oppure non ci sia modo di attuare altre soluzioni.

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