Addio al segreto professionale, ma come viene protetto chi denuncia? Pronte le regole nel decreto sulle segnalazioni

Rosaria Imparato

18 Agosto 2021 - 11:49

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Si attende la pubblicazione del decreto con le regole per le segnalazioni: ma chi è il whistleblower e come viene protetto chi denuncia illeciti?

Addio al segreto professionale, ma come viene protetto chi denuncia? Pronte le regole nel decreto sulle segnalazioni

Tutto pronto per le regole sul whistleblowing: il decreto sulle segnalazioni riscrive la disciplina sia pubblica che privata per i professionisti che denunciano violazioni del diritto comunitario (e che quindi dicono addio al segreto professionale).

Commercialisti, consulenti del lavoro, professionisti di imprese private che effettuano segnalazioni di operazioni sospette faranno riferimento alle nuove regole. La riforma del whistleblowing protegge non solo chi effettua la segnalazione, ma anche, se necessario, famiglia e conviventi.

Vediamo come viene protetto chi denuncia e quali sono i canali per effettuare una segnalazione.

Addio al segreto professionale, ma come viene protetto chi denuncia? Pronte le regole nel decreto sulle segnalazioni

Il termine whistleblowing, preso dall’inglese, si riferisce all’atto del segnalare reati o atti illeciti o fraudolenti, a più livelli: dal governativo, a un’organizzazione pubblica o privata, fino a un’azienda.

Con la direttiva dell’Unione Europea 2018/822/Ue, che l’Italia (così come gli altri Stati membri) ha dovuto recepire entro il 31 dicembre 2019, ed entrata in vigore 1° luglio 2020, i professionisti e intermediari si sono visti obbligati a denunciare gli atti illeciti di cui venivano a conoscenza.

Col decreto legislativo sul whistleblowing si aggiunge un tassello fondamentale, cioè quello per la protezione di chi si trova denunciare. Il decreto ancora non è stato pubblicato, ma il Sole 24 Ore ne parla in anteprima.

Tra le principali novità, segnala il giornale di Confindustria, la possibile estensione del perimetro delle imprese private coinvolte e la possibilità di effettuare segnalazioni pubbliche.

Decreto sulle segnalazioni: chi è il whistleblower

Nel decreto vengono precisate le caratteristiche del segnalante, cioè la persona fisica che denuncia gli atti illeciti acquisiti sul posto di lavoro. Nell’identikit del whistleblower rientrano anche i liberi professionisti e i consulenti, gli azionisti, chi ha funzioni di amministrazione e controllo, vigilanza o rappresentanza.

Come anticipato, la protezione si estende anche a famiglia e conviventi, qualora in seguito alla segnalazione potrebbero esserci conseguenze pericolose anche per loro.

Rimangono intatte, invece, le informazioni classificate, come quelle derivanti dal segreto professionale forense e medico, la segretezza delle deliberazioni degli organi giurisdizionali, procedura penale.

Addio al segreto professionale dei commercialisti: come si effettua una segnalazione con le nuove regole?

I motivi che hanno indotto la persona a segnalare sono irrilevanti ai fini della sua protezione. Ma come si effettua una segnalazione? Ci sono tre canali:

  • quello interno: i soggetti privati devono rivolgersi all’organismo di vigilanza, i soggetti pubblici al responsabile prevenzione e corruzione;
  • quello esterno, all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione);
  • quello pubblico, cioè la rivelazione pubblica degli illeciti.

Nell’ultimo caso bisogna rispettare tre condizioni:

  • il whistleblower deve prima aver effettuato una segnalazione interna o esterna, che però non è stata seguita in modo adeguato;
  • la persona segnalante deve avere valido motivo di pensare che la violazione segnalata potesse costituire un pericolo imminente o chiaro per il pubblico interesse oppure che ci fosse il rischio di un danno irreversebile (quindi la segnalazione va a tutela dell’incolumità fisica di una o più persone);
  • la segnalazione interna o esterna avrebbe comportato il rischio di ritorsioni, oppure non avrebbe fornito garanzie sufficientemente efficaci per le circostanze del caso concreto.

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