Se l’OCSE ha ragione, il rendimento delle obbligazioni sta per andare in fumo

Tommaso Scarpellini

29 Settembre 2025 - 15:37

Se la crescita rallenta ma l’inflazione non scende, il paradosso è servito: obbligazioni in positivo, rendimenti reali vicini allo zero. Un equilibrio fragile, destinato a incrinarsi.

Se l’OCSE ha ragione, il rendimento delle obbligazioni sta per andare in fumo

Se l’OCSE ha ragione, il copione è già scritto: il rendimento delle obbligazioni resterebbe positivo, ma in costante decrescita. È un problema? Beh, no. O meglio: lo diventerebbe se l’inflazione rimanesse “sticky”, come molti temono.

Facciamola semplice: compreresti mai un asset che ti rende il 3% annuo se l’inflazione corre oltre il 3%? In termini nominali guadagni, ma in termini reali perdi potere d’acquisto. Certo, potresti accettarlo per proteggerti dall’incertezza, ma il cosiddetto rendimento reale ti spingerebbe probabilmente a rischiare di più, magari sulle azioni.

E allora dove sta il problema? È proprio qui che si gioca la partita: quando la curva dei rendimenti si assottiglia e l’inflazione non molla, il margine di protezione si riduce drasticamente. L’investitore si trova così stretto tra due fuochi, costretto a scegliere se accettare un ritorno insufficiente o esporsi a rischi maggiori pur di mantenere il passo con il costo della vita. Ed è in questo delicato equilibrio che si ridefiniscono le strategie di allocazione: la distinzione tra rifugio sicuro e rischio calcolato diventa sempre più sfumata, e la tradizionale certezza delle obbligazioni potrebbe non bastare più a garantire stabilità finanziaria. Che fare, allora? [...]

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