Scuola, dal diploma al sostegno: tutte le novità in arrivo con il Ddl Semplificazioni

Teresa Maddonni

25/03/2024

Dallo stop ai diplomifici, alla Maturità, alla conferma per tre anni del docente di sostegno anche non specializzato: le novità per la scuola nel Ddl Semplificazioni atteso in Consiglio dei Ministri.

Scuola, dal diploma al sostegno: tutte le novità in arrivo con il Ddl Semplificazioni

Novità per la scuola con il Ddl Semplificazioni atteso in Consiglio dei Ministri. Le nuove misure riguardano il diploma, e in particolare il recupero degli anni scolastici, e anche l’insegnamento sui posti di sostegno. Il disegno di legge Semplificazioni, stando alle anticipazioni sulla bozza, darebbe un freno a quelli che sono stati definiti «diplomifici» per il recupero degli anni scolastici con una norma che riguarda anche la Maturità.

Per quanto riguarda invece gli insegnanti di sostegno il Ddl Semplificazioni prevederebbe la possibilità di confermare per tre anni il docente sullo stesso posto su richiesta delle famiglie, misura questa che ha fatto assai discutere e che continua a far discutere trovando anche l’opposizione dei sindacati, specie perché il potenziale vincolo potrebbe riguardare anche i docenti non specializzati, sebbene in subordine a coloro che hanno conseguito il titolo di specializzazione al termine di un ciclo di Tfa.

Vediamo allora quali sono le novità per la scuola che potrebbero arrivare con il Ddl Semplificazioni tra diploma e sostegno.

Scuola: le novità per diplomi e Maturità nel Ddl Semplificazioni

Le novità per i diplomi e la Maturità del Ddl Semplificazioni riguardano il recupero degli anni scolastici. Il testo in bozza anticipato da Orizzontescuola.it, infatti, stabilisce che “l’alunno o lo studente può sostenere nello stesso anno scolastico, presso una scuola del sistema nazionale di istruzione, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale.”

E ancora aggiunge:

Se l’esame di idoneità si riferisce a due anni di corso, la commissione di esame è presieduta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, nominato dall’Ufficio scolastico regionale. Con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito sono definite le tempistiche e le modalità di svolgimento degli esami di idoneità, nonché le misure di vigilanza per garantirne il corretto svolgimento.

Il Ddl Semplificazione prevede, pertanto, che l’esame per il recupero degli anni scolastici non possa riguardare più di due anni, a differenza di quanto accaduto fino a oggi. Lo stesso disegno di legge porrebbe un freno alla Maturità per facilitare il conseguimento del diploma. Si legge sempre nel testo in bozza che “l’Ufficio scolastico regionale può autorizzare una scuola paritaria all’attivazione di una sola classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi già funzionante nella medesima scuola, se gli studenti che si iscrivono, ivi inclusi quelli che si dichiarano studenti lavoratori, non possono essere inseriti nelle classi terminali già esistenti per insufficienza di spazio delle aule.”

Scuola: la conferma del docente di sostegno sullo stesso posto per tre anni

Non sembra voler fare dietro front il ministero sulla conferma per tre anni sullo stesso posto del docente di sostegno anche non specializzato, sebbene in subordine all’insegnante che è in possesso della specializzazione e che quindi è inserito nella prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps).

Il Ddl Semplificazioni lascerebbe la possibilità di conferma alle famiglie su richiesta avanzata al dirigente scolastico. Una norma, questa, che non piace ai sindacati e neanche ai docenti specializzati o specializzandi sul sostegno che si vedrebbero trattati al pari dei colleghi senza specializzazione. Il percorso del Tfa per conseguire la specializzazione sul sostegno, infatti, è assai dispendioso in termini di fatica e denaro, pertanto gli insegnanti che si accingono a conseguire il titolo dell’VIII ciclo, al pari dei colleghi che lo hanno ottenuto negli anni precedenti e che sono ancora precari, sono in mobilitazione e lo sono anche per la mancata proroga dell’articolo 59 che consentirebbe l’immissione in ruolo dall prima fascia delle Gps.

Dinanzi alla conferma degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie in molti temono che venga meno il principio della trasparenza come aveva già evidenziato qualche settimana fa Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola in un comunicato:

Siamo preoccupati di ciò che potrebbe accadere nelle scuole, se le famiglie potessero, senza alcun criterio di trasparenza, scegliere o individuare gli insegnanti per i propri figli. Un sistema sottoposto a vincoli e consensi, che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. In definitiva stiamo parlando di clientelismo, senza giri di parole. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione, costituzionalmente definita quale funzione essenziale dello Stato, in un servizio che risponderebbe solo ai “desiderata” delle famiglie.

Non sappiamo al momento se al testo in bozza del Ddl Semplificazioni verranno apportate delle modifiche. Per le conferme sulle novità per la scuola occorre attendere l’approvazione definitiva del testo.

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