Scandalo corruzione Corea del Sud: coinvolta la Samsung

Marco Frattaruolo

11 Gennaio 2017 - 13:30

La Samsung sarebbe coinvolta nello scandalo corruzione che nell’ultimo mese si è abbattuto sulla Corea del Sud e che ha portato alla destituzione della presidente Park Geun-hye

Scandalo corruzione Corea del Sud: coinvolta la Samsung

La Samsung sarebbe coinvolta nello scandalo corruzione che lo scorso dicembre si è abbattuto sulla Corea del Sud e in particolare sulla presidente Park Geun-Hye. La presidente Park Geun-Hye, figlia del generale ex presidente Park Chung-hee, nei mesi scorsi era stata accusata di aver fatto pressioni su due grandi multinazionali del Paese - Hyundai e Samsung - col fine di ottenere donazioni a favore delle fondazioni della sua amica Choi-Soon-sil.

I sospetti si sarebbero quindi rivelati fondati visto che l’erede del gruppo Samsung, Lee Jae-Yong, vicepresidente del gruppo e nipote del fondatore, è ormai considerato ufficialmente un sospettato nello scandalo corruzione della Corea del Sud.

Ecco cosa sta succedendo e quali sono le accuse che pendono sulla Samsung, che potrebbero portare l’azienda ad avere delle pesanti ripercussioni.

Corruzione Corea del Sud: coinvolgimento e accuse a Samsung

A rendere noto il coinvolgimento della Samsung nel caso di corruzione che ha portato alla destituzione della presidente della Corea del Sud Park Geun-hye, sono stati gli investigatori che da mesi lavorano al caso, i quali hanno comunicato di aver interrogato il vice-presidente Samsung, Lee Jae-Yong, come sospetto riservandosi un eventuale diritto di fermarlo.

In particolare l’accusa mossa nei confronti di Samsung dalle autorità è quella di aver pagato tangenti alle fondazioni private gestite dalla misteriosa amica della ex presidente della Corea del Sud, Choi Soon-sil, in cambio del sostegno politico in merito a una fusione aziendale controversa.

La fusione alla quale le autorità sudcoreane fanno riferimento è quella avvenuta tra la Samsung C&T e una società affiliata denominata Cheil Industries. I procuratori sudcoreani sostengono che Samsung avrebbe versato 2,8 milioni di euro ad una fondazione gestita da Choi Soon-sil in cambio del sostegno della presidente Park affinché l’affare potesse andare a buon fine.

La Samsung durante un’audizione parlamentare tenutasi lo scorso dicembre aveva ammesso di aver versato 16,5 milioni di euro a due fondazioni di Choi Soon-sil, negando comunque di averlo fatto con il fine di ottenere favori politici.

L’azienda sudcoreana, leader nel settore dell’elettronica, si è invece rifiutata di commentare gli ultimi sviluppi che hanno visto implicato il vice-presidente Lee Hae-Yong.

Corruzione Corea del Sud: chi è Lee Jae-Yong erede Samsung accusato di corruzione?

Lee Jae-Yong, accusato dalle autorità sudcoreane di essere coinvolto nello scandalo corruzione che ha portato alla caduta della presidente Park Geun-hye, è il nipote del fondatore di Samsung Lee Byung-Chul e figlio dell’attuale presidente Lee Kun-hee.

Lee Hae-Yong, 48 anni, ha trascorso tutta la sua carriera all’interno dell’azienda e attualmente ricopre l’incarico di vice-presidente del gruppo Samsung Electronics, anche se, a detta dei più maliziosi, dopo l’attacco di cuore subito dal padre nel 2014 è da considerarsi a tutti gli effetti il capo dell’intero conglomerato Samsung Group.

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