Wells Fargo nel mirino della Fed: lo scandalo e la truffa dei conti fantasma hanno imposto alla banca centrale di assestare un duro colpo all’istituto di credito.
Duro colpo per Wells Fargo, la banca che circa 18 mesi fa è stata travolta dal cosiddetto scandalo dei conti fantasma.
La truffa, portata a galla grazie a diverse inchieste giornalistiche oltre che al duro lavoro del Dipartimento per la protezione finanziaria dei consumatori, ha avuto lo scopo di gonfiare i conti per permettere a Wells Fargo di raggiungere i target prefissati, ma in che modo?
Qualche tempo dopo lo scoppio dello scandalo, l’istituto e i suoi dipendenti hanno ammesso di aver creato più di 3 milioni di conti bancari fantasma. Questi, a loro volta, hanno permesso di raggiungere gli elevati standard di vendita auto-imposti dalla stessa Wells Fargo. Per dirla in altre parole, la banca ha a lungo vantato performance ottenute in maniera artificiale.
La stangata della Fed
Il suo ruolo di supervisione del sistema bancario statunitense ha imposto alla Federal Reserve di agire e di sanzionare Wells Fargo tramite l’allontanamento di alcuni funzionari e tramite l’imposizione di un tetto agli attivi di bilancio.
Sul primo punto, la Federal Reserve ha imposto la destituzione di tre membri del Cda entro aprile e di un ultimo funzionario entro la fine del 2018. Poco o nulla è stato detto in merito alle identità degli individui finiti nel mirino della banca centrale.
Per quel che riguarda il bilancio, invece, la Fed ha precisato come gli attivi di Wells Fargo non potranno crescere oltre quota 1.950 miliardi di dollari, almeno finché la banca non migliorerà la propria governance e i propri meccanismi di controllo e vigilanza.
Le sanzioni della Federal Reserve impatteranno gli utili di Wells Fargo per circa 300-400 milioni di dollari.
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