Safari avrà la ricerca AI? Apple sfida il primato Google

Giorgia Paccione

08/05/2025

Apple potrebbe presto integrare la ricerca AI in Safari: una mossa che minaccia il dominio di Google e rivoluziona il mercato degli annunci digitali.

Safari avrà la ricerca AI? Apple sfida il primato Google

Apple potrebbe presto integrare motori di ricerca basati su intelligenza artificiale all’interno di Safari, il browser predefinito su iPhone, iPad e Mac. Una scelta che rischia di mettere fine a una partnership storica con Google, che da anni paga circa 20 miliardi di dollari l’anno per essere il motore di ricerca di default sui dispositivi Apple, garantendosi così una fetta sostanziale del traffico e dei ricavi pubblicitari generati dagli utenti del colosso di Cupertino.

La notizia, resa nota da Bloomberg News, è emersa durante la testimonianza di Eddy Cue, Senior Vice President of Services di Apple, nell’ambito del processo antitrust che vede coinvolta Alphabet (la holding di Google) negli Stati Uniti. Cue ha rivelato che, nel mese di aprile 2025, le ricerche effettuate su Safari sono diminuite per la prima volta, segnale che gli utenti stanno iniziando a preferire strumenti AI come ChatGPT, Perplexity e altre piattaforme di ricerca generativa per trovare informazioni online.

Apple, che già ha stretto un accordo con OpenAI per integrare ChatGPT in Siri, starebbe ora valutando di offrire anche motori AI tra le opzioni selezionabili in Safari. Non si tratterebbe, almeno inizialmente, di sostituire Google come browser di default, ma di ampliare la scelta degli utenti e, potenzialmente, di aprire la strada a una migrazione di massa verso la ricerca AI.

Stando a quanto riportato, Cue avrebbe affermato che i provider di ricerca AI finiranno per sostituire i motori tradizionali come Google e Apple intende aggiungere queste alternative a Safari “nel prossimo futuro”.

Ricerca AI su Safari? Colpo basso per Google

Google ricava circa il 36% dei suoi introiti pubblicitari dalle ricerche effettuate tramite Safari.

Gli analisti sottolineano come la perdita dell’esclusiva su Safari avrebbe ripercussioni pesantissime per Google: “Molti inserzionisti investono tutto il loro budget pubblicitario su Google perché detiene quasi il 90% del mercato. Se emergessero alternative valide, una parte significativa di questi investimenti potrebbe spostarsi altrove”, ha commentato Gil Luria, analista di DA Davidson.

Non a caso, dopo la diffusione della notizia, le azioni di Alphabet sono crollate del 6%, bruciando circa 150 miliardi di dollari di capitalizzazione. Anche Apple ha perso il 2% in Borsa.

Concorrenza AI sui motori di ricerca: una possibile rivoluzione

L’integrazione di motori AI in Safari rappresenta una svolta epocale non solo per Apple e Google, ma per l’intero ecosistema digitale.

Il quadro che si delinea è quello di una progressiva disintermediazione del motore di ricerca tradizionale, con Apple che potrebbe diventare il nuovo arbitro della concorrenza tra AI, scegliendo quali player offrire agli utenti e con quali condizioni economiche.

Nel breve termine, però, Google dovrebbe restare il motore di default su Safari, anche perché Apple non è ancora pronta a rinunciare ai ricchi introiti dell’accordo. Tuttavia, il trend è piuttosto chiaro: la ricerca AI sta cambiando le abitudini degli utenti e, con esse, gli equilibri di potere e di business tra i giganti della Silicon Valley.

Resta quindi da vedere chi saprà sfruttare meglio questa rivoluzione, se Google con il suo predominio e la base dati senza eguali, o Apple, capace di dettare nuove regole grazie al controllo sull’hardware e sulla user experience.

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