Riunione Fed 31 gennaio: nessuna novità, i tassi restano invariati

Alessandro Nuzzo

31 Gennaio 2024 - 21:47

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Come preannunciato alla vigilia, nessuna novità dalla riunione Fed di gennaio. I tassi restano al 5,20-5,50% e qualsiasi decisione è rimandata a marzo.

Riunione Fed 31 gennaio: nessuna novità, i tassi restano invariati

Prima riunione dell’anno per la Federal Reserve ma con nessuna novità sostanziale. Come ampiamente pronosticato alla vigilia, il presidente Jerome Powell & Co hanno deciso di lasciare invariati i tassi di interesse al 5,20-5,50%. Ogni nuova decisione è attesa a marzo ma anche in quel caso potrebbe non esserci l’inizio della discesa dei tassi che sono in aumento da 2 anni per riportare l’inflazione nel limite del 2%. Questo almeno è quanto ha fatto intendere il presidente Powell nella consueta conferenza stampa andando controcorrente rispetto a chi prevedeva una riduzione dei tassi già dalla prossima riunione.

Come si legge dal comunicato stampa pubblicato poco fa dalla Federal Reserve, l’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno ma resta alta. L’obiettivo del comitato resta quello di aumentare l’occupazione (che sta crescendo comunque a ritmo moderato dallo scorso anno) e riportare l’inflazione nel range massimo del 2%. Le prospettive economiche restano incerte sopratutto sui rischi di inflazione e per questo motivo anche a gennaio i tassi di interesse restano identici. «Il comitato ritiene che non sarà opportuno ridurre l’intervallo obiettivo finché non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%», si legge nella dichiarazione pubblicata.

Il comitato valuterà attentamente i dati aggiornati sulla situazione economica e monetaria in arrivo, per capire meglio l’evoluzione delle prospettive e dei rischi. «Il comitato sarebbe pronto a modificare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi del Comitato».

Quando scenderanno i tassi?

Insomma che i tassi fossero rimasti invariati al termine della riunione di gennaio era ormai risaputo. La buona notizia per gli investitori e i mercati è arrivata a dicembre con la decisione di non aumentare ulteriormente la politica monetaria restrittiva. Un primo passo confermato anche dalla prima riunione del 2024. Ora la grande domanda che tutti si pongono è; quando i tassi inizieranno a scendere? Su questa previsione regna ancora l’incertezza.

Se i dati economici in arrivo saranno confortanti, diversi analisti hanno previsto un inizio della discesa dei tassi di interesse per primavera, quindi o già nella prossima riunione di marzo o nella successiva. Purtroppo però Powell in conferenza ha ritenuto abbastanza improbabile che già a marzo ci sarà una discesa dei tassi di interesse.

Powell in conferenza apre alla riduzione dei tassi quest’anno ma difficilmente già a marzo

La previsione di iniziare a ridurre i tassi di interesse nel corso del 2024 è stata anche confermata dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell nel corso della consueta conferenza stampa che si è svolta al termine della riunione.

«Crediamo che il nostro tasso ufficiale sia probabilmente al suo massimo per questo ciclo di inasprimento e che, se l’economia si evolverà sostanzialmente come previsto, sarà probabilmente opportuno iniziare a ridurre la politica restrittiva ad un certo punto quest’anno», ha detto.

Il problema però è che lo stesso presidente ha poi spiegato di ritenere improbabile che questo possa accadere già nella prossima riunione di marzo. Powell ha detto che sulla base di quanto discusso nell’ultima riunione e dei dati economici in possesso, è improbabile che ci sia un taglio del tasso già a marzo.

Analizzando i dati economici in arrivo, Powell ha confermato quanto scritto anche nel comunicato pubblicato poco prima. Ovvero che ci sono dei progressi significativi nell’economia statunitense. L’occupazione è in crescita così come i salari. L’inflazione si è attenuata ma resta comunque ben al di sopra del limite del 2%. Si è arrivati probabilmente al picco della crescita dei tassi ma per poter prevedere l’inizio della discesa bisognerà vedere i dati economici che devono garantire maggiore stabilità per ridurre al minimo i rischi.

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