Raccomandata non arrivata (o consegnata in ritardo): spetta un ristoro, il cui importo dipende da una serie di circostanze. Ecco come calcolarlo.
Aspetti con ansia una raccomandata che non arriva; oppure sei te il mittente della raccomandata e non hai notizia alcuna del ricevimento da parte del destinatario.
Eppure ci sono delle regole ben precise riguardo ai tempi di arrivo di una raccomandata, con Poste Italiane che - a seconda della tipologia del servizio scelto - garantisce la consegna entro un certo numero di giorni.
Ma cosa succede se la raccomandata sfora le tempistiche garantite e quindi arriva in ritardo? In tal caso la parte lesa ha diritto al risarcimento per tardiva consegna della raccomandata: è Poste italiane a riconoscere un ristoro, mentre per ricorrere a un giudice per chiedere un ulteriore risarcimento è necessario provare il danno subito. A stabilirlo è la Carta dei servizi di Poste Italiane, precisamente all’articolo 6, dove vengono definite le regole in materia di rimborsi, indennizzi e ristori.
Qui si legge che “rimborsi, indennizzi o ristori sono previsti per i soli servizi per i quali sia possibile determinare in modo certo, ovvero sulla base di riscontri obiettivi, i dati relativi alla spedizione, destinazione e consegna”.
Gli importi variano a seconda della misura del ritardo e del servizio interessato; è la stessa Carta dei Servizi a specificarli, differenziando il valore dei ristori in base alla tipologia di raccomandata, visto che a seconda dei casi ci sono dei tempi di consegna differenti.
Quando e come presentare un reclamo a Poste Italiane
Sono diverse le circostanze in cui è possibile presentare un reclamo nei confronti di Poste Italiane, chiedendo così di avere diritto a un ristoro, o a un risarcimento, per il danno subito.
Nel dettaglio, tra le ipotesi che legittimano il reclamo a Poste Italiane ci sono:
- ritardi nel recapito;
- mancato recapito;
- danneggiamento o manomissione, totali o parziali, del plico.
La procedura da seguire per l’invio del reclamo differisce tra clienti contrattualizzati e non. I primi, infatti, devono:
- inviare una Pec all’indirizzo reclamibusiness@postecert.it;
- inviare un fax al numero 06 98685921;
- inviare una raccomandata indirizzata a “Casella Postale 600 - 00144 Roma”;
Nel caso di reclami di tipo business, invece, c’è da chiamare il numero 800 160 000 oppure collegarsi al sito ufficiale di Poste e andare sull’apposita sezione “reclami e conciliazioni”.
Il cliente non contrattualizzato, invece, deve compilare il modulo “Lettera di richiamo”, che trovate in allegato, e inviarlo tramite uno dei seguenti mezzi:
- dal sito Internet di Poste italiane;
- scrivendo una Pec all’indirizzo reclamiretail@postacert.it;
- inviare un fax al numero 06 98686415 o chiamando il servizio clienti al numero 803 160;
- consegnare il modulo direttamente in ufficio postale;
- inviarlo per mezzo di raccomandata all’indirizzo “Casella Postale 160 - 00144 Roma”.
È importante sottolineare, però, che il reclamo non dà automaticamente diritto al risarcimento. Come visto sopra, infatti, è necessario dimostrare il danno subito e quindi la segnalazione deve soddisfare una serie di condizioni.
In quali casi si ha diritto al risarcimento
Spetta il risarcimento solamente quando è possibile determinare in modo certo quanto successo. Servono dunque i dati relativi alla spedizione, all’indirizzo di destinazione, nonché a un’eventuale consegna (nel caso del plico danneggiato).
Inoltre, come spiegato da Poste Italiane, per poter indennizzare il destinatario è necessaria la rinuncia formale da parte del mittente, con tanto di fotocopia del suo documento d’identità.
Raccomandata non ricevuta o in ritardo: quanto spetta di risarcimento
L’importo del ristoro da riconoscere in caso di ritardo del servizio può dipendere da una serie di fattori. Intanto dalla tipologia del danno, come pure del servizio utilizzato.
Sulla Carta Servizi di Poste Italiane, che potete scaricare di seguito, trovate tutte le casistiche individuate dall’azienda. Ad esempio, nel caso della raccomandata di tipo 1, per un ritardo compreso tra il 3° e il 15° giorno (se l’obiettivo di consegna è in zona J+1) o tra il 4° e il 15° giorno (se l’obiettivo di consegna è in J+2 o J+3), l’importo del ristoro è pari al 150% del costo sostenuto, al netto però di Iva e servizi accessori. Se la consegna avviene dopo il 15° giorno, invece, il ristoro è pari a 100 euro, così come in caso di mancato recapito, danneggiamento o mancato espletamento del servizio.
Risarcimento in sede giudiziaria per la consegna in ritardo della raccomandata
Ma destinatario o mittente possono anche chiedere un ulteriore risarcimento oltre al ristoro garantito da Poste Italiane. Si tratta del risarcimento che si può richiedere in sede giudiziaria, avvalendosi del supporto di un avvocato, sul quale recentemente è intervenuta la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 5231 del 2022.
Nel dettaglio, la suprema Corte ha spiegato che per avere diritto a un risarcimento per danni provocati da un disservizio di Poste Italiane, come la tardiva consegna di una raccomandata nel caso di specie, è necessaria la sussistenza di un pregiudizio certo, che deve essere provato dalla parte che richiede il rimborso.
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