Come calcolare il risarcimento danni da incidente stradale e chi paga a seconda dei casi. Tutte le regole.
Chi subisce un incidente stradale ha diritto al risarcimento danni, nel limite di quanto previsto dalle polizze assicurative, se rientra nei criteri previsti dalla legge.
Tutto dipende dalla responsabilità del danno e dalla copertura assicurativa. In generale, il risarcimento viene riconosciuto al conducente con ragione, ossia privo di responsabilità del sinistro.
Alcune polizze, come la Kasko e la mini Kasko, consentono però di ottenere il risarcimento anche con il 100% di responsabilità dell’incidente.
C’è poi la situazione dei veicoli non assicurati, che possono comunque causare o restare coinvolti nei sinistri stradali. In questo caso la situazione è più complessa e non sempre il risarcimento è garantito. Anche quando il risarcimento è previsto, inoltre, potrebbe non soddisfare le aspettative della vittima.
Le stime delle assicurazioni, tuttavia, non sono discrezionali ma devono basarsi sugli effettivi danni riportati da cose e persone. Di seguito tutte le regole per calcolare il risarcimento, individuare chi paga e capire quando è necessario rivolgersi a un avvocato.
Risarcimento del danno da incidente stradale: perché conviene farsi assistere da un esperto
Come vedremo di seguito, la normativa sul risarcimento danni provocati da incidente stradale può sembrare molto complessa, anche perché l’importo dell’indennizzo dipende da una generalità di fattori.
Ragion per cui può essere utile farsi assistere da un esperto nella procedura di risarcimento per danno da incidente stradale.
Basti pensare che ogni anno in Italia si contano milioni d’indennizzi assicurativi per lesioni personali non utilizzati, in quanto molte persone non comprendono appieno i loro diritti e le condizioni assicurative e quindi possono avere difficoltà a rivendicarli. I dati ci dicono che chi decide di farsi assistere da un esperto, ad esempio affidandosi a un consulente legale, riesce a percepire un risarcimento in media superiore di 1.500 euro rispetto a quanto invece si riesce a ottenere con un approccio “fai da te”.
Ad esempio, tra gli esperti in materia di risarcimento per infortuni e lesioni personali da incidenti stradali, e non solo, figura Insurello, azienda svedese nata nel 2016 che aiuta i consumatori a ottenere quanto spetta. La visione d’Insurello è quella di riequilibrare il potere tra i clienti e le compagnie assicurative, consentendo un equo compenso per tutti.
Chi paga il risarcimento danni da incidente stradale
Di norma, i danni da incidenti stradali vengono risarciti dalle compagnie assicurative e non direttamente dal conducente. In fondo è proprio questo lo scopo della Responsabilità civile obbligatoria sui veicoli. A tal proposito, è necessario affidarsi al criterio di ripartizione della colpa. Il risarcimento è infatti dovuto dalla compagnia assicuratrice del guidatore con il 100% di responsabilità nel sinistro, che a sua volta potrà rifarsi sull’assicurato in base alle condizioni contrattuali, in genere aumentando il premio. In caso di concorso di colpa, invece, con responsabilità ripartita tra i guidatori al 50% (o diverse percentuali) ogni assicurazione paga i danni riportati dall’altro in proporzione alla quota di responsabilità del proprio assicurato.
Il risarcimento è a carico dell’assicurazione, tuttavia, soltanto se il conducente ha rispettato i doveri contrattuali. La polizza deve essere attiva e la denuncia di incidente deve essere presentata entro i termini previsti. Molto spesso, sono chieste regole di condotte aggiuntive, per esempio negando la copertura al conducente in stato d’ebbrezza. Questo non significa che l’assicurazione non paga il danneggiato, ma che può esercitare il diritto di rivalsa e pretendere il rimborso con eventuali interessi dal proprio assicurato.
Dal 2017, inoltre, è prevista la possibilità di indennizzo diretto. Ognuno riceve il risarcimento dalla propria assicurazione, la quale otterrà poi il pagamento dall’altra nella misura spettante. Non è possibile usufruire di questa procedura, tuttavia, quando:
- i danni alle persone superano il 9% di invalidità permanente per il conducente;
- sono stati coinvolti più veicoli;
- sono stati coinvolti veicoli immatricolati all’estero.
Quando l’incidente è provocato da un mezzo non assicurato e il conducente è ignoto e irrintracciabile, i danni sono risarciti dal Fondo garanzia per le vittime della strada. Se il mezzo non è assicurato è anche quello con ragione, però, la giurisprudenza maggioritaria ritiene che non abbia diritto ad alcun risarcimento. Vale comunque la pena consultare un professionista, in quanto alcune sentenze hanno concesso il risarcimento a carico dell’altro conducente.
Chi ha torto, invece, non ha diritto al risarcimento ma può ottenere la ristorazione dei danni da parte della propria compagnia assicuratrice se ha stipulato una polizza che lo consente (come la Kasko e la mini Kasko).
Come si calcola il risarcimento da incidente
L’incidente stradale può causare danni patrimoniali a cose e persone e danni non patrimoniali. La somma di questi danni è però risarcibile soltanto entro il massimale garantito dalla polizza assicurativa. Eventuali danni superiori al tetto previsto dalla vostra assicurazione non sono quindi risarcibili, neanche se documentati. Vediamo comunque come calcolarli.
I danni patrimoniali sono tutti quelli già quantificati, riguardanti direttamente delle spese sostenute a causa dell’incidente:
- riparazione della vettura;
- spese di viaggio;
- mancato guadagno a causa della sospensione dell’attività lavorativa;
- visite e terapie mediche.
Tra i danni alla persona, poi, c’è il danno biologico permanente: ogni lesione provocata dall’incidente viene quantificata e risarcita, utilizzando le tabelle apposite nazionali, in vigore da marzo 2025 grazie al Dpr n. 12/2025. Il calcolo dipende in questo caso dalla percentuale del danno e dall’età della persona interessata (in modo inversamente proporzionale).
Abbiamo poi il terzo tipo di danno risarcibile, ovvero l’invalidità temporanea. La compagnia assicurativa risarcisce la persona per ogni giorno in cui - a causa dell’incidente - non si è potuta muovere come avrebbe voluto.
L’invalidità può essere assoluta (quando la persona è rimasta a letto) o parziale, con quest’ultima riconosciuta nella percentuale del 75%, 50% o 25%. Anche in questo caso più la percentuale è alta e maggiore sarà l’importo del risarcimento.
Nel dettaglio, per le lesioni entro i 9 punti percentuali la cifra del risarcimento si ottiene incrociando la propria età al momento del sinistro con il punteggio che è stato riconosciuto dal medico legale della compagnia assicurativa. Al risultato ottenuto, poi, vanno aggiunte tutte le inabilità temporanee, come pure tutti gli altri risarcimenti riconoscibili (come possono essere quelle previste per le spese mediche, o anche per il danno morale). Nel caso invece di danno fisici sopra i 9 punti percentuali, la tabella applicata sarà quella definita dal Dpr n. 12/2025.
In caso di indennizzo diretto e quindi microlesioni, il punto base del danno biologico per l’invalidità permanente è di 947,30 euro, che aumenta con la personalizzazione del danno e diminuisce con l’avanzare dell’età. Ogni giorno di inabilità temporanea assoluta, inoltre, è riconosciuta una somma di 50,79 euro per i danni non patrimoniali (da provare rigorosamente). Per l’invalidità temporanea parziale al 50% si scende invece a 25,39 euro. Il danno morale non è invece generalmente riconosciuto per le lesioni di non lieve entità, procedura valida purché compensata, ad esempio con l’aumento dell’importo riconosciuto per il danno biologico.
Tempi per il risarcimento del danno
Per ottenere il risarcimento del danno subito, in media ci vogliono dai 30 ai 120 giorni.
I tempi sono più stretti nel caso in cui i conducenti coinvolti nel sinistro abbiano denunciato lo stesso ricorrendo alla contestazione amichevole, dal momento che in questo caso la compagnia assicurativa ha 15 giorni per presentare l’offerta di liquidazione del danno e altrettanti per procedere con il risarcimento.
Senza constatazione amichevole i tempi sono più lunghi: occorrono infatti almeno 2 mesi per il risarcimento del danno al mezzo, mentre per gli infortuni i tempi si allungano fino a 3 mesi.
Per maggiori informazioni in merito vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata ai tempi per il risarcimento del danno da incidente stradale.
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