Cos’è lo scoperto assicurativo e a cosa serve? Nelle assicurazioni può esserci una percentuale di danno che deve pagare il cliente: ecco come funziona.
Quando si sottoscrive un’assicurazione, ci si trova spesso di fronte a molteplici opzioni contrattuali. Tra queste, una delle meno comprese ma più diffuse è lo scoperto. In ambito assicurativo, lo scoperto è la percentuale del danno che resta a carico dell’assicurato, ovvero non coperta dalla compagnia. A differenza della franchigia, che è un importo fisso, lo scoperto varia in base all’entità del danno e spesso prevede un minimo e un massimo stabiliti nel contratto.
Questa clausola ha un duplice scopo: da un lato responsabilizza l’assicurato, scoraggiando richieste per danni minori o evitabili; dall’altro aiuta le compagnie a contenere i costi, mantenendo più sostenibile l’equilibrio tra premi e risarcimenti. In un contesto di crescente esposizione a rischi – come eventi climatici estremi o sinistri frequenti – lo scoperto è diventato uno strumento sempre più utilizzato per riequilibrare il sistema.
Nel 2024, ad esempio, solo il 25% dei danni da catastrofi naturali in Europa era coperto da assicurazione, un dato che evidenzia il cosiddetto protection gap (Osservatorio CPI). In Italia, la nuova normativa sulle polizze catastrofali (legge 213/2023) ha introdotto un tetto massimo allo scoperto del 15%, proprio per regolarne l’impatto sull’assicurato.
Comprendere cos’è lo scoperto, come funziona e in cosa si distingue dalla franchigia è, quindi, fondamentale per scegliere consapevolmente la polizza più adatta alle proprie esigenze.
Cos’è lo scoperto assicurativo e come funziona
Nel contesto assicurativo italiano, lo scoperto rappresenta un elemento fondamentale che determina quanto l’assicurato dovrà contribuire in caso di sinistro. Innanzitutto, lo scoperto assicurativo è espresso come una percentuale dell’ammontare del danno e non come un importo fisso.
Lo scoperto funziona come una clausola contrattuale che limita il risarcimento offerto dalla compagnia assicurativa. Quando si verifica un sinistro, una parte del valore del danno resta a carico dell’assicurato, calcolata in base alla percentuale stabilita nel contratto. Ad esempio, con uno scoperto del 10% su un danno di 2.000 euro, l’assicurato pagherà 200 euro mentre l’assicurazione coprirà i restanti 1.800 euro.
Tuttavia, per evitare che l’importo dello scoperto diventi eccessivamente oneroso o irrisorio, le compagnie assicurative generalmente stabiliscono nel contratto un valore minimo e massimo. Questa misura garantisce una certa prevedibilità per l’assicurato.
Al contrario della franchigia, che è un valore assoluto conosciuto già prima dell’accadimento del sinistro, l’importo dello scoperto può essere calcolato solo dopo l’evento e la valutazione del danno. Questa è la differenza principale tra i due concetti, come vedremo più avanti.
Va detto che non tutte le assicurazioni hanno lo scoperto; solitamente, però, le opzioni senza scoperto e/o senza franchigia (che sono due cose diverse anche se spesso vengono confuse o assimilate) vengono a costare di più rispetto a quelle con, pesando maggiormente nel portafoglio dell’assicurato.
La differenza tra scoperto e franchigia
Scoperto e franchigia sono due meccanismi usati dalle compagnie assicurative per limitare l’importo del risarcimento, ma funzionano in modo diverso. La franchigia è un importo fisso che viene detratto dall’indennizzo: se, ad esempio, è prevista una franchigia di 300 euro e il danno è di 1.000 euro, l’assicurazione pagherà 700 euro. In alcuni casi, se il danno è inferiore alla franchigia, nessun risarcimento viene corrisposto.
Lo scoperto, invece, è una percentuale variabile del danno che resta a carico dell’assicurato. Se un contratto prevede uno scoperto del 10% e il danno è di 2.000 euro, l’assicurazione pagherà 1.800 euro, lasciando 200 euro all’assicurato. Spesso, lo scoperto prevede anche un minimo e/o massimo, per evitare che l’importo trattenuto sia troppo basso o troppo alto.
La differenza principale sta dunque nella modalità di calcolo: fisso per la franchigia, percentuale per lo scoperto. Entrambi possono anche coesistere nello stesso contratto. Capire questa distinzione è essenziale per valutare correttamente la convenienza di una polizza, soprattutto quando si confrontano offerte che sembrano simili ma che, in fase di sinistro, possono portare a indennizzi molto diversi.
Quando in una polizza coesistono sia lo scoperto che la franchigia, si applica l’importo più elevato tra i due, ovvero quello più vantaggioso per la compagnia assicurativa.
Consideriamo un esempio: con una franchigia di 500 euro e uno scoperto del 10%, per un danno di 1.000 euro si applicherà la franchigia (500 euro) poiché maggiore del valore dello scoperto (100 euro). Per un danno di 10.000 euro, invece, si applicherà lo scoperto (1.000 euro) poiché superiore alla franchigia.
Come si calcola lo scoperto assicurativo
In parte lo abbiamo già spiegato. Il calcolo dello scoperto assicurativo si basa su un principio semplice ma fondamentale: si tratta di una percentuale applicata sull’ammontare del danno. Per calcolare correttamente lo scoperto, è necessario conoscere l’ammontare totale del danno conseguente al sinistro. Infatti, proprio perché si tratta di un valore percentuale, l’importo effettivo dello scoperto può essere determinato solo dopo che il sinistro si è verificato e i danni sono stati quantificati.
Prendiamo in esame un esempio pratico: se la polizza prevede uno scoperto del 20% e il danno provocato dal sinistro ammonta a 1.000 euro, lo scoperto sarà pari a 200 euro (20% di 1.000). Questa somma rimarrà a carico dell’assicurato, mentre la compagnia assicurativa risarcirà i restanti 800 euro.
In sintesi, la formula di calcolo è semplice:
- Scoperto = Ammontare del danno × Percentuale di scoperto
Spesso, tuttavia, le compagnie assicurative stabiliscono un minimo di scoperto, ovvero un importo minimo che l’assicurato deve comunque pagare, anche qualora il calcolo percentuale risultasse inferiore a tale soglia.
Ad esempio, con uno scoperto del 10% e un minimo di 500 euro:
- per un danno di 2.000 euro, il 10% sarebbe 200 euro, ma si applicherà il minimo di 500 euro;
- per un danno di 10.000 euro, il 10% sarebbe 1.000 euro, quindi superiore al minimo, e si applicherà questa somma.
Quando conviene scegliere una polizza con scoperto
L’aspetto più vantaggioso di questa opzione è sicuramente la riduzione del premio assicurativo: alzando la percentuale di scoperto, il costo della polizza diminuisce proporzionalmente. Questo avviene perché, con lo scoperto, la compagnia si solleva parzialmente dall’onere del risarcimento.
Innanzitutto, per valutare se una polizza con scoperto conviene, è necessario fare un’analisi dettagliata confrontando diverse offerte assicurative. Tale metodo risulta efficace anche nel caso di rinnovo con la stessa compagnia, permettendo di simulare formule diverse personalizzando la polizza.
Tuttavia, la convenienza non dipende esclusivamente dal risparmio immediato sul premio. Un fattore determinante è la capacità dell’assicurato di sostenere l’eventuale spesa in caso di sinistro. Dal momento che non è possibile stimare in anticipo l’entità del danno, è consigliabile prendere come riferimento il costo di un sinistro di media entità, calcolando un margine extra del 30% circa.
Inoltre, le polizze con scoperto sono particolarmente indicate per chi:
- ha una storia di guida prudente con pochi sinistri;
- possiede una disponibilità economica per affrontare eventuali spese impreviste;
- preferisce un risparmio immediato sul premio annuale.
È importante trovare un equilibrio tra la riduzione del premio e la sicurezza in caso di imprevisti. Aumentare eccessivamente lo scoperto per risparmiare sul premio potrebbe risultare controproducente qualora si verificasse un sinistro di entità rilevante.
Per prendere una decisione informata, è consigliabile analizzare il proprio profilo di rischio, valutando attentamente vantaggi (risparmio sulla polizza) e svantaggi (esborso al momento del sinistro). Solo così sarà possibile determinare se la scelta di una polizza con scoperto rappresenta effettivamente la soluzione più vantaggiosa per le proprie esigenze assicurative.
leggi anche
Come risparmiare sull’assicurazione auto

© RIPRODUZIONE RISERVATA