Rimborso 730 senza sostituto di imposta 2024, una scelta per tutti

Patrizia Del Pidio

26 Ottobre 2023 - 15:09

condividi

Una novità che riguarda il modello 730 è quella di poter scegliere la presentazione senza sostituto di imposta anche se non si è disoccupati. Vediamo quali sono i vantaggi.

Rimborso 730 senza sostituto di imposta 2024, una scelta per tutti

L’approvazione di due decreti legislativi ha portato delle importanti novità per quel che riguarda il modello 730. Cambiano i contribuenti che possono utilizzarlo, cambia il modo di modificare la dichiarazione precompilata e anche il modo di pagare l’eventuale debito, ma c’è una novità che riguarda tutti i contribuenti e concerne il rimborso derivante dal conguaglio.

La presentazione della dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta, a oggi, è possibile solo per chi è privo di un sostituto al momento della trasmissione (solitamente i disoccupati e i lavoratori domestici), anche se molti dipendenti sceglierebbero molto volentieri questa opzione.

Dal prossimo anno la presentazione senza sostituto sarà possibile per tutti, anche per chi un sostituto di imposta ce l’ha. Quali sono gli effettivi vantaggi di questa scelta e a chi conviene?

Presentazione del 730 senza sostituto di imposta

Presentare il 730 con il sostituto di imposta permette di veder accreditato l’eventuale rimborso in busta paga o l’eventuale debito decurtato dalla busta paga (o dal cedolino della pensione). Questo sicuramente è un gran vantaggio per molti, ma per molti altri si traduce in un disagio.

Alcuni contribuenti che attendono il rimborso del 730, infatti, non se lo vedono riconoscere in un’unica soluzione, ma corrispondere a rate su diverse buste paga. La cosa, ovviamente non è una scelta del datore di lavoro, ma dipende dalla sua capienza fiscale e anche da quanti dei suoi dipendenti sono a rimborso: la capienza fiscale, quindi, va riproporzionata sul numero di dipendenti che devono ottenere un rimborso.

Supponiamo che un lavoratore debba avere un rimborso di 1.000 euro e il datore di lavoro glielo riconosca spalmato su cinque mensilità, 200 euro al mese. Sicuramente i 200 euro al mese fanno comodo, ma non rappresentano una somma che fa la differenza. Come dire che si sentono e non si sentono.

Se il dipendente, invece, avesse i 1.000 euro in un’unica soluzione potrebbe impiegarli per una “spesa importante”, perché sicuramente 1.000 euro fanno la differenza.

Cosa cambia nel 2024?

Nel 2024 ci saranno cambiamenti anche in questo ambito poiché potranno presentare la dichiarazione senza sostituto di imposta anche i dipendenti e i pensionati che il sostituto di imposta lo hanno. In questo modo il dipendente che lo desidera può ricevere direttamente dall’Agenzia delle Entrate il rimborso spettante in un’unica soluzione.

Questa scelta, ovviamente, porta a ricevere il rimborso più tardi rispetto a chi lo riceve in busta paga o sul cedolino della pensione, ma porta degli indubbi vantaggi, non solo per l’importo totale erogato tutto insieme.
Il dipendente che sceglie questa strada, infatti, non rischia di incappare neanche in un sostituto di imposta senza capienza fiscale che, entro fine anno, non riesce a pagare l’intero credito maturato.

Potrebbe essere conveniente questa scelta anche per chi, pur avendo un sostituto di imposta al momento della presentazione della dichiarazione, lo perderà entro breve o per scadenza contratto o per intervenute dimissioni o licenziamento.

Commenta:

Iscriviti a Money.it