Può succedere che l’esecutore testamentario chieda la restituzione dell’eredità ricevuta. Ecco quando e cosa si può fare.
L’eredità è una materia ostica, anche perché quando ci si occupa dei lasciti spesso ci si trova in un momento emotivamente difficile. Peggio ancora quando capitano delle complicazioni, purtroppo frequenti, e non si sa bene come gestire la situazione. Tra queste c’è la possibilità che l’esecutore testamentario chieda la restituzione dell’eredità ricevuta, proprio come accaduto a un nostro lettore, che vorrebbe infatti capire meglio come si agisce in questi casi e come tutelare il proprio lascito.
Un’ipotesi che sembra insolita quando accade, ma che si verifica spesso, motivo per cui è utile per tutti avere una panoramica chiara delle regole di riferimento. Quando e perché l’esecutore testamentario può chiedere la restituzione? Come si fa a preservare l’eredità? Scopriamo insieme la risposta della legge a queste domande.
Chi è e cosa fa l’esecutore testamentario
Per arrivare alla richiesta di restituzione dell’eredità bisogna prima comprendere il ruolo dell’esecutore testamentario, che non è comune a tutte le successioni. Questa figura si occupa di verificare che le volontà del defunto siano rispettate e sostanzialmente che il testamento venga applicato correttamente. Viene infatti nominato nel testamento stesso, che gli attribuisce poteri di gestione e cura della massa ereditaria.
Di conseguenza, a meno che il defunto abbia previsto diversamente, l’esecutore entra in possesso dei beni ereditari e può tenerli fino a un anno dall’accettazione per occuparsi della gestione. Questo periodo può essere prolungato di un altro anno con decisione del tribunale, indispensabile anche per tutti gli atti di straordinaria amministrazione. L’esecutore testamentario deve infatti limitarsi ai compiti richiesti dal defunto e amministrare i beni con la cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia”, rispondendo dinanzi al giudice di eventuali irregolarità.
Compiti e funzioni pressoché analoghi sono attribuiti al curatore dell’eredità, che viene nominato dal tribunale in caso di necessità (e in seguito a un’azione da parte degli interessati) quando non è presente un esecutore nominato o che abbia accettato l’incarico.
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L’esecutore testamentario può chiedere la restituzione
L’esecutore testamentario può effettivamente occuparsi della restituzione dei beni ereditari dovuta da eredi e legatari, qualora necessaria per distribuire il patrimonio in modo conforme alla legge e alle disposizioni del defunto. A tal proposito, i casi in cui viene disposta la restituzione sono principalmente i seguenti:
- la divisione dell’eredità non è avvenuta rispettando le quote previste dalla legge e del testamento, per esempio a causa di donazioni ricevute in vita e scoperte successivamente;
- donazioni e altri trasferimenti di proprietà effettuati dal defunto sono dubbi, quando si teme che non abbiano validità legale per svariati motivi (compresi timori circa la capacità di agire);
- sono avvenuti trasferimenti di beni (soprattutto di denaro e beni mobili) senza autorizzazione dopo la morte del defunto, non rispettando il testamento o nascondendo i beni parte della massa ereditaria;
- ci sono debiti e oneri del defunto da soddisfare con l’eredità.
Cosa si può fare
L’esecutore testamentario (o il curatore dell’eredità giacente) può quindi chiedere la restituzione dell’eredità per garantire una divisione equa e corretta. Gli eredi possono acconsentire, cercare un accordo con la mediazione o agire in giudizio se ritengono che la richiesta non sia pertinente o vogliono disporre la restituzione in modo differente. In ogni caso, non si è passivamente obbligati ad accettare la richiesta di restituzione, potendo far valere i propri diritti in diversi modi.
È fondamentale concentrarsi però sul motivo per cui è necessaria la restituzione, essendo spesso questo l’elemento da contestare. Per esempio, si potrebbe eccepire che una donazione ricevuta non rientra tra quelle rilevanti dal punto di vista ereditario oppure che l’erede che lamenta la lesione della legittima ha in realtà ricevuto precedentemente una donazione e così via. Un dialogo aperto e trasparente con l’esecutore è fondamentale, come pure l’assistenza legale per chiarire ogni dubbio relativo al caso specifico.
In sintesi, se l’esecutore testamentario chiede la restituzione di alcune somme dovresti innanzitutto capirne il motivo e approfondirne la correttezza, per poter eventualmente contestarlo. In ogni caso, la procedura deve comunque terminare con la divisione corretta dell’eredità, anche in favore degli eredi che sono stati chiamati alla restituzione.
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