Riapertura regioni 18 maggio: il caso Molise

Violetta Silvestri

14 Maggio 2020 - 11:38

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Il 18 maggio si avvicina e le regioni restano osservate speciali da esperti e Governo per decidere nuovi allentamenti Non tutti i territori presentano le stesse condizioni epidemiologiche. E il Molise rischia di diventare un caso. Ecco perché

Riapertura regioni 18 maggio: il caso Molise

Sono attese con una certa frenesia le decisioni del Governo sulle ulteriori riaperture nelle regioni a partire da lunedì 18 maggio.

L’andamento dello stato epidemiologico è in stretta osservazione da parte degli esperti, con un focus sul trend di contagi e decessi in ogni territorio in questi giorni di allentamento iniziato con la Fase 2 del 4 maggio.

Le Regioni stanno spingendo in tutti i modi per alleggerire il più possibile il lockdown, sia per le attività economiche che per la socialità dei cittadini. L’esecutivo e il ministero della Salute hanno promesso attente valutazioni per consentire riaperture, anche differenziate.

Proprio in base a questo sistema, però, il piccolo Molise potrebbe risultare svantaggiato e rischiare di non riaprire il 18 maggio. Per quali motivi?

Molise non riapre il 18 maggio? C’è il rischio

Sono 21 i punti delle linee guida elaborate dal ministero della Salute e dagli esperti per definire quali regioni potranno allentare in modo deciso le restrizioni dal 18 maggio.

Condizioni rigorose dovranno essere garantite dai governatori, soprattutto in termini di curva dei contagi, pressioni su strutture ospedaliere, rete di prevenzione e diagnosi territoriale, calo evidente dei positivi e dei deceduti per coronavirus.

Può sembrare un paradosso che, proprio in vista dell’alleggerimento del lockdown, il Molise venga bocciato e resti fermo nell’attuale Fase 2.

La piccola regione non può certo competere con Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna in termini di numeri di positivi e di morti da COVID-19 sul suo territorio. Eppure, un’analisi degli ultimi dati ha lanciato un allarme per i molisani: i contagi sono in aumento e soltanto nella regione del Sud Italia.

In generale, il Molise resta tra i territori meno colpiti dall’epidemia, con circa 400 contagiati (solo la Basilicata ne ha avuti meno, 389). In questa seconda settimana di maggio, però, proprio nella piccola regione si è verificato un aumento dei positivi: in un giorno sono incrementati a 231, partendo da 140.

In media, è stato registrato un balzo del 3,9% degli infetti, proprio quando nel resto della nazione si attestava un aumento medio dello 0,4%.

La situazione resta sotto controllo nella regione, dove solo un positivo è ricoverato in terapia intensiva e la gestione dei contagiati dovrebbe essere garantita. Il punto, però, è che proprio ora gli esperti stanno valutando la soddisfazione dei 21 parametri a livello territoriale.

In questa cornice, il Molise rischia di evidenziare un indice di contagio superiore a 1, quindi proibitivo per riaprire tutto il 18 maggio. Paradossalmente la Lombardia presenta un tasso vicino allo 0,53.

La situazione delle altre regioni

Non c’è soltanto il Molise sotto i riflettori degli esperti. I numeri parlano di estrema prudenza su riapertura e l’allentamento marcato delle restrizioni anche per altre regioni.

Lombardia, Piemonte, Liguria continuano a destare preoccupazione. Il calo dei positivi c’è, ma non ai ritmi sperati per consentire alleggerimenti pesanti delle misure di blocco.

Più positivi, invece, i trend di Emilia Romagna, Veneto, Lazio. La decisione sul 18 maggio si avvicina. Probabilmente, ci saranno indicazioni diversificate in base ai dati di ogni territorio.

Il Molise potrebbe, quindi, essere un caso tutto particolare e rimandare l’allentamento del lockdown.

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