Respinta la richiesta di Tesla per il marchio Robotaxi. Si riapre la partita tra Musk e Bezos

Giorgia Paccione

10 Maggio 2025 - 10:57

Il rifiuto dell’ufficio brevetti USA al marchio Robotaxi di Tesla riaccende la sfida tra Elon Musk e Jeff Bezos, con Amazon pronta a entrare nel settore dei veicoli a guida autonoma.

Respinta la richiesta di Tesla per il marchio Robotaxi. Si riapre la partita tra Musk e Bezos

L’ultima corsa di Elon Musk per lanciare la sua flotta di robotaxi targati Tesla si scontra con il muro dell’ufficio brevetti americano: la domanda per il marchio “Robotaxi” è stata respinta perché il termine è considerato troppo generico e già ampiamente utilizzato nel settore della guida autonoma.

Una battuta d’arresto che arriva proprio mentre la concorrenza, capitanata da Amazon, si prepara a entrare prepotentemente nel mondo delle auto senza conducente.

La notizia, infatti, non solo mette in discussione la strategia di branding di Musk, ma riaccende anche la storica rivalità con Bezos che, con l’acquisizione di Zoox, punta a lanciare un proprio servizio di taxi autonomi, alimentando il duello fra i due.

Tesla, Robotaxi e il “no” dell’uffcio brevetti

La richiesta di Tesla per registrare il marchio Robotaxi è stata ufficialmente respinta dalla U.S. Patent and Trademark Office (USPTO). Come anticipato, il termine è stato giudicato “meramente descrittivo”, eccessivamente generico e già utilizzato da numerose altre aziende per indicare servizi di trasporto autonomo.

La decisione, formalizzata come “non-final office action”, concede a Tesla tre mesi di tempo per presentare prove che dimostrino un uso distintivo dell’espressione, o trovare una nuova denominazione per il servizio.

Un duro colpo per Musk, che aveva depositato la domanda nello stesso giorno in cui presentava il Cybercab, il veicolo elettrico pensato per la futura rete di ride hailing completamente autonoma.

Il progetto Robotaxi rappresenta infatti uno dei pilastri della visione di Musk per la mobilità del futuro, e il nome avrebbe dovuto incarnare l’idea di un taxi robotizzato a portata di tutti. Ora, la casa automobilistica si trova quindi davanti a un bivio: combattere per il marchio o ripensare la strategia di branding in vista del lancio dei primi veicoli previsto per giugno ad Austin.

Bezos pronto a sfidare Tesla con Amazon e Zoox

La notizia del rifiuto al marchio Robotaxi avrà fatto piacere a Jeff Bezos, che da tempo prepara la sua offensiva nel settore delle auto autonome. Con l’acquisizione di Zoox, infatti, Amazon ha dichiarato apertamente di voler sviluppare una propria flotta di robotaxi, entrando così in diretta competizione con Tesla.

Non è un caso che, dopo l’annuncio dell’accordo, Musk abbia pubblicamente accusato Bezos di essere un “copione”, sottolineando il clima di sfida che da anni caratterizza i rapporti tra i due imprenditori.

La rivalità tra Musk e Bezos non è infatti una novità: nata nella corsa allo spazio tra SpaceX e Blue Origin, si è rapidamente estesa al settore automotive, dove entrambi puntano a rivoluzionare il trasporto urbano.

Se da un lato Tesla può vantare anni di esperienza e una tecnologia già testata sulle strade, dall’altro Amazon può contare sulle risorse finanziarie e sulla capacità di integrare la guida autonoma nella sua gigantesca rete logistica.

Secondo alcuni analisti, l’ingresso di Bezos potrebbe accelerare lo sviluppo dei robotaxi, mettendo pressione su Musk e costringendolo a difendere la sua leadership anche sul piano legale e commerciale.

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