Regionali Marche 2020, sarà Guido Castelli il candidato del centrodestra?

Alessandro Cipolla

11 Dicembre 2019 - 08:39

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Sarà Fratelli d’Italia a decidere il candidato del centrodestra alle elezioni regionali che si terranno nelle Marche nel 2020: la sfida è tra Guido Castelli e Francesco Acquaroli, con l’ex sindaco di Ascoli che sarebbe in vantaggio rispetto al deputato.

Regionali Marche 2020, sarà Guido Castelli il candidato del centrodestra?

Mai come questa volta il centrodestra sente odore di vittoria nelle Marche, dove nella tarda primavera del 2020 si voterà per le elezioni regionali. Blindata la coalizione, adesso però occorre stringere i tempi e individuare un candidato.

Il recente vertice di Arcore dove il padrone di casa Silvio Berlusconi ha ospitato gli altri due leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ci ha consegnato quella che finora è l’unica certezza in merito a queste regionali: nelle Marche sarà Fratelli d’Italia a esprimere il nome del candidato governatore.

Leggi anche la Guida alle elezioni regionali Marche 2020

A riguardo, sono da tempo due i nomi più chiacchierati tra le fila del partito della Meloni per lanciare l’assalto alla Regione: l’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli e il deputato Francesco Acquaroli, già candidato di Fratelli d’Italia e Lega nel 2015.

I rumors a caldo fuoriusciti da Arcore parlavano di un Castelli in pole, ma visto quello che sta succedendo in Calabria dove tra veti e ripicche il centrodestra rischia di correre separato, anche nelle Marche non si può dare nulla per scontato.

Regionali Marche, il centrodestra sceglie Castelli?

Quando lo scorso luglio Guido Castelli ha annunciato il suo addio a Forza Italia per passare a Fratelli d’Italia, subito il pensiero è andato alle regionali del 2020 visto che il suo è un nome più che spendibile per guidare la coalizione di centrodestra.

Con il cambio di casacca Castelli si può dire che sia tornato alle sue origini, visto che l’ex primo cittadino ha iniziato il suo cammino politico prima nel Movimento Sociale Italiano e poi in Alleanza Nazionale, per aderire in seguito al Popolo della Libertà e infine a Forza Italia.

La sua sarebbe una candidatura forte, ad Ascoli ha ottenuto un secondo mandato arrivando quasi alla percentuale bulgara del 60% al primo turno, visto anche il suo attivismo all’interno dell’ANCI e le sue frequenti ospitate nei vari talk televisivi che lo hanno reso un volto popolare anche fuori dalla Città Turrita.

In occasione delle elezioni politiche 2018 è arrivata per lui però una stecca, visto che nel collegio uninominale alla Camera del Piceno ha sostenuto apertamente il suo delfino Marco Fioravanti, ora suo erede all’Arengo, che è stato superato alle urne dal pentastellato Roberto Cataldi.

Francesco Acquaroli invece ha speso gran parte della sua vita politica all’interno di Fratelli d’Italia e questo potrebbe essere un punto a suo favore. Ex consigliere regionale, come Castelli, oltre che in passato sindaco di Potenza Picena, attualmente è deputato.

Alle elezioni regionali del 2015 è stato lui il candidato di Fratelli d’Italia e Lega, con Forza Italia che invece decise di sostenere l’ex governatore Gian Mario Spacca spianando così di fatto la strada alla vittoria di Luca Ceriscioli.

Per il governatore del PD adesso le cose però sembrerebbero essere molto cambiate. Il 41% preso alle ultime elezioni appare un miraggio per il centrosinistra, tanto che una sua nuova candidatura appare più che in dubbio.

I sondaggi e l’esito delle recenti elezioni europee parlano chiaro: nelle Marche il centrodestra è il grande favorito, con soltanto una alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle che potrebbe rimettere tutto in gioco.

A riguardo sotto traccia si starebbe lavorando per individuare un candidato civico che possa aggregare i giallorossi, il nome più chiacchierato è quello dell’ex rettore della Politecnica Sauro Longhi, ma dopo il flop in Umbria Luigi Di Maio sembrerebbe essere categorico nel fare muro di fronte a ogni possibile ipotesi di alleanza con il centrosinistra.

Allo stato delle cose, più che il voto della prossima primavera a essere decisiva per capire chi potrà essere il prossimo governatore sembrerebbe essere la scelta fatta dai leader del centrodestra per individuare un candidato che, a meno di un patto tra PD e 5 Stelle, dovrebbe vincere queste elezioni a mani basse.

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