Reddito di cittadinanza, l’aumento causa coronavirus è possibile: ecco come

Antonio Cosenza

08/04/2020

13/04/2021 - 11:42

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Aumentare l’importo del reddito di cittadinanza ai tempi del coronavirus: ecco una guida che ti spiega come fare.

Reddito di cittadinanza, l’aumento causa coronavirus è possibile: ecco come

Reddito di cittadinanza: aumentare l’importo ai tempi del coronavirus è possibile, basta dimostrare che dal lockdown deciso dal Governo per limitare il contagio da COVID-19 si è subito un danno lavorativo importante che inevitabilmente è andato ad influire sul reddito percepito.

In questo periodo dettato dall’introduzione di misure restrittive per la limitazione dei contagi - che hanno portato alla sospensione di molte attività - la condizione reddituale di molte famiglie è cambiata.

Vale anche per alcuni percettori del reddito di cittadinanza, per i quali il sostegno economico riconosciuto dallo Stato non era l’unica entrata mensile. Pensiamo a tutti quei beneficiari per i quali il reddito di cittadinanza è solo un’integrazione, ovvero dove ci sono più componenti che lavorano come dipendenti o hanno un’attività come autonomi. Ci riferiamo proprio a quei percettori che generalmente, proprio a causa della presenza di altri redditi, hanno un importo del reddito di cittadinanza più basso.

Ebbene, il problema è che per molti di questi ci potrebbe essere stata negli ultimi mesi una sostanziale riduzione delle entrate familiari; pensiamo a tutti coloro che hanno perso il lavoro, o a chi ha dovuto chiudere momentaneamente la propria attività.

A questi lo Stato non ha permesso di richiedere altri aiuti (come ad esempio il bonus 600,00€ o il futuro reddito di emergenza), ma d’altronde esiste comunque la possibilità di chiedere un incremento del reddito di cittadinanza. Come fare? Scopriamolo.

Aumento reddito di cittadinanza causa coronavirus: come fare?

Quando si vuole richiedere un aumento dell’importo del reddito di cittadinanza c’è un solo strumento al quale fare riferimento. Ci riferiamo all’ISEE corrente, ovvero a quello strumento con il quale è possibile fotografare una condizione reddituale più immediata rispetto a quella presa in considerazione dall’ISEE ordinario.

Per quest’ultimo, infatti, si tiene conto dei redditi percepiti nei due anni precedenti alla presentazione della DSU; è ovvio, quindi, che in alcuni casi tali redditi non riflettono la reale situazione economica del nucleo familiare.

È per questo motivo che in determinate circostanze vi è la possibilità di presentare un ISEE corrente nel quale si tiene conto del reddito dell’ultimo anno. Ma non solo, perché in alcuni casi è persino possibile tener conto solamente degli ultimi due mesi.

Quindi, per coloro che tra febbraio e marzo 2020, periodo in cui è scoppiata l’emergenza coronavirus, hanno subito una notevole contrazione del reddito vi è la possibilità di presentare un ISEE corrente nel quale si terrà conto della condizione reddituale degli ultimi due mesi.

Nel dettaglio, questo è possibile solo per il lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta:

  • perdita dell’attività lavorativa;
  • sospensione dell’attività lavorativa;
  • riduzione dell’attività lavorativa.

Quindi, qualora l’emergenza coronavirus abbia comportato una sostanziale riduzione dell’attività lavorativa di tipo subordinato (ma solo se con contratto a tempo indeterminato) sarà possibile richiedere un ISEE corrente calcolato tenendo conto solamente degli ultimi due mesi.

Per gli altri, ovvero per tutti coloro che in questi ultimi mesi hanno perso il lavoro o hanno subito una sostanziale riduzione del fatturato c’è comunque la possibilità di presentare l’ISEE corrente, ma in tal caso si terrà conto dei redditi percepiti nell’anno solare 2019 (e non 2018 come nell’ISEE ordinario).

Nel dettaglio, questa possibilità è riconosciuta a coloro che hanno subito una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25% rispetto a quella individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente. Variazione che deve dipendere da un evento avverso, quale ad esempio la perdita del lavoro.

Ricapitolando: se nell’ultimo periodo la vostra condizione reddituale è cambiata - vista ad esempio l’attuale situazione dettata dalla diffusione del coronavirus - e avete bisogno di un aiuto da parte dello Stato potete comunque provare a chiedere un ricalcolo dell’importo (basta presentare l’ISEE corrente, non serve inoltrare una nuova domanda) del reddito di cittadinanza.

In tal caso, qualora la situazione reddituale degli ultimi due mesi o dell’ultimo anno sia peggiore rispetto a quella fotografata dall’ISEE ordinario avrete diritto ad un importo maggiore, ma ricordate che dopo sei mesi dovrete presentare un nuovo ISEE (dal momento che quello corrente ha validità semestrale).

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