Reddito di cittadinanza: aumenta l’importo, stop al lavoro forzato e zero sanzioni, ecco dove

Simone Micocci

16 Settembre 2022 - 11:09

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La Germania sta per adottare il reddito di cittadinanza dopo anni di reddito minimo garantito. Importanti novità su importo e sanzioni, cambiano anche le regole per la ricerca di un lavoro.

Reddito di cittadinanza: aumenta l’importo, stop al lavoro forzato e zero sanzioni, ecco dove

Mentre in Italia aumentano le voci riguardanti una cancellazione del reddito di cittadinanza, misura che secondo una larga parte della politica non ha funzionato come si sperava, all’estero c’è chi ha deciso non solo di adottarlo ma persino di potenziarlo.

È il caso della Germania, che dopo 17 anni di reddito minimo garantito (Arbeitslosengeld II, Hartz-IV, e il Sozialgeld) ha deciso di passare al reddito di cittadinanza vero e proprio, il Bürgergeld. Il passaggio alla nuova misura ci sarà il prossimo 1° gennaio, paradossalmente proprio quando il reddito di cittadinanza in Italia potrebbe essere smantellato.

Un’operazione che comporterà un potenziamento della misura, in quanto - spiega il ministro del lavoro Hubertus Heil di Spd - “i beneficiari verranno trattati con maggiore rispetto e dignità”. Il che vuol dire aumento dell’importo percepito, come pure regole meno severe per quanto riguarda l’accettazione delle offerte di lavoro e le relative sanzioni.

Il reddito di cittadinanza in Germania, quindi, viene visto come un modo per sostenere tutti coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione e non riescono a uscirne. Persone a cui lo Stato promette un “sostentamento con tutti i mezzi necessari”, compresa un’indennità d’importo più generoso rispetto al passato, così che queste possano trovarsi nella condizione migliore per riqualificarsi e trovare un buon impiego.

Una decisione che contrasta con quanto emerge dagli ultimi dibattiti nel nostro Paese: ad esempio, secondo Salvini bisognerebbe togliere il reddito di cittadinanza a chi si rifiuta di lavorare, fin dalla prima offerta presentata. In Germania, invece, sarà diverso, in quanto i beneficiari verranno supportati nella ricerca di un lavoro che sia affine alle loro qualità, senza fretta né obblighi di accettare qualsiasi tipologia di contratto.

Chi avrà diritto al reddito di cittadinanza tedesco

Il reddito di cittadinanza tedesco, così come quello italiano, si rivolge a tutte quelle persone che si trovano in uno stato di bisogno economico. Nel dettaglio, una procedura semplificata è riservata agli inabili al lavoro, agli under 15 e agli over 65; ma possono riceverlo anche coloro che sono abili al lavoro per almeno 3 ore al giorno e - senza impedimenti - per almeno 6 mesi.

Il cosiddetto Bürgergeld sarà aperto ai residenti, ma anche gli stranieri - purché in possesso di un permesso di lavoro - ne possono fare richiesta. Requisito essenziale è trovarsi in uno stato di bisogno economico e non percepire altri aiuti di Stato.

Quanto spetta di reddito di cittadinanza in Germania

Oggi l’attuale Hartz-IV prevede un sostegno di 449 euro per una persona sola; con il passaggio al reddito di cittadinanza l’importo salirà di 53 euro, arrivando a 502 euro al mese.

Lo stesso importo spetta di reddito di cittadinanza in Italia (500 euro), ma nel nostro Paese c’è la possibilità di arrivare a 780 euro mensili grazie al rimborso delle spese di affitto (per un massimo di 280 euro).

Tuttavia, in Germania sono più alte le quote riconosciute agli altri familiari: ad esempio, per i partner maggiorenni spetterà un assegno di 451 euro, mentre per i figli - a seconda dell’età - si va da 318 a 420 euro. Secondo le stime effettuate, una coppia adulta con due figli potrebbe arrivare a percepire un importo che va dai 1.538 ai 1.732 euro, molto di più rispetto all’importo massimo che viene riconosciuto in Italia a una famiglia numerosa.

A cosa serve il reddito di cittadinanza in Germania

Il governo tedesco non ha fretta: chi prende il reddito di cittadinanza avrà tutto il tempo per formarsi e riqualificarsi, con l’obiettivo - a lungo termine - di trovare un impiego stabile che gli permetta di uscire definitivamente dallo stato di bisogno.

A tal proposito, vengono pensate una serie di misura di politica attiva, quali:

  • importante fase dedicata all’individuazione delle competenze della persona, nonché dei suoi punti di forza;
  • stop all’obbligo di accettare qualsiasi occupazione temporanea;
  • focus sulla formazione, con incentivi per chi studia. Chi sta prendendo un diploma professionale, infatti, potrà essere sostenuto per un periodo di 3 anni (anziché 2). È poi previsto un contributo di formazione di 150 euro al mese, oppure da 75 euro mensili per corsi di almeno 8 settimane;
  • così come in Italia, i percettori del reddito di cittadinanza concorderanno con i centri per l’impiego una sorta di piano individuale per la ricerca di lavoro, mentre i disoccupati di lunga durata avranno diritto a un coaching professionale.

Ora, tutto ciò non significa che si potranno rifiutare tutte le offerte di lavoro che non soddisfano le proprie esigenze. Semplicemente, infatti, la normativa prevede lo stop al lavoro forzato qualora l’offerta non preveda un contratto duraturo. Ricordiamo, invece, che in Italia sono diventate offerte di lavoro congrue anche quelle con durata di tre mesi.

In Germania non sarà così, tuttavia il percettore dovrà accettare ogni tipologia d’impiego ragionevole; in caso contrario, sarà lui a dover dimostrare la ragione per cui tale offerta è inaccettabile.

Cosa rischia chi non rispetta le regole

Nel contempo vengono ammorbidite le sanzioni, molto severe nel caso del sistema Hartz-IV.

Ad esempio - adeguandosi a quanto stabilito dalla corte costituzionale tedesca il 5 novembre 2019 - il governo tedesco ha deciso che nel caso in cui dovessero esserci delle inadempienze, ad esempio per il mancato rispetto del piano concordato con il centro per l’impiego, il reddito di cittadinanza potrà essere decurtato di un massimo del 30% dell’importo. Non potranno però essere diminuiti i contributi destinati ad alloggio e riscaldamento. Per chi non si presenta al centro per l’impiego, invece, la sanzione è del 10%.

E per chi ha meno di 25 anni le sanzioni diventano meno severe; meno punizione e più supporto, sembra essere questa la ricetta pensata dal governo tedesco per contrastare la disoccupazione di lunga durata. Molta comprensione, infatti, ci sarà anche nei casi di recidiva, in quanto al percettore verrà data la possibilità di spiegarsi e di dimostrare di voler adempiere successivamente agli obblighi imposti dalla normativa.

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