Reddito agrario, le istruzioni dell’AdE delle per il modello 730/2025. Ecco chi deve presentare una dichiarazione correttiva

Nadia Pascale

11 Agosto 2025 - 12:05

Con la Circolare 12 dell’8 agosto 2025 sono fornite le istruzioni per la determinazione del reddito agrario per l’anno di imposta 2024 in applicazione delle novità previste dal decreto 192 del 2024.

 Reddito agrario, le istruzioni dell’AdE delle per il modello 730/2025. Ecco chi deve presentare una dichiarazione correttiva

Reddito agrario, con la circolare 8 del 2025 dell’Agenzia delle Entrate sono fornite le istruzioni operative per la compilazione del modello 730/2025, ecco chi potrebbe dover presentare nuovamente il modello 730/2025 o Redditi Persone Fisiche e le istruzioni per la dichiarazione correttiva.

Il decreto 192 del 2024 si inserisce nel vasto programma di riforma fiscale previsto dalla Legge di Delega 111 del 2023, ha introdotto vantaggi fiscali sui redditi agrari per i soggetti che effettuano investimenti in nuove tecnologie, investimenti green. Con la Circolare n° 12 dell’8 agosto 2025 l’Agenzia delle Entrate ha reso tutte le istruzioni operative per l’applicazione delle novità, in modo specifico per il riordino del regime di tassazione dei terreni agricoli.

Per chi non ha correttamente indicato il reddito agrario c’è la possibilità di rimediare utilizzando le istruzioni dell’AdE per il modello 730/2025 e per la dichiarazione correttiva.

Redditi agrari, la nuova disciplina con estensione ambito di applicazione

La prima novità introdotta dal decreto 192 del 2024 è l’assoggettamento alla stessa tassazione dei redditi agrari, anche dei redditi di natura diversa, ad esempio l’eventuale cessione di beni immateriali, cessione dei crediti di carbonio, sono trattati come redditi agrari.
Rientrano tra i redditi agrari anche quelli prodotti non direttamente dallo sfruttamento del suolo, ad esempio nel caso di coltivazioni fuori suolo, in verticale (vertical farm), colture idroponiche (in acqua) e micropropagazione in vitro.
Sono trattati fiscalmente come reddito agrario i redditi derivanti dalla cura di un ciclo biologico o di una fase necessaria dello stesso, mediante le più moderne tecniche di coltivazione, realizzate in immobili accatastati.

Il decreto introduce, inoltre, importanti semplificazioni per l’aggiornamento delle colture al catasto con una semplice procedura telematica senza oneri aggiuntivi. La modifica può essere effettuata entro il 31 dicembre.

Reddito agrario, cos’è e tassazione

Per capire i vantaggi della disciplina occorre ritornare al reddito agrario previsto per le attività elencate nell’articolo 32 del Tuir, la determinazione del reddito agrario è fissata dall’articolo 34 del Tuir che prevede che il reddito agrario sia determinato in base alle tariffe d’estimo. Non si fa quindi riferimento al reale reddito prodotto, ma a un reddito potenziale. Le tariffe d’estimo devono però essere rimodulate con decreto interministeriale, in attesa si applica una disciplina transitoria per la determinazione del reddito che a breve vediamo.

Generalmente redditi diversi da quelli previsti dall’articolo 32 Tuir sono da trattare fiscalmente come redditi di impresa. Estendere l’applicazione del reddito agrario ad attività diverse dalla semplice coltivazione del terreno e allevamento, comporta un vantaggio fiscale.

Sono però previsti dei limiti, infatti, si considerano produttive di reddito agrario le attività sopra descritte, dirette alla produzione di vegetali tramite l’utilizzo di sistemi di coltivazione evoluti all’interno degli immobili in argomento, entro il limite di superficie adibita alla produzione che non eccede il doppio della «superficie agraria di riferimento»

Modello 730/2025, come indicare il reddito agrario

In attesa del decreto interministeriale che fissi nuovi criteri di determinazione della rendita catastale, la Circolare dell’Agenzia delle Entrate fissa per l’anno di imposta 2024 i criteri di determinazione del reddito agrario.

In caso di redditi da coltivazione con l’uso di moderne tecnologie:
se dal confronto tra la rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5%, e il reddito dominicale, rivalutato dell’80 % e di un ulteriore 30%, risulta maggiore la rendita catastale rivalutata, il contribuente è tenuto a esporre in dichiarazione, nella colonna 1 del quadro A del modello 730/2025, la rendita catastale dell’immobile aumentata del 5% e divisa per il coefficiente “2,34”, che permette di neutralizzare le rivalutazioni dell’80% e del 30% che sono calcolate in via automatizzata dal software di compilazione.
Per chi utilizza il modello Redditi Persone Fisiche deve essere compilata la colonna 1 del quadro RA.

Chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi, indicando per intero la rendita catastale, può presentare una dichiarazione correttiva nei termini o integrativa, compilando la colonna 1 del quadro A come sopra descritto e richiedendo a rimborso o riportando come eccedenza l’eventuale minor debito o maggior credito risultante da tale dichiarazione correttiva o integrativa.

Se dal confronto risulta maggiore (o uguale) il reddito dominicale rivalutato, la colonna 1 del quadro A del modello 730/2025 va compilata secondo le regole ordinarie, ossia indicando il reddito dominicale al netto delle rivalutazioni dell’80% e del 30%, che vengono operate in via automatizzata dal software di compilazione.

Per informazioni di dettaglio ed esempi di calcolo si invita a leggere la circolare 12 dell’8 agosto 2025.

Circolare 12 dell’8 agosto 2025 Agenzia delle Entrate
Determinazione reddito agrario

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