Questo ministro raccomanda di disattivare le app di localizzazione per evitare la raccolta illegale di dati

Alessandro Nuzzo

3 Ottobre 2025 - 22:55

Il ministro della Giustizia irlandese Jim O’Callaghan ha consigliato di disattivare tali app: ecco perché.

Questo ministro raccomanda di disattivare le app di localizzazione per evitare la raccolta illegale di dati

I nostri dati rappresentano una vera manna per le agenzie di marketing. Conoscere indirizzi, email, numeri di cellulare, ma anche abitudini quotidiane e luoghi frequentati, è estremamente prezioso. Allo stesso tempo, per i consumatori è fondamentale difendersi da questa sottrazione indesiderata. Recentemente il ministro della Giustizia irlandese Jim O’Callaghan ha lanciato un avvertimento, raccomandando a chi possiede un telefono cellulare di disattivare tutte le app di localizzazione, così da impedire che le informazioni vengano raccolte e successivamente rivendute da criminali informatici.

Il consiglio è stato diffuso mentre il ministro commentava una recente inchiesta di RTÉ Prime Time, la quale ha mostrato come i dati che tracciano i movimenti di decine di migliaia di smartphone in Irlanda siano disponibili per l’acquisto da parte di aziende operanti nei settori del marketing digitale e della pubblicità.

O’Callaghan ha aggiunto che una delle due società coinvolte nell’inchiesta è stata già contattata dall’ufficio del Commissario per la protezione dei dati. Ha inoltre definito la vicenda estremamente seria, ammettendo apertamente la propria preoccupazione.

Quali sono le app di localizzazione

In Irlanda la questione del furto di dati è particolarmente spinosa, anche perché lo Stato non dispone di una strategia organica per affrontare gli attacchi informatici. Ma quali sono, nello specifico, le app di localizzazione a cui si riferisce O’Callaghan? Si parte da quelle più note, come Dov’è per iOS e Trova il mio Dispositivo per Android, utili per rintracciare lo smartphone in caso di smarrimento o furto. A queste si aggiungono applicazioni come Life360 o Safe365, che permettono di monitorare in tempo reale gli spostamenti dei membri della famiglia o di una cerchia ristretta di amici.

Tutte queste app richiedono l’accesso continuo alla posizione del dispositivo per poter funzionare. I dati raccolti, però, rischiano di finire online e di essere messi in vendita, pronti per essere acquistati da aziende specializzate in marketing e pubblicità con lo scopo di lanciare campagne mirate.

Instagram introduce le mappe in Italia

Nel frattempo, Instagram ha introdotto anche in Italia la nuova funzione Mappa, che consente a chi lo desidera di condividere con altre persone la propria ultima posizione attiva. Le opzioni disponibili includono la condivisione con un gruppo ristretto di utenti, con gli Amici più stretti oppure soltanto con i follower che vengono seguiti a loro volta. In alternativa, resta la possibilità di non condividere nulla. Una volta attivata, la posizione si aggiorna in automatico ogni volta che si apre l’app e rimane visibile per 24 ore, salvo nuova attività.

In questo modo, chi scegliamo potrà conoscere l’esatta posizione in cui ci troviamo. La scelta di Meta di introdurre la mappa punta a favorire incontri tra utenti e a rafforzare la connessione tra persone, amici e creator, senza rinunciare al controllo sui propri dati. La mappa è collocata nella sezione messaggi: selezionandola, è possibile visualizzare la posizione dei follower che hanno autorizzato la condivisione.

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