Questo fine settimana c’è il cambio dell’ora. Ecco perché non sarà come tutti gli altri

Alessandro Nuzzo

23 Ottobre 2025 - 22:55

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre avverrà il cambio dell’ora. Quest’anno ci sarà una novità.

Questo fine settimana c’è il cambio dell’ora. Ecco perché non sarà come tutti gli altri

Siamo a ottobre e, come di consueto, sta per avvenire il cambio dell’ora. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, le lancette andranno spostate indietro: precisamente, dalle ore 3 si dovrà riportarle alle ore 2. Di conseguenza, potremo dormire un’ora in più. Con il cambio orario farà buio prima, ma inizierà anche ad albeggiare più presto.

Non ci sarà molto da fare: tutti i dispositivi digitali connessi a Internet effettueranno automaticamente l’aggiornamento, mentre per gli orologi analogici occorrerà procedere manualmente. Quest’anno, tuttavia, l’arrivo dell’ora solare sarà accompagnato da una piccola novità.

Il cambio dell’ora quest’anno arriverà prima

Rispetto agli anni precedenti, il cambio arriverà con qualche giorno di anticipo. Nel 2022 avvenne il 29 e 30 ottobre, nel 2023 il 28 e 29, nel 2024 il 26 e 27. Nel 2025, invece, sarà tra il 25 e il 26. Il motivo è legato semplicemente al calendario: la regola generale stabilisce che il cambio d’ora debba avvenire l’ultimo sabato del mese di ottobre. Quest’anno tale data cade prima, e di conseguenza l’ora solare entrerà in vigore leggermente in anticipo.

Come ogni anno, il dibattito sull’utilità del cambio orario torna d’attualità nei giorni che precedono il passaggio. In Italia, il cambio entrò in vigore per la prima volta nel 1916 e rimase attivo fino al 1920. Fu poi sospeso e ripristinato durante la Seconda guerra mondiale, diventando definitivo nel 1966.

Dal punto di vista fisico, il cambio d’ora provoca uno shock al ritmo circadiano e al nostro orologio biologico. Nei primi giorni, questo spostamento può causare sintomi come stanchezza, sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione, irritabilità e disturbi del sonno, tra cui insonnia o riposo di scarsa qualità.

In origine, l’introduzione dell’ora legale serviva a risparmiare energia elettrica, sfruttando più ore di luce naturale in estate. Oggi, però, alla luce delle tecnologie moderne, come l’illuminazione a LED e i sistemi a basso consumo e dello sviluppo delle energie rinnovabili, ci si chiede se abbia ancora senso mantenere un doppio orario durante l’anno. Probabilmente no: infatti, la maggioranza dei cittadini europei si dichiara contraria al doppio cambio e vorrebbe uniformare l’orario a quello solare.

Il tema divide anche l’Unione Europea. La Commissione aveva proposto di abolire il cambio dell’ora già nel 2018, riscuotendo inizialmente un ampio consenso tra i cittadini. Tuttavia, dopo l’entusiasmo iniziale, la questione si è arenata: dal dicembre 2019 il dossier è rimasto senza soluzione, poiché gli Stati membri non sono riusciti a trovare un accordo. Si era ipotizzato di lasciare a ciascun Paese la libertà di scegliere quale orario mantenere, ma la proposta si è poi bloccata nei corridoi di Bruxelles.

Oggi, dunque, tutti i Paesi dell’Unione continuano a spostare le lancette due volte l’anno: a marzo per l’ora legale e a ottobre per quella solare. A contestare questa consuetudine è il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, che su X ha commentato: «Come sapete, questa settimana si torna a cambiare l’ora. Un’altra volta. E francamente, non ha senso». Il premier ha annunciato che la Spagna presenterà una richiesta formale all’Unione Europea per abolire definitivamente il doppio cambio dell’ora, con l’obiettivo di porre fine a questa pratica entro il 2026.

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# Salute

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