Questi avvisi bonari vanno cestinati e non devono essere pagati, lo dice l’Agenzia delle Entrate

Patrizia Del Pidio

16 Luglio 2025 - 10:31

Per chi riceve un avviso bonario con la prima pagina in bianco non c’è obbligo di pagarlo e va cestinato. L’avviso dell’Agenzia delle Entrate.

Questi avvisi bonari vanno cestinati e non devono essere pagati, lo dice l’Agenzia delle Entrate

Dal mese di giugno l’Agenzia delle Entrate sta recapitando avvisi bonari relativi ai controlli formali della dichiarazione dei redditi. Gli avvisi riguardano il Modello Redditi Pf 2023, con riferimento all’anno di imposta 2022. Le comunicazioni che stanno arrivando ai contribuenti, però, non hanno la prima pagina in cui il Fisco deve fornire tutte le informazioni circa la natura dell’atto e gli eventuali passi da seguire per il pagamento dell’eventuale ricorso.

Si tratta di un errore di stampa e per questo l’Agenzia delle Entrate invita chiunque li riceva a non tenerne conto e a cestinarli. Un nuovo invio della stessa comunicazione, sarà disposto a settembre e in esso il Fisco provvederà a inserire tutte le informazioni corrette.

Cos’è un avviso bonario?

L’avviso bonario è una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che viene inviata per dare al contribuente la possibilità di correggere eventuali errori commessi in sede di dichiarazione dei redditi. L’avviso, quindi, riguarda imposte come Irpef, Ires, Iva e Irap. Insieme alle imposte dovute, sono previsti anche interessi e sanzioni. Ma queste ultime sono più basse (ridotte al 30% rispetto a quelle ordinarie).

Con l’avviso bonario l’amministrazione tributaria concede al contribuente 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. A differenza della cartella esattoriale l’avviso non è un atto impositivo, ma solo un invito a regolarizzare la propria posizione. Al momento della ricezione, il contribuente può scegliere se pagare le somme richieste, beneficiando della riduzione delle sanzioni, oppure contestare l’avviso se lo ritiene infondato.

Avviso bonario, cosa succede se manca la prima pagina?

Se manca la prima pagina dell’avviso bonario il contribuente non è a conoscenza di troppe informazioni fondamentali. Nella prima pagina della comunicazione, infatti, sono presenti:

  • la motivazione per la quale si chiede il pagamento: se da un controllo formale risultano redditi non dichiarati, nel caso si siano ricevute somme a titolo di Tfr per il ricalcolo definitivo delle tasse, ad esempio;
  • i tempi che ha a disposizione il contribuente per versare le imposte chieste (entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione);
  • la modalità di versamento: in un’unica soluzione o a rate;
  • le tempistiche per la presentazione dell’eventuale ricorso (entro 30 giorni da ricevimento della comunicazione).

Senza queste comunicazioni l’avviso bonario è impugnabile e proprio per questo motivo l’Agenzia delle Entrate chiede di cestinare l’avviso ricevuto con la prima pagina in bianco. Proprio per evitare contenziosi, l’Agenzia delle Entrate invierà nuove comunicazioni complete a partire da settembre.

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