Tre giganti nel settore dell’intelligenza artificiale stanno assumendo. A meno di 25 anni puoi guadagnare 1 milione l’anno.
Aziende come Scale AI, Roblox e Databricks pagano anche stipendi a sette cifre per assumere neolaureati.
Possiamo anche dire addio al termine “nativo digitale” che l’ha fatta da padrone negli ultimi 10 anni. Ora tutti parlano di “nativo AI”, colui/colei che basa le sue capacità lavorative sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Una nuova etichetta che garantisce ai giovani dei stipendi da capogiro, anche alla prima esperienza lavorativa.
Qui lo stipendio di un neolaureato è da capogiro
Che le aziende continuino ad assumere laureati con esperienza nel campo dell’intelligenza artificiale è cosa certa.
La nota azienda specializzata nell’analisi dei dati Databricks nel 2025 sta assumendo tre volte più neolaureati rispetto all’anno scorso, con l’obiettivo di sfruttare la loro capacità di utilizzare l’intelligenza artificiale. Il CEO dell’azienda, Ali Ghodsi, ha dichiarato al Wall Steet Journal che alcuni membri junior dello staff vantano un “grande impatto” sull’azienda. E che vengono pagati 1 milione di dollari l’anno (circa 858.011 euro) e hanno meno di 25 anni.
“Saranno tutti nativi dell’intelligenza artificiale”, ha detto Ghodsi alla testata, in riferimento alle assunzioni di giovani laureati appena annunciate. «Abbiamo sicuramente persone, piuttosto junior, [che] hanno un grande impatto e vengono pagate molto bene. Sotto i 25 anni, puoi guadagnare un milione».
La pagina web dedicata alle offerte di lavoro in Databricks mostra che un data scientist specializzato in intelligenza artificiale alle prime armi può guadagnare tra i 150.000 e i 190.000 dollari (130.000-160.000 euro) di stipendio base.
Ghodsi non è l’unico protagonista del settore tecnologico a usare il termine “nativo AI”. Scale AI, azienda statunitense specializzata in etichettatura dei dati, valutazione di modelli e software per lo sviluppo di applicazioni AI che ha ricevuto un investimento di 14,3 miliardi di dollari da Meta a giugno, paga ai dipendenti appena laureati stipendi di 200.000 dollari (circa 170.000 euro) l’anno, sempre secondo il WSJ.
Ashli Shiftan, responsabile del personale di Scale AI, ha dichiarato alla testata che Scale AI è “desiderosa di assumere professionisti nativi dell’intelligenza artificiale e molti di questi candidati sono all’inizio della loro carriera”.
In Roblox, piattaforma di gioco virtuale, gli ingegneri nella divisione machine learning con poca o zero esperienza possono guadagnare più di 200.000 dollari (circa 170.000 euro) all’anno.
Il mercato del lavoro per chi ha esperienza nell’intelligenza artificiale è diviso in due categorie, come spiega Jure Leskovec, professore di informatica alla Stanford University, al giornale statunitense. La prima riguarda chi ha concluso un dottorato di ricerca in machine learning e intelligenza artificiale e riceve offerte lusinghiere dalle aziende, pur non avendo alcuna esperienza lavorativa. L’altra categoria comprende i programmatori che utilizzano l’intelligenza artificiale per lavorare in modo più efficace, aumentando così il loro valore sul mercato del lavoro.
E in Italia?
Il nostro mercato del lavoro è maggiormente statico rispetto a quello statunitense, ma anche in Italia fioccano delle opportunità di lavoro interessanti nel settore dell’intelligenza artificiale. Gli stipendi non si avvicinano nemmeno a quelli offerti negli Stati Uniti ai lavoratori con poca esperienza, ma in molti casi le retribuzioni in ingresso possono superare lo stipendio medio italiano.
Dalla finanza alla sanità, passando per l’automotive e la cybersecurity, anche in Italia cresce la domanda di profili specializzati in AI capaci di progettare, gestire e applicare soluzioni intelligenti.
Le banche e le compagnie assicurative guidano la classifica dei settori più remunerativi, con stipendi che per i profili senior possono superare i 140.000 euro annui. Ma anche il comparto manifatturiero e l’automotive, sempre più orientati verso l’automazione e la manutenzione predittiva, offrono sbocchi interessanti e ben retribuiti.
In forte espansione anche l’utilizzo dell’AI in ambito sanitario, dove strumenti di diagnostica assistita e analisi predittiva stanno rivoluzionando il modo di fare medicina. Qui, i professionisti dell’intelligenza artificiale possono arrivare a guadagnare oltre 100.000 euro l’anno.
Non meno strategico è il ruolo dell’intelligenza artificiale nella sicurezza informatica. Con l’aumento delle minacce digitali, cresce la necessità di esperti capaci di rilevare e prevenire gli attacchi grazie ad algoritmi intelligenti.
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