L’unicorno finanziato da Microsoft e dal Qatar crolla perché insolvente: non basta applicare la promettente AI per salvarsi.
Non bastano il sostegno finanziario di grandi nomi come Microsoft e l’attività nel promettente settore dell’AI per salvare la start-up Builder.ai.
La società di software di intelligenza artificiale sta avviando una procedura di insolvenza. L’azienda unicorno finanziata da Microsoft, che ha raccolto oltre 450 milioni di dollari in finanziamenti, è diventata famosa per la sua piattaforma basata sull’AI, volta a semplificare il processo di creazione di app e siti web.
Secondo quanto riportato da diversi media, tra i quali Financial Times, il gruppo con sede a Londra, ha informato i dipendenti della decisione di presentare istanza di fallimento durante una chiamata aziendale tenutasi martedì 20 maggio. La società ha dichiarato di non essere in grado di riprendersi dalle sfide storiche e dalle decisioni passate che hanno messo a dura prova la sua posizione finanziaria.
La priorità immediata è supportare i dipendenti, i clienti e i partner e collaborare a stretto contatto con gli amministratori nominati. Così crolla una promessa dell’innovazione AI, alla quale avevano creduto Microsoft e il ricco fondo del Qatar.
Da promessa dell’AI all’insolvenza: la triste storia di Builder.ai
L’insolvenza dichiarata dall’azienda è un duro colpo per i finanziatori di punta di Builder.ai, come Microsoft e il fondo sovrano del Qatar, che hanno investito centinaia di milioni di dollari in una società dalle promettenti prospettive: l’obiettivo dichiarato, infatti, era di applicare i sistemi di l’intelligenza artificiale per rendere il processo di creazione di un’app o di un sito web “facile come ordinare una pizza”.
Builder.ai ha dovuto affrontare importanti cambiamenti nella dirigenza e problemi finanziari negli ultimi mesi. A marzo è stato riportato che l’azienda, la scorsa estate, aveva ridotto del 25% le sue stime di fatturato per la seconda metà del 2024.
Sempre a marzo, Sachin Dev Duggal si è dimesso dalla carica di CEO e ad aprile l’azienda ha subito una “ristrutturazione significativa”, tagliando circa 270 dipendenti dal suo organico globale di circa 770. Questa riduzione del 35% faceva parte di un’iniziativa di ristrutturazione più ampia guidata dal nuovo CEO Manpreet Ratia.
Builder.ai ha assunto poi dei revisori contabili per analizzare i suoi dati finanziari, il che indica che qualcosa potrebbe essere successo dietro le quinte. Secondo Bloomberg, ex dipendenti hanno affermato che l’azienda avrebbe gonfiato i dati di vendita di oltre il 20% in più occasioni.
Stando alla ricostruzione di FT, il nuovo amministratore delegato Ratia avrebbe comunicato ai dipendenti che i principali creditori di Builder.ai avevano dichiarato l’azienda inadempiente e che le riserve di liquidità dell’azienda erano state sequestrate.
Ratia ha rivelato che l’azienda si era assicurata una linea di debito di 50 milioni di dollari a ottobre, ma che le sue riserve di liquidità si erano ridotte a circa 7 milioni di dollari quando è entrato in carica come CEO a marzo. I conti non sono più tornati e si è giunti all’insolvenza.
Prima che Engineer.ai cambiasse il suo nome in Builder.ai suscitò anche un piccolo scandalo. Engineer.ai sosteneva di aver creato una piattaforma di sviluppo app ampiamente automatizzata, ma in realtà la piattaforma si basava in gran parte su ingegneri umani, secondo il Wall Street Journal.
Speculazioni a parte, l’unicorno milionario sta per chiudere la sua attività.
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