Questa nave da crociera avverte i passeggeri. “Ci sono i pirati, spegnete le luci e fate attenzione”

P. F.

2 Agosto 2025 - 19:47

Negli ultimi anni, il numero di navi attaccate dai pirati è cresciuto sensibilmente. Ma è davvero pericoloso viaggiare in mare al giorno d’oggi?

Questa nave da crociera avverte i passeggeri. “Ci sono i pirati, spegnete le luci e fate attenzione”

Barbarossa, Capitan Uncino, Jack Sparrow. Nell’immaginario collettivo, i pirati sono figure leggendarie che attraversano i mari alla ricerca di bottini preziosi e isole tropicali inesplorate. Tuttavia, nella vita reale la pirateria è un problema serio e, soprattutto, ancora molto attuale.

Negli ultimi anni, il settore delle crociere ha registrato una crescita impressionante, con milioni di turisti che ogni anno scelgono di solcare i mari a bordo di grandi navi di lusso. Questa tendenza, tuttavia, ha riportato alla ribalta il fenomeno della pirateria marittima, una minaccia che sembrava ormai relegata a un passato lontano.

Per limitare il rischio di attività criminali, numerose compagnie hanno adottato delle norme specifiche da rispettare durante i viaggi in crociera per evitare situazioni spiacevoli - e potenzialmente pericolose - per equipaggio e passeggeri.

Recentemente, ha suscitato scalpore un episodio avvenuto durante la navigazione della crociera di lusso Queen Anne. Secondo quanto riportato dai passeggeri, durante la navigazione un altoparlante ha iniziato a trasmettere a tutto volume le regole da seguire per evitare un incontro con i pirati. Ecco cosa è successo.

La vicenda della nave da crociera Queen Anne

Durante l’attraversamento del mar di Celebes, situato tra le Filippine e il Borneo, i passeggeri della Queen Anne - una nave di lusso della compagnia di navigazione britannica Cunard - hanno ricevuto un avvertimento inquietante dal capitano.

La crociera, partita da Darwin, in Australia, e diretta verso Manila, nelle Filippine, si trovava infatti in una zona molto conosciuta per la presenza di pirati. Tra le regole impartite dal capitano per tutelare l’incolumità di tutte le persone a bordo, c’era l’obbligo di rimanere nelle proprie cabine con le tende chiuse fino a nuovo ordine e l’assoluto divieto di avvicinamento al ponte e alle finestre esterne.

L’episodio avvenuto sulla Queen Anne non rappresenta un fatto isolato, ma fa parte di una più ampia strategia di sicurezza adottata da diverse compagnie, soprattutto quando le rotte includono aree ad alto rischio come il Golfo di Aden, il Mar Rosso, gli Stretti di Malacca e Singapore, il Mar di Sulu o alcune parti del Mar dei Caraibi.

I dati più recenti sulla pirateria marittima

Anche se i passeggeri della Queen Anne sono rimasti illesi, non tutte le navi possono vantare la stessa fortuna. Secondo i report annuali dell’International Maritime Bureau (IMB) della Camera di Commercio Internazionale (ICC), nel 2023 gli episodi di pirateria in mare sono tornati a crescere, con 120 attacchi registrati a livello globale.

Sempre in quell’anno, si è verificato il primo vero e proprio dirottamento di una nave al largo delle coste somale dopo sei anni di relativa calma. Nel 2024, sebbene il numero complessivo degli attacchi sia leggermente calato a 116, i sequestri di navi sono aumentati in modo significativo: da 41 nel 2022 a 73 nel 2023, fino a raggiungere 126 nel 2024, un dato triplicato in soli due anni.

La pirateria marittima è una minaccia seria per le crociere?

La pirateria, oggi come ieri, si basa su attacchi rapidi e spesso violenti, mirati a dirottare navi o prendere ostaggi con l’obiettivo di ottenere riscatti milionari. Tuttavia, la natura delle navi da crociera, molto grandi e ben protette, rende gli assalti diretti più difficili rispetto al passato.

Oltre alle regole per i passeggeri, le misure di sicurezza adottate dalle compagnie includono l’impiego di sistemi di difesa non letali, la modifica delle rotte per evitare zone ad alto rischio e l’addestramento specifico degli equipaggi per gestire eventuali situazioni di crisi.

Grazie alle moderne tecnologie di sicurezza, alla presenza di equipaggi ben preparati e alle collaborazioni internazionali per la pattuglia delle rotte più pericolose, il numero di assalti in mare andati a “buon” fine si è ridotto significativamente. Nonostante ciò, la paura e la cautela rimangono vive, poiché i pirati moderni sono spesso ben armati e organizzati e sanno individuare i momenti più vulnerabili del tragitto, come la notte o il passaggio in aree meno sorvegliate.

La percezione del rischio da parte dei passeggeri varia molto. C’è chi tende a sottovalutare la minaccia, riducendola a una remota possibilità, mentre altri diventano ansiosi al punto tale da dover annullare il viaggio. Le compagnie di crociera, consapevoli dell’importanza della sicurezza e del comfort dei viaggiatori, cercano quindi di bilanciare la comunicazione per non generare panico, garantendo allo stesso tempo un livello adeguato di allerta.

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