Una delle più grandi catene farmaceutiche degli Stati Uniti ha automatizzato il 40% delle prescrizioni, risparmiando 500 milioni di dollari. In Italia cresce l’adozione di soluzioni simili.
Una delle più grandi catene di farmacie al mondo, Walgreens, ha dichiarato di aver risparmiato circa 500 milioni di dollari (quasi 450 milioni di euro) grazie all’introduzione massiccia di robot nei suoi centri di micro-fulfillment. Questi hub automatizzati, attivi dal 2021, gestiscono oggi il 40% delle prescrizioni di 4.800 negozi del gruppo, per un totale di 16 milioni di ordini evasi ogni mese.
L’obiettivo, entro la fine del 2025, è estendere il servizio a 5.000 punti vendita e aumentare ulteriormente la quota di prescrizioni gestite dai robot.
L’automazione, infatti, non solo ha permesso di abbattere i costi operativi e ridurre gli sprechi di magazzino, ma ha anche liberato tempo prezioso per il personale, che ora può dedicarsi maggiormente all’assistenza e ai servizi clinici per i clienti.
Come funziona la rivoluzione robotica nelle farmacie? Il caso Walgreens
I micro-fulfillment center di Walgreens rappresentano una delle innovazioni più significative nel settore farmaceutico degli ultimi anni. Quando una farmacia riceve una prescrizione, il sistema valuta se gestirla in loco o inviarla a uno degli 11 centri robotizzati. In questi hub, robot, nastri trasportatori e scanner lavorano in sinergia per assemblare con precisione le confezioni di farmaci, sotto la supervisione di un team di farmacisti e tecnici che garantiscono la correttezza degli ordini.
L’impatto di questa automazione è stato notevole: Walgreens ha registrato un incremento del 126% nel volume delle prescrizioni gestite anno su anno, mentre i costi sono scesi del 13%.
Inoltre, le farmacie che utilizzano i centri automatizzati hanno aumentato del 40% la somministrazione di vaccini rispetto a quelle tradizionali, migliorando così anche la redditività del servizio. Secondo i vertici dell’azienda, i robot consentono di ottimizzare la gestione delle scorte, ridurre gli errori e offrire un servizio più rapido e sicuro ai pazienti e sono ormai “la spina dorsale” dell’efficienza operativa.
Sempre più attori del settore stanno infatti investendo nell’automazione: colossi come Amazon Pharmacy, Walmart e CVS stanno sperimentando soluzioni simili, ma Walgreens è tra i pochi ad aver reso pubblici i dati sui risparmi e l’impatto positivo della robotica sulle sue attività.
L’automazione delle farmacie nel contesto italiano
Seppur con numeri più contenuti rispetto agli Stati Uniti, l’automazione delle farmacie sta prendendo piede anche in Italia. Secondo una recente indagine condotta da CGM PHARMAONE, oltre il 10% delle farmacie italiane ha già adottato sistemi robotizzati per la gestione del magazzino e la preparazione degli ordini.
Questi robot, spesso integrati con software gestionali, permettono di velocizzare la consegna dei farmaci, ottimizzare lo spazio nei piccoli locali e ridurre i tempi di ricerca dei prodotti fino al 25%.
Il principale vantaggio, sottolineano gli esperti, è la possibilità di liberare tempo per il personale, che può così concentrarsi su attività di consulenza e cross selling, aumentando la qualità dei servizi e il valore medio degli scontrini.
Va però precisato che la robotizzazione non è adatta a tutte le realtà: nelle farmacie di piccole dimensioni o con un basso numero di referenze, l’investimento può non essere giustificato. Per quelle con un’elevata affluenza e prodotti ad alta rotazione, invece, i benefici in termini di efficienza, riduzione degli errori e miglioramento del servizio sono evidenti.
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