Direttamente dal II secolo d.C. arriva Itiner-e, la mappa interattiva più completa mai realizzata sulla rete viaria dell’Impero romano
Un viaggio lungo duemila anni... Immagina di poter scorrere una mappa digitale e seguire le vie che, duemila anni fa, collegavano le città dell’Impero romano. Strade che attraversavano montagne, deserti e mari, portando con sé soldati, mercanti, viaggiatori e idee. Oggi, grazie a un progetto scientifico ambizioso, quel viaggio diventa possibile. Si chiama Itiner-e ed è una mappa interattiva che ricostruisce in modo straordinariamente dettagliato la rete stradale dell’Impero al suo apice, intorno al 150 d.C.
Dietro a questo lavoro c’è un team di studiosi che ha unito archeologia, storia e tecnologia per dare vita a una ricostruzione senza precedenti. Pubblicato anche su Nature e presentato come una delle più grandi rivoluzioni nella ricerca storica digitale, Itiner-e non è solo una mappa: è un ponte tra passato e presente. Una finestra che ci permette di comprendere quanto fosse vasta e connessa la civiltà romana, in un tempo in cui la mobilità era sinonimo di potere e conoscenza.
Cos’è Itiner-e e perché segna una svolta per gli studi storico-scientifici
Itiner-e nasce con un obiettivo chiaro: ricostruire in modo scientifico e completo l’intera rete di strade dell’Impero Romano alla metà del II secolo d.C., periodo in cui Roma raggiungeva la sua massima estensione territoriale. È un progetto aperto, digitale e consultabile liberamente attraverso la piattaforma ufficiale itiner-e.org.
Il suo valore non sta solo nella spettacolarità visiva, ma nella profondità del lavoro di ricerca che lo sostiene. Gli studiosi dell’Università di Aarhus e dell’Universitat Autònoma de Barcelona, guidati da Tom Brughmans, Pau de Soto e Adam Paout, hanno combinato fonti archeologiche e storiche, mappe topografiche moderne e antiche, immagini satellitari e dati di telerilevamento. Il risultato è un dataset di altissima precisione che documenta ogni singolo tratto di strada con metadati specifici e univoci, collegati ai luoghi antichi tramite l’archivio digitale.
In pratica, ogni segmento della rete è citabile e verificabile, con livelli di certezza differenti a seconda delle fonti disponibili. È una mappa scientificamente trasparente, dove nulla è lasciato all’interpretazione: anche l’incertezza viene rappresentata visivamente, con mappe di confidenza che mostrano quanto sappiamo e dove i dati sono più fragili.
Itiner-e colma così una lacuna storica lasciata da risorse precedenti come il celebre Barrington Atlas of the Greek and Roman World e il Digital Atlas of Roman and Medieval Civilizations di Harvard. Quelle mappe, pur preziose, avevano limiti di risoluzione e documentazione. Itiner-e li supera con un dettaglio mai raggiunto prima: una scala capace di seguire ogni curva, passo montano e deviazione naturale. È, di fatto, la prima vera mappa “viva” dell’Impero romano, pensata non solo per studiosi, ma anche per chiunque voglia viaggiare nel tempo con un clic.
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Affidabilità e precisione del nuovo progetto interattivo
Itiner-e è stato costruito con una metodologia rigorosa e multilivello. Ogni tratto stradale è stato verificato e classificato in base alla certezza della sua posizione: secondo lo studio pubblicato su Nature, solo il 2,7% delle strade può essere localizzato con sicurezza assoluta, mentre circa l’89,8% è basato su dati congetturali e il restante 7,4% su ipotesi informate.
Ciò non significa mancanza di precisione, ma trasparenza metodologica. Gli autori sottolineano che la maggior copertura geografica e la maggior fedeltà alla realtà fisica spiegano la crescita del numero di chilometri rispetto alle precedenti stime.
Laddove in passato le mappe seguivano linee rette, Itiner-e adatta ogni percorso al terreno, alle montagne e ai fiumi, restituendo una visione più realistica e funzionale.
La sua affidabilità è garantita anche dalla natura open source del progetto: chiunque può accedere, verificare e persino contribuire ai dati futuri. Il dataset sarà aggiornato con nuove scoperte archeologiche, ampliando la conoscenza delle vie romane non solo come infrastrutture, ma come strumenti di interconnessione economica, amministrativa e culturale.
Mappa di Itiner-e
I 300 mila chilometri della rete viaria dell'Impero romano (fonte: Nature)
Quasi 300.000 chilometri di strade? Ecco quanto è grande secondo Itiner-e la rete viaria dell’Impero
I numeri raccontano meglio di ogni parola la portata di questa scoperta. Secondo il team di Aarhus e Barcellona, la rete viaria dell’Impero romano comprendeva ben 299.171 chilometri di strade, quasi il doppio rispetto alle precedenti stime del Digital Atlas of Roman and Medieval Civilizations, fermo a 188.555 chilometri.
Di questi, 103.477 chilometri erano strade principali, le arterie che collegavano i grandi centri del potere – da Roma a Londinium, da Cartagine ad Antiochia – mentre oltre 195.000 chilometri erano vie secondarie, sentieri locali e percorsi regionali che garantivano la capillarità dell’Impero. In totale, 14.769 segmenti stradali distribuiti su circa quattro milioni di chilometri quadrati, uniti da una logica geografica che tiene conto delle catene montuose, dei valichi e dei deserti.
Le regioni più dettagliate sono la Penisola Iberica, la Grecia e il Nord Africa, dove la copertura si è ampliata enormemente grazie alle nuove tecniche di telerilevamento. L’accuratezza spaziale e la densità stradale ricostruita permettono oggi di comprendere come il sistema romano fosse non solo imponente, ma anche intelligente: pensato per connettere, amministrare e controllare un territorio di oltre 55 milioni di persone.
Torniamo al punto focale. Itiner-e non è, quindi, solo una mappa: è una chiave per leggere la mobilità antica e per capire come le vie romane abbiano influenzato la storia europea, dalle rotte commerciali alla diffusione delle malattie, fino alle migrazioni. Ogni linea tracciata racconta un frammento del mondo che fu, un mondo dove tutte le strade – davvero, e non per modo di dire – portavano a Roma.
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