Quanto sono aumentati i mutui nell’ultimo anno: la differenza tra tasso fisso e variabile

Stefano Rizzuti

16/01/2023

16/01/2023 - 17:54

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Negli ultimi 12 mesi il costo del mutuo è cresciuto del 29% per il tasso fisso e del 22% per il variabile. Quanto è cambiata la differenza tra i due tassi?

Quanto sono aumentati i mutui nell’ultimo anno: la differenza tra tasso fisso e variabile

Una vera e propria stangata per le famiglie italiane: negli ultimi 12 mesi il costo di un mutuo è cresciuto del 29% per il tasso fisso e del 22% per quello variabile. Un’analisi dell’Osservatorio di MutuiOnline.it evidenzia come l’incremento dei costi per chi paga le rate del mutuo sulla propria abitazione sia aumentato in maniera esponenziale con l’inflazione.

In particolare, se per il calcolo venissero comparate le offerte medie e non quelle migliori, l’aumento sarebbe addirittura superiore al 30%. In media, secondo quanto viene riportato dallo studio. I tassi a 20 e 30 anni sono tornati su livelli simili a quelli del 2016, attestandosi al 2,33% il fisso e all’1,53% il variabile. Una vera e propria impennata rispetto al 2021.

Peraltro le brutte notizie sembrano riguardare, negli ultimi tempi, soprattutto i tassi variabili: nel quarto trimestre si è registrato un continuo aumento, spinto dai rialzi dei tassi di riferimento da parte della Bce. Invece per i tassi fissi si è andati incontro, nello stesso periodo, a una sostanziale stabilizzazione.

La differenza tra mutui fissi e variabili

Alla fine del 2022, secondo quanto emerge dallo studio, la differenza tra il costo medio dei mutui fissi (3,42%) e di quelli variabili (2,91%) si attesta a circa 50 punti base, con una netta riduzione rispetto ai 173 punti base di luglio, quando il tasso fisso era sopra il 3% e il variabile sotto l’1,5%. E in questa situazione è stato favorito, dal contesto, il ritorno delle surroghe, che sono raddoppiate sul totale del mix rispetto allo stesso periodo del 2021.

Le novità sui mutui nel 2023

Nell’ultima legge di Bilancio, approvata a fine 2022, il governo è intervenuto per il settore dei mutui. Innanzitutto con l’estensione, per il 2023, delle garanzie statali per i mutui sulla prima casa per le persone con meno di 36 anni. Ancora, considerando proprio le dinamiche dettate dal rialzo dei tassi, è stata introdotta la possibilità di trasformare il proprio mutuo passando dal tasso variabile a quello fisso.

Ancora, una proroga è arrivata per la possibilità di sospendere le rate del mutuo per il 2023 grazie al ricorso al Fondo Gasparrini di solidarietà sui mutui riguardanti solamente la prima casa. La novità accolta con maggior soddisfazione da Alessio Santarelli, ad di MutuiOnline spa, riguarda la proroga delle agevolazioni sui mutui per gli under 36.

Secondo Santarelli si tratta di un’ottima notizia non solo per i giovani che vogliono comprare casa, ma anche per il mercato dei mutui. A suo giudizio, infatti, l’impatto di questa misura è stato significativo, tanto che circa la metà delle richieste totali proveniva dai giovani, in crescita rispetto al 30% medio del giugno 2021.

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