Coronavirus, quanti posti letto e terapie intensive ci sono in Italia?

Martino Grassi

25/10/2020

20/04/2021 - 10:44

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Le strutture sanitarie italiane sono davvero pronte per affrontare la seconda ondata? Ecco quanti sono i posti letto negli ospedali italiani e quante nuove terapie intensive sono state costruite.

Coronavirus, quanti posti letto e terapie intensive ci sono in Italia?

Quanti posti letto ci sono negli ospedali italiani, ma soprattutto quante sono le nuove terapie intensive costruite grazie ai fondi stanziati dal decreto Rilancio? Fin dalla fase acuta della pandemia si sono resi evidenti diverse problematiche che hanno colpito il sistema sanitario italiano, primo fra tutti la scarsità di posti da destinare ai degenti durante l’emergenza.

Ancora oggi, nel pieno della seconda ondata che sta colpendo nuovamente il nostro Paese, il timore maggiore è un possibile collasso del sistema sanitario che sarebbe dovuto essere potenziato proprio in virtù di un eventuale crescita delle nuove infezioni, ma ad oggi come stanno le cose?

Quanti posti letto ci sono negli ospedali Italiani?

I dati dei posti letto all’interno delle strutture sanitarie italiane sono stati pubblicati dal Ministero della Salute sull’annuario statistico del servizio sanitario nazionale. In Italia sono presenti 518 strutture pubbliche in grado di offrire 151.646 posti letto, ossia 2,5 posti ogni 1.000 abitanti e 482 strutture private accreditate che hanno a disposizione 40.458 posti letto, 0,7 posti ogni 1.000 abitanti. In Italia dunque possiamo contare su 3,2 posti letto ogni 1.000 abitanti.

Per quanto riguarda i day hospital e le degenze di alcune ore, all’interno delle strutture sanitarie italiane troviamo in totale 13.050 posti, suddivisi in 11.672 nelle strutture pubbliche e 1.378 nelle strutture private. I posti destinati alla degenza post operatoria di poche ore invece erano 8.515, 6.660 nel pubblico e 1.855 nel privato. Per quanto riguarda la terapia intensiva, nel 2018 in Italia erano disponibili 5.090 posti letto, ossia circa 8,42 posti ogni 100.000 abitanti.

Il nostro paese si pone in una posizione molto bassa rispetto alla media europea, che può vantare ben 5 posti ogni 1.000 abitanti.

Quante nuove terapie intensive sono state costruite?

Attraverso il decreto Rilancio era stata stabilita la costruzione di 3.500 nuovi posti letto per le terapie intensive al fine di garantire 14 ogni 100.000 abitanti, distribuendoli in modo omogeneo in tutta la penisola. Inoltre il Governo ha stanziato 1,1 miliardi di euro, lo scorso maggio, per mettere in sicurezza circa 7.500 posti letto di terapia intensiva realizzati in modo precario durante la prima ondata per far fronte al crescente numero di pazienti.

Ad oggi tuttavia risulta che ne siano stati costruiti solamente poco più di 1.200 (1.279 per l’esattezza), una cifra al di sotto della metà dell’obiettivo stabilito dal governo, ma soprattutto sembra che la loro distribuzione non siamo omogenea sul territorio italiano. I ritardi nella costruzione sembrerebbero legati all’iter necessario per la programmazione e all’azione della PA, che non ha saputo rispondere alla richiesta, nonostante disponesse di adeguate risorse finanziare, fa sapere Repubblica. Dunque sebbene siano stati leggermente potenziati dei reparti di terapia intensiva, nel corso della seconda ondata, qualora anche i ricoveri dovessero aumentare nuovamente, l’Italia potrebbe doversi trovare a vivere nuovamente l’incubo di qualche mese fa.

La classifica europea degli ospedali con più posti letto

Secondo i dati Eurostat aggiornati al 2017, l’Italia si pone al 24esimo posto della classifica. Nelle prime dieci posizioni per la disponibilità di posti letto all’interno delle strutture sanitarie troviamo:

  • Germania
  • Bulgaria
  • Austria
  • Ungheria
  • Romania
  • Repubblica Ceca
  • Polonia
  • Lituania
  • Francia
  • Slovacchia

La Germania svetta nella classifica offrendo ben 8 posti ogni 1.000 abitanti, seguita dalla Bulgaria con 7,5 e dall’Austria con 7,4. Nelle ultime posizioni della graduatoria si trovano la Svezia con 2,4 posti ogni 1.000 abitanti, il Regno Unito con 2,5 posti e infine la Danimarca con 2,6.

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